A COPY FOR COLLAPSE”the last dreams on earth”(Seahorse recordings/Audioglobe)
A copy for collapse è un monicker dietro il quale si cela il musicista/compositore pugliese Daniele Raguso.
Le 9 tracce che compongono questo disco sono dei raffinati pezzi essenzialmente strumentali dall’atmosfera rilassata e rilassante,in cui convivono elementi ambient,new age,techno pop e altro ancora.
La prima traccia,”Sweet sunset”,è esemplare in questo senso:le influenze sono sicuramente votate al pop elettronico,ma nel senso più raffinato del termine;inoltre,non ci sono mai sentimenti”scuri”all’interno della traccia,ma come da titolo,il mood che si respira è totalmente solare.
Ma le anime di questo disco sono molteplici e tutte diverse,come le mille sfaccettature di un diamante o di un caleidoscopio:e difatti la seconda traccia,”Lucid Dream”è un bell’esempio di “chill-out ambient” dai contorni rilassatamente e velatamente psichedelici,e perchè no,anche ballabili(ma senza perdere né in compattezza né in armonia e bellezza).
Il mood delicato e garbato viene ulteriormente sviluppato su”State of mind”,all’insegna del puro relax,tra tenui distorsioni shoegaze in lontananza(appena accennate) e tastiere dilatate e avvolgenti:bellezza sonora,per meditare e”viaggiare”positivamente con la mente,una musica che fa bene al cuore e allo spirito.
“The last goodbye”è un brano più sperimentale in cui la parte elettronica si fa più diretta ed ombrosa,e contornata da taglienti tastiere:ed è comunque un brano sempre molto ipnotico,specie nella sua seconda parte(anche se in maniera differente,rispetto ad altri del disco),che ricorda alcune atmosfere anni ’80.
Anche le influenze techno pop si fanno più”dark”nell’elettronica”White rainbows”,in cui fa capolino la voce(seppur leggermente filtrata)e anche qualche lieve distorsione nel finale;e ritornano quei”beats”che ti fanno muovere il culo(anche se le strizzatine d’occhio alla dance sono solo di “contorno”e mai pacchiane).
“Grey sky”è moderna quanto basta per essere adatta anche al dancefloor;però l’anima del pezzo rivela tendenze ambient ariose e introspettive che donano quel qualcosa in più alla sua atmosfera.
Ritorna un mood più puro e arioso su”Clouds”ed il titolo è tutto un programma:tra belle trame sonore si rincorrono malinconie astrali ( o forse anche astratte?)e pacate gioie,con irresistibili break elettronico-percussivi di contorno.
E torna anche la voce,anche se viene utilizzata come sempre in lontananza,sullo sfondo,quasi come un “colore”aggiuntivo nella tavolozza infinita del pittore,volutamente stilizzata e mai in primo piano.
Anche”lysergic lullaby”fa assolutamente fede al suo titolo:è difatti una sorta di carillion elettronico e acido,in cui battiti moderni si sposano a tastiere darkeggianti,ma sempre molto melodiche.
Bella la seconda parte con il dialogo tra tastiere e chitarre filtrate in maniera sintetica,ma sempre ariosa,in un immaginario incontro e compenetrazione tra electropop di nobile fattura e schegge indie appena accennate.
“Waking from reality”è un breve drone molto suggestivo che chiude il disco,con degli ipnotici e psichedelici reverse che fungono da tappeto(sempre chitarre “trattate”sullo sfondo):anche quando entrano in scena i battiti elettronici,il pezzo non perde un barlume della sua armonia riflessiva,complici anche i magici synth quasi”space-ambient”.
Il progetto”A copy for collapse”è la dimostrazione che si può fare musica elettronica rimanendo”umani”,quindi”suonando”e “creando”vivamente,senza cadere negli stereotipi del genere;difatti”the last dreams on earth”andrebbe fatto ascoltare a chi pensa che le sonorità moderne ed electro siano tutte uguali….dopo l’ascolto di questo cd,si ricrederà senz’altro.
Difatti non ho mai ascoltato un disco elettronico così pieno di feeling e vita come questo,perlomeno non in tempi recenti:è la riprova che quando la sperimentazione viene usata con garbo e gusto,si creano delle perle sonore dal discreto e insolito fascino,che sanno cullare e ammaliare,come in un’ipnotica trance sonora.
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