MARRONE QUANDO FUGGE”Il pre-fagiolismo”(Volume!Records)
Oggi vi parlerò di un interessante,nuovo artista e del suo disco d’esordio.
Sì,perchè dietro il monicker”Marrone quando fugge”si cela in realtà il cantautore Massimo Lepre,accompagnato in quest’avventura da Sauro Ferraris(chitarra),Simone Fratini(Contrabbasso)e Alberto Silengo(batteria).
“Il pre-fagiolismo”è una raccolta di 9 storie con il sorriso sulle labbra,un disco all’insegna della positività,dove non manca l’ironia e anche un po’ di introspezione qua e là.
Un disco che,come avrete già capito,è da non perdere:sia liricamente,che musicalmente.
Veniamo adesso ai brani che lo compongono.
Il cd si apre con“Miseria stabile,ricchezza mobile”, una traccia ricca di spleen,affidata alla malinconia di un pianoforte molto notturno;ed è una critica verso la nostra società ed il nostro sistema malato.
La musica si sposa perfettamente al testo,che spiega come si può essere felici anche senza possedere nulla o comunque non troppo,perchè i valori,quelli veri,sono altri,troppo spesso dimenticati nel nostro vuoto mondo moderno(“io venderò a madre terra la mia vita/della sua frutta,io mi leccherò le dita/per questa mobile ricchezza venderò il mio tempo,troppe ore di fatica/sì va bene la mazzetta tra le dita,ma molto prima conta la tua vera vita”).
Senz’altro uno dei brani-simbolo del disco,molto intenso e riuscito,perchè sincero,non calcolato(come il resto del lavoro,d’altronde…come vedremo in seguito),coerente con la filosofia di vita di Marrone Quando Fugge.
“Meno di te”sposa un’antica melodia gitana a liriche pepate(“la tua vita va smentita,una puttana mente meno di te”è la frase-chiave),addirittura esplicite(“sei tornata da ubriaca e non so il perchè/già ti ho detto che non vendo il pene da bidè/hai comprato qualche cesso,ma io no,non sono un fesso,neanche al cesso sono un fesso buono a pagar”) ;nella traccia partecipa anche il laboratorio polifonico musica dulce,che dona un tocco particolare a questa canzone,molto divertente.
La title-track del disco è una ballata soffusa e acustica che affronta in maniera più approfondita quello che è un po’ il”filo rosso”che collega alcuni brani del disco:ovvero la riscoperta della bontà delle piccole cose quotidiane che ci salveranno e che ci faranno ricominciare a vivere una vita più sorridente e sana,vista anche da angolazioni e prospettive giuste(“mi nutrirò non inquinando l’intestino con sostanze care e morte/e tanta chimica e finzione/poi piangerò per tutto quello che si è perso nella fretta e nel lavoro a tempo pieno/è malattia e veleno/ma quanto è ricca la mia vita per 3 ore al giorno di lavoro/povera intelligenza mia,ora sei viva”).
Il cd prosegue con il ritorno del pianoforte in evidenza,stavolta struggente e soffice in”cenere e whiskey”con ospite Andrea Anania alla slide guitar;una bella poesia in musica che si spiega da sé e commuove con le sue inquietudini esistenziali(“è un tappeto emozionale che non sa più dove volare/darei fuoco al mondo intero/e con lui ogni tuo mistero(…)prendo coscienza e l’occhio si bagna/è una formula indigesta,un boccone avvelenato a bastarmi,esco di colpo fuori e piove,grido al silenzio il mio terrore”).
Una canzone a dir poco stupenda ,ed è in assoluto la mia preferita del cd proprio per le sue caratteristiche “emozionali”così forti.
L’atmosfera si fa più leggera con”Modestino”,con la sua aria di altri tempi che ci riporta alla mente certe atmosfere”vintage”di Capossela(ma anche certe cose di gaber);è un buffo ritratto del nonno del protagonista,che come ricorda il diretto interessato”se tu ci chiedi l’accendino lui ci dà lo spagnolino(il peperoncino)”.
Dominata dal mandolino e da improvvise svisate jazzistiche del contrabbasso,la storia è irresistibile e folle,e sembra proprio di vederlo davanti agli occhi questo simpatico Modestino,che si scola per centomilalire una bottiglia di J&B tutta d’un fiato,rischiando grosso….”senza badare alle tasche e alle divise”come racconta la stessa canzone,anche perchè” a lui non piace l’ospedale né il dottore/perchè gli vieta ciò che accende il buonumore”.
Si cambia decisamente mood su”Fango”,una ballata soul/R&B in cui si affaccia la voce femminile di Sabrina Turri;è stata una delle ultime canzoni scritte per il disco,a detta dello stesso Massimo,ma non è certo di minor valore,perchè è bellissima.
L’amore visto sotto un’ottica inedita e,ovvero la rincorsa di amori impossibili da realizzare e tutte le conseguenze “nefaste” che ne derivano(“l’amore disfa più di quel che fa/eterni amori perchè cominciati mai/quel che si vuole essere lo si è già/nudi nel fango di questa realtà”);musicalmente è una canzone fascinosa,dalle cadenze vintage,adornata da uno splendido fender rhodes e da ritmiche in salsa”vintage black music”.
L’allegra musica di “Questione di loquacità”sembra provenire dagli anni ’30,ed è un eccellente esempio di canzone “teatrale”dai risvolti ironici;difatti,è una riflessione (anzi,una”protesta”come dice lo stesso Massimo nella presentazione)post-orgasmica a tutta birra(irresistibile il passo“non garantisco la caduta/se sei venuta con la tuta/poi nudo il corpo ancor più arreso/quando il pudore si è disteso/gli urlerai di dolore e di piacere esausta senza troppi sé”).
“La discarica di anime” è un brano velatamente jazzato e piacevolissimo,in cui viene puntato il dito sul consumismo;nello specifico,si parla di quegli oggetti che troppo spesso vengono buttati anche se ancora funzionanti,perchè un pò”usati”….naturalmente è una metafora sulla società che viviamo,analizzata con divertimento e originalità(“Ho smesso di parlare/con tutta questa gente che mormora spavalderia all’alba in caffetteria/ma io con la mia caffettiera ho un rapporto fantastico/la saluto alla sera,e brucia ancora al mattino/e mi accompagna in cammino,non vedrai mai il cestino(…)”).
L’ironia fa capolino apparentemente anche nel brano che chiude l’album,”Un principio di alzheimer”,che in realtà è una canzone molto più seria di quanto ci si possa immaginare(ma non “negativa”) . E’ difatti una malinconica ballad adornata da sonorità moderne nell’introduzione,in cui dei loop di batteria si sposano ad un pianoforte struggente;il testo affronta illusioni e sogni che cercano di ingannare la realtà(“a volte gli sbagli,semplicemente,sono la cosa giusta(….)commuoviti gli occhi e vedi quello che non c’è/incontriamoci in un sogno/e che ci svegli un allarme/sei il benvenuto,mio allarme”).
Ma il sorriso non si ferma mai e riaffiora nelle ultime frasi (“il vuoto nello stomaco/un rutto troppo gastrico”),stemperando la malinconia.
Avevo sentito parlare benissimo di questo Marrone quando fugge;ora so che le “chiacchiere” sono assolutamente fondate e confermo che si tratta veramente di uno dei più interessanti progetti di cantautorato”nostrano”dei nostri giorni.
Difatti sono rimasto piacevolmente stupito da questo disco e incatenato all’ascolto dalla prima all’ultima nota,senza perdermi nessuna sfumatura delle liriche(e del tappeto sonoro),ascoltando e riascoltando,assaporando più volte la magnifica poesia di queste 9 perle d’autore,che sanno affrontare argomenti seri con garbo,disincanto e sana ironia,ma senza mai essere sopra le righe o scadere in banalità.
Davvero un bel disco,lo ripeto,e un artista da seguire:accostatevi alla musica di Marrone quando fugge con allegria e orecchie ben aperte,verrete ripagati da eccellenti storie,quando non addirittura poesie e da cascate di note stupende,a volte gioiose,a volte avvolte da un lieve spleen,ma sempre all’insegna della positività e della bontà d’animo.
“Il pre-fagiolismo”è vera attitudine sincera:fidatevi,ne sarete conquistati!