MUSCHIO”Antenauts(Red sound records)”
Muschio è un trio strumentale composto da Fabio Poggiana,Alberto Corsi(entrambi alle chitarre)e Rino Sorrentino(batteria);si sono formati a Verbania nel 2011,e dopo numerosi concerti di spalla a gruppi affermati,arrivano a questo esordio.
La musica dei Muschio è un poderoso e roccioso stoner rock mescolato a riflessi psichedelici ombrosi;per tutti gli amanti del genere,questo”Antenauts”è un cd imperdibile.
La prima traccia,chiamata”Black Mamba”,non lascia dubbi a riguardo:dopo un intro cadenzatissimo ad alta densità sonica(che mescola spietati riff ultra-doom a crepe rumoriste),il pezzo si evolve su sentieri più meditativi e psichedelici,complici anche gli intricati arpeggi chitarristici e la batteria possente…..ma la pesantezza e l’oscurità dei riff non viene mai meno,anzi ricompare la compattezza e robustezza che veniva accennata all’inizio,anche se in un contesto più riflessivo,che si tramuta in un crescendo via via più vorticoso(complice anche un solo veramente spettrale,prima che il pezzo si chiuda riallacciandosi all’introduzione).
“Campari”è un muro di suono granitico,ma con la melodia dettata dalle 2 chitarre che appare più”distesa”;come una rilettura in chiave pesante di sentimenti sempre psichedelici e post-rock.
E non mancano comunque delle parti più rilassate e visionarie,man mano che il pezzo si evolve.
La terza traccia,”Volcano”si muove su sentieri più serrati e tortuosi:è una destrutturazione di ritmiche post-hardcore e rock&roll,in cui fanno capolino pure dissonanze noise,il tutto condito in un’ottica scurissima….prima che il tutto prenda una piega più lenta,cadenzata,in una sorta di sabba doom/stoner introspettivo(senza rinunciare a qualche elemento di disturbo dissonante in sottofondo)…..I Muschio non hanno paura di sperimentare e lo fanno con originalità.
Più complessa e dalla struttura altamente evocativa è”Accimento”;serrato e teso il mood della prima parte,tra gli scambi secchi della batteria e le complesse intelaiature armoniche delle chitarre…..incandescente ed avvolgente la seconda,tra riff roventi e arpeggi umbratili…ed una sensazione generale di inquietudine che sovrasta(o di meditazione oscura,a seconda dei momenti).
“Snail”è avvolgente e misteriosa,ed adornata da arpeggi di sapore post-grunge;è uno dei momenti più dichiaratamente introspettivi e psichedelici del disco….la sensazione è quella della quiete prima della tempesta finale ed è comunque un bellissimo brano,dall’armonia talvolta delicata,ma sempre”carica”e dinamica,che si riveste di cupezza nel crescendo finale.
“Ariel”è il brano più lungo del disco:una sorta di mini-suite che alterna momenti crepuscolari ad altri più melodici;ci sono pure riminiscenze darkeggianti nella seconda parte,rivestite ed aggiornate dalle tipiche deflagrazioni sonore della band,mentre le melodie giocano su chiaroscuri riflessivi(e una velata acidità si sovrappone al tutto,come elemento di contorno).
“Fuzz Flu”è più”diretta”,ma le atmosfere cupe e plumbee non vengono mai meno(potremmo definirla”black psychedelia”?);spettrali e taglienti come lame i riff chitarristici,precisa ed implacabile la batteria,anche quando la tensione emotiva si placa un po’ e ci avventuriamo su territori più meditabondi(ma la potenza ritornerà in chiusura del brano).
Il disco si chiude con una ballad notturna e criptica,”Mai”,dall’andatura iniziale quasi”western”(ovviamente vista dall’ottica distorta e personale dei Muschio);un pezzo comunque dal sapore molto”cinematografico”,anche quando l’elettricità della band si fa più penetrante.
Un insolito finale che accresce il valore e la qualità di un disco torrido e potente.
Sì,perchè”antenauts”è un disco indispensabile per tutti quelli che amano sia lo stoner che la psichedelia,e anche per tutti quelli che adorano l’accoppiata “sonorità estreme+ originalità”;qui c’è tutto questo,e molto,ma molto altro….ed i Muschio sono davvero un trio interessante e corposo,che merita di essere seguito…la loro compattezza sonora è una realtà,lasciatevi avvolgere/coinvolgere dalla loro intensità sonora.