PURPLE MOUNTAIN PEAL”The Maculate conception”(Sucu Music)

Il disco di cui vi parlerò oggi è un cd molto particolare che inaugura una nuova label,la Sucu music:quest’etichetta si occuperà di musica ambient e di elettronica non convenzionale(ed i lavori ,sono anche in free download sul sito stesso,http://sucumusic.weebly.com)

I Purple Mountain Peal sono un duo formato da Gaetano Fontanazza e Tony Colina e,manco a dirlo,la loro proposta sonora,è molto peculiare.Nel disco sono presenti 6 tracce per 65 minuti di musica circa;lo stile potremmo definirlo come ambient sperimentale rivestita di elettronica….un connubio affascinante ed originale.

La prima traccia,”Engines off”,è esplicativa in questo senso:è un brano lungo quasi 11 minuti,in cui le tastiere disegnano un tappeto sonoro molto interessante,nei meandri di un ambient oscura,ma non propriamente cupa;ma in così tanti minuti,di cose ne succedono,e difatti dopo un pò,iniziano a comparire samples  e disturbi elettronici che arricchiscono i contorni della”suite”,mentre le tastiere continuano a cesellare paesaggi sonori a volte inquietanti,a volte più riflessivi.Ma quando la matrice”noise”sembra ormai prendere il sopravvento,si ritorna all’ambient….anche se in una forma più dark e meditativa….è solo un attimo,perchè la voglia di sperimentazione torna a farsi sentire quasi subito di scatto,e si fa tutto più elettronico(ma mai freddo,anche quando si sconfina nelle parti più rumorose e avanguardistiche,il brano scorre via senza intoppi,nonostante la lunga durata possa far sembrare-apparentemente-il contrario)……e così via,fino alla fine del brano,in un’altalena tra parti più pacate ed inserti più rumorosi e mossi(ma senza esagerare).

“The passage”è un altro brano lungo,più introspettivo:l’inizio è affidato ad un lungo assolo di organo,che fa venire in mente alcune cose dark  progressive degli anni ’70(oltre a qualche rimando”classicheggiante”,per forza di cose)….sempre in bilico tra luce ed oscurità,tra passaggi inquietanti e segmenti più brillanti,è un brano avvolgente,dal sapore magico,quasi”rituale”(in un certo senso)….Solo verso il quarto minuto,cominciano ad apparire delle percussioni elettroniche che spezzano l’andatura del brano,donando qualche spezia”ritmata”al tutto,in maniera assolutamente non convenzionale;e appaiono anche dei synth/sequencers che solcano il tutto in maniera”spaziale”…..Il finale torna all’atmosfera meditativa dell’inizio,in questo caso quasi”mistica”(e talvolta quasi spettrale).

“Ghosts on a carousel”è un brano più cauto e rilassato,molto visionario,pieno di pacatezza e dal sound calmo,eppure sempre pieno(appaiono anche delle chitarre”trattate”in lontananza -memorie dei “Frippertronics”?-ed il pianoforte è in primo piano)….una traccia perfetta per distendersi e meditare in assoluta tranquillità,che rifugge le definizioni:sicuramente è ambient,ma in una dimensione nuova,mai sentita prima,non in questa personale maniera…ma la voglia di sperimentare rimane immutata,perchè appaiono sempre elementi inaspettati a completare il quadro sonoro,che colpiscono quando meno te lo aspetti….

“Doll’s house in an attic”è una suite di quasi 18 minuti che continua inizialmente su sentieri abbastanza rilassati,ma non appena  la sperimentazione ritorna si fa più articolata.Dopo un’introduzione affidata a delle calme tastiere,ritorna la chitarra,”psichedelicizzata”ed “elettronicamente spaziale”a disegnare immaginari visionari e ricchi di suoni che si incastrano insieme come in un puzzle,quasi come in un’orchestrazione del futuro…ma in tutto questo tempo,succede di tutto e di più ed il pezzo vive di diverse anime e momenti….ci sono anche dei frammenti-verso il sesto minuto-in cui la 6 corde,stesa tra reverse avvolgenti e schegge d’avanguardia,sembra”destrutturare”segmenti fusion e progressivi,mentre beats e brevi passaggi di tastiera continuano a miscelarsi in maniera assolutamente”free”in sottofondo.Ed è sull’improvvisazione libera che si basa la seconda parte del brano,spericolata ed avvincente…..ritornano anche le chitarre”trattate”di sfondo,come a suggello di un qualcosa di spiritato che aleggia intorno…..il tutto miscelato insieme alle altre parti…..la parte finale,si ricollega all’introduzione,a conferma dell’ottima struttura su cui poggia tutto il pezzo,nonostante la sua natura”sperimentale”…..e ritornano quindi i tappeti di tastiera che avvolgono l’ascoltatore,sempre”disturbate”qua e là dalla 6 corde e le sue fantascientifiche visioni.

La title-track è un altro pezzo lungo(ma meno del precedente),ed è il lato più”darK”e misterioso dei Purple Mountain Peal. Difatti il sound,minacciosamente minimale,rivela e fa immaginare lati nascosti e forse non immaginati….le raggelanti tastiere e le chitarre”trattate”sono sempre presenti,insieme  ad inquietanti vocals filtrate e  a rovescio(molto,ma molto sullo sfondo,lontane…);un brano che ha il suo fascino oscuro,indagatore dei lati più bui dell’animo umano(o almeno è questa la percezione che si ha al suo ascolto…anche se il titolo fa sospettare anche una sorta di ironia-o sarcasmo-non celato…)….

Il lavoro si chiude con”On the deck of the drunken boat”,con il piano in evidenza….il titolo è evocativo,così è la musica,distesa e avvolta in echi suggestivi….è la quiete dopo il trip sonoro color pece del brano precedente,anche se la voglia di solcare territori inediti non si è esaurita,anzi….come gli altri segmenti del disco,è un brano perfetto per una colonna sonora….qui gli accenti appaiono più meditativi,e l’improvvisazione seppure fluendo sempre libera,è più”contenuta”e tranquilla(ma un certo carattere”inquieto”riaffiora sempre,specie nel finale,anche se in maniera più calibrata che nei precedenti pezzi)….riappaiono anche le chitarre a donare quel tocco”etereo”al tutto…e così si chiude il cd.

Davvero un disco affascinante che si fa scoprire ascolto dopo ascolto;un lavoro che necessita tutta la vostra completa attenzione…ma se gliela dedicherete,esso vi ripagherà con delle note bellissime e con assoluta creatività al top…un progetto inusuale,dal carattere molto particolare,vibrante….una musica ambient come non la conoscevamo,segno che in musica(specie nella sperimentazione)si può ancora dire tanto di nuovo e creare un immaginario inedito che non si è mai sentito prima….provare per credere!

PS:Ricordiamo il link dove potete scaricare e quindi ascoltare questo lavoro,che come gli altri della Sucumusic è rigorosamente in free download:http://sucumusic.weebly.com/-purple-mountain-peal-the-maculate-conception-scm-1301.html#.Ukr4iVPIuSp

 

 

 

 

 

Maculate backcover Maculate4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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