MOMO SAID” spirit”(Tam Tam studio recordings)

Ci sono alcuni artisti la cui storia sembra avere i contorni di una favola a lieto fine,e che sembrano destinati all’arte fin dalla tenera età;come disse un musicista famoso una volta(credo Vernon Reid)”è la musica che ti sceglie,non sei tu che scegli lei”….o qualcosa del genere.

Quella di Momo Said è una di queste storie,ovvero una vita dedicata interamente alla musica:fin da piccolo il nostro(di origine marocchina,ma cresciuto nelle marche)infatti è un avido ascoltatore di tutti i generi di musica,e questo ha fatto così che oggi le canzoni che compone siano un mix di varie influenze.

C’è anche un alone di leggenda riguardo una storia legata a Momo Said,che risulta significativa(pare proprio però che si tratti di una storia verissima,confermata anche dalla sua biografia ufficiale):una chitarra che portava sempre con sé,gli ha salvato la vita da una rovinosa caduta….un episodio certamente simbolico,ma che la dice lunga sul rapporto indivisibile che c’è tra il nostro eroe e la musica.

Anche il titolo dell’album non poteva essere più azzeccato,in quanto riflette la positività di questo intenso viaggio….i riferimenti musicali sono intorno alla black music(ma non solo);e per meglio catturare l’essenza,lo”spirito”appunto di Momo Said e dei suoi musicisti,si precisa che il disco è stato registrato completamente in analogico e in”acustico”…nessuna sovrastruttura quindi,solo pura,semplice,reale musica genuina,autentica.

La title-track,che apre il disco,è un riuscito brano reggae solare e limpido,dall’introduzione rockeggiante;ottima la voce di Momo Said che ha già le idee chiarissime sul da farsi….avendo fatto tesoro delle tante esperienze passate,è arrivato a questo esordio già maturo…..e anche i suoi musicisti non sono da meno,tutti eccellenti.

“Close my eyes”è una canzone più riflessiva e dalle influenze più blues:bella la chitarra slide,e la voce è sempre in grande spolvero,decisa e sicura,mai banale,carica di soul e pathos,senza mai rinunciare al groove.

Notturna è”Father’s love”,una sorta di reggae acustico cadenzato e”gitano”,impreziosita dall’

ukulele e dal vibrafono;un brano perfetto per una festa serale estiva,tutto da ballare.

Il lato più rock di Momo salta fuori su”Wild,dirty & wrong”,miscelato però alle influenze blues(e appare anche un velato accenno funk/soul,riproposto in versione acustica):un brano favoloso,che non sfigurerebbe nel repertorio di Ben Harper.

La voce di Momo è sempre molto personale,tanto che non assomiglia ad altri cantautori del genere;ed il bello è anche che le influenze”seventies”(chiarissime in questo brano)vengono rimiscelate in una formula nuova,sempre fresca ed inedita.

Naturalmente il disco vive di vari momenti;con la pacifista”War is over”si torna su sentimenti più umbratili e malinconici:è una ballad molto soulful e riflessiva,impreziosita dagli archi e da vaghi accenti orientali in lontananza….”I’ve lost my freedom”canta Momo con credibilità,e le parole vanno di pari passo con la musica.

Con”Seeds”si ritorna dalle parti del reggae versione”unplugged”:davvero un connubio curioso e ben riuscito;il risultato è sempre fresco e non perde un’oncia della sua ballabilità

Sì,perchè”seeds”-come altre canzoni del disco-è uno di quei pezzi che ti sa far muovere il culo!

L’atmosfera è molto distesa e rilassante,e pare di essere in uno di quei paesaggi tropicali da sogno…sarà la melodia e i suoni che ti cullano dolcemente e ti rilassano…(e fanno capolino dei cori cantati in italiano per la prima volta!).

“Loohide”è una ballata più insolita,anche come struttura:più “oscura”,molto originale,dai risvolti imprevedibili….con gli archi che rimandano ad atmosfere seventies,così come la voce scalda con il suo”soul”dentro.

Si cambia registro con l’allegria di”Met on phone”,una sorta di funk-reggae sincopato molto liquido e con delle cadenze irresistibili;la melodia è trascinante,quasi un compendio di tutte le radici”black”di Momo Said che dà il meglio di sé,inventando con originalità melodie e vocalizzi godibili e mai sopra le righe.

“Heloise”è una ballata da siesta,sorniona,dai delicati color pastello e dalle influenze velatamente”spagnoleggianti” e sixties:uno dei miei brani preferiti di questo superbo lavoro.

Distesa è anche”Stardust in the wind”,originalissima,con la voce a farla da padrone con i suoi voli pindarici,stavolta quasi jazzati sopra un tappeto che rimanda al reggae,ma allo stesso tempo è”oltre”.

Chiude il disco”Agnese”,un brano godibilissimo e divertente,che mescola diverse anime al suo interno,perfino una melodia”pop”jazzata davvero ben congegnata che Momo canta con la sua consueta maestrìa(e con un sottofondo ricco e di tutto rispetto grazie ai suoi altrettanto ottimi musicisti).

Un disco fatto con il cuore,come succedeva una volta,fatto di gusto e cesellato di fino.

Un lavoro molto bello,curatissimo e di livello altissimo che ha catturato la nostra attenzione ;attendiamo quindi adesso le esibizioni live di questo artista e la sua band,siamo sicuri che non ci deluderà….

Quindi state tranquilli:lo”spirito”di questo album è assolutamente positivo e gioioso.Lasciatevi contagiare!

 

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