LOVELESS WHIZZKID”we are only trying to sleep”(Seahorse recordings)
I Loveless Whizzkid sono un trio giovanissimo e fresco(hanno sui vent’anni circa,ma sono insieme da quando sono poco più che adolescenti),formato da Davide Ianniti(chitarra e voce),Gabriele Timpanaro(basso) e Enrico Valenti(batteria).
“We are trying to sleep”è il loro esordio,ed è un titolo evocativo:difatti la loro musica è una sorta di riscrittura della psichedelia,in una maniera un po’ onirica, e talvolta un po’ sognante….di sicuro una rilettura molto personale ed interessante.
Tanto per cominciare,prendiamo ad esempio l’inizio:”Lovely ball of snot” è,appunto,una sorta di psichedelia cangiante. All’inizio rarefatta ed arpeggiata,ma man mano che il pezzo si evolve e prende forma,la canzone si tramuta in un brano più aggressivo,ma sempre con un’atmosfera da “viaggio introspettivo” e con una melodia giocosa,ma non scontata, in rilievo.
Il disco,poi,prosegue con un brano diversissimo,”Blue butted baboons”,dalla melodia straniante,ma allo stesso tempo rilassante,per poi trasformarsi,con improvvisi lampi elettrici di chitarra e una nervosa sezione ritmica,in una traccia più ardita,ma non priva di cambi di tempo insoliti,in un mix di indie,memorie di shoegaze e grunge qua e là(irresistibili le distorsioni) e ancora psichedelia riletta in un’ottica personale e “distorta”. Come in un puzzle,i Loveless Whizzkid mescolano i pezzi delle loro influenze e li rimontano seguendo una loro precisa logica,ma allo stesso tempo originale e”differente”.
Mix totale di umori e influenze diverse su “Jassie’s disappeared”,in cui l’attitudine indie si tinge ancora di più di distorsioni fragorose e dirompenti,sempre senza rinunciare alla melodia e tenendo bene a mente la lezione dinamica”piano/forte”che ci hanno insegnato Pixies e Nirvana(con un pizzico di Dinosaur Jr.):ovviamente i nostri di queste dinamiche ne danno una rilettura personale, l’incrocio tra melodie quasi “pop”(nel senso più nobile del termine)e improvvise deflagrazioni sonore è riverniciato a nuovo…
“Axelle in wonderland”è un brano più complesso,basato sulla tensione ritmica,tra rimandi quasi art-punk inizialmente e lampi sonori tesissimi,com’era accaduto per la precedente;la tensione emotiva,però,qui prende altre strade,più introspettive e insolite,con delle punte strumentali più “ariose”. Bello come sempre l’alternarsi tra melodia e distorsione sonica,tra attimi più tranquilli e improvvise rasoiate a-la-Sonic Youth;ottima anche la coda strumentale centrale,che dimostra un’eccellente sicurezza di sé nella padronanza degli strumenti(il finale porta qualche sapore anni ’70,appena accennato).
Una certa ironia sui generis e i ricordi personali sono un’altra caratteristica dei brani del disco-evidente nei nomi delle tracce- e non fa eccezione un titolo come“We’ll really miss you,Santa Claus”:anche se musicalmente c’è un improvviso cambio di atmosfera,che si fa quindi più distesa e anche un po’ onirica(ma senza esagerare),in cui sembra che i Loveless Whizzkid vogliano reinterpretare a modo loro la loro visione del post-rock,che diventa più psichedelica;bellissime le chitarre,in un gioco sempre in bilico tra luci ed ombre….più solari nella prima parte,più violente nella seconda,in cui diventano laceranti ed emozionali,per poi spegnersi in un finale noise non invadente.
“The golden cockroach’s pinball song”è un trip sonoro di quasi dieci minuti,in bilico tra sogno allucinato e atmosfere più oscure. Una cavalcata che vede tutti i musicisti in gran forma,con basso e batteria a ricamare tensioni sonore,mentre le chitarre si fanno inizialmente arpeggiate,poi più riverberate quindi secche e nevrotiche,mentre il cantato è insolito,dall’attitudine efficacemente bizzarra,ma mai “ostica”. Anche quando il brano rallenta per tornare all’atmosfera introspettiva dell’introduzione,la tensione emotiva non cede mai:e aumenta quando ritorna alla cavalcata dall’andatura quasi”psychobilly”tipica del brano.
L’alternarsi tra i vari mood e “tempi”è in questo brano,particolarmente riuscito.
Più pacata l’atmosfera e a suo modo accattivante di “Cousin Lizard”,dall’attitudine fumosa,newyorkese:tornano in mente i Sonic Youth più “narrativi” e più “melodici” e il Lou Reed di “street Hassle”,anche se probabilmente è solo un rimando;il finale infatti s’incattivisce con le sue robuste distorsioni al centro dell’attenzione,che sfociano in un’improvvisazione noise(ma poco prima di spegnersi,dopo il caos sonoro calcolato,ritorna per brevi istanti,l’arpeggio intimista dell’intro).
Attitudine punk rock per “hail to the ‘lil’gorilla”,o meglio,la visione del più classico rock&roll secondo i Loveless Whizzkid:melodia e brusche distorsioni che vanno a braccetto,con il gioco delle dinamiche sempre ben riuscito e dosato.
Il finale è affidato a “Billie Joe’s colourful laughter”,un’altra cavalcata sonora,che mescola atmosfere rarefatte a strofe in cui un cantato insolitamente vintage(memore forse del rock anni ’60?)si sposa a dissonanze e improvvisi cortocircuiti elettrici col cuore nella scuola di seattle più fangosa;il brano poi prende altre strade più rilassate,che ricordano i Motorpsycho più tranquilli,per poi ritornare alle strofe e al ritornello,con in evidenza sempre l’aggressività delle chitarre.
Davvero un bell’esordio per i Loveless Whizzkid:se le premesse sono queste,non possiamo che essere contenti.
La band ha il merito,come dicevamo,di affrontare le proprie influenze musicali in maniera insolita,creando quindi delle sonorità mai banali,senza mai annoiare;ed un altro grande merito è quello,mi ripeto ancora una volta,di aver fatto suo l’importante input delle dinamiche. Se molti gruppi giovani non si curano di quest’aspetto ,andando o sul troppo lento,o sul troppo forte,senza via di mezzo,questo non è il caso dei Loveless Whizzkid che dosano in maniera sapiente le varie atmosfere e cambi di direzione all’interno dello stesso brano,senza mai risultare sfuggenti,ma anzi,catturando e mantenendo sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore.
Chissà quali altre sorprese questi ragazzi ci riserveranno in futuro,e data la giovane età siamo sicuri che non mancheranno di certo …..così come siamo sicuri che dal vivo,la band farà faville(i brani si prestano molto all’esecuzione live!)
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