A cura di Francesco Lenzi

INCENERE ”brindo alla vita”(Maninalto! Records)

Gli Incenere sono un trio punk-rock veneto attivo dall’anno scorso(la line-up è composta da:Ettore Montagner-voce & basso, Michele Angriman-chitarra, Marco Zanini-batteria);nonostante la recente formazione della band,i tre hanno già avuto esperienze con altre formazioni del genere(Peter Punk e Cattive abitudini,nomi noti a chi segue da anni la”scena italiana “).

“Brindo alla vita”,fedele al suo titolo,è un inno alla vita e alla positività,15 storie dirette con un’attitudine fresca e grintosa che narrano la voglia di rinnovarsi e di non lasciarsi abbattere:il tutto naturalmente in pura tradizione punk melodico,semplicità e puro rock&roll diritto in faccia,onesto e senza inutili fronzoli.

“Vento nel destino”apre il disco ed anticipa il contenuto dell’album;melodie orecchiabili che raccontano di storie personali,un ritornello irresistibile(“io vagabonderò/mi sento clandestino/non c’entra il mio colore,quanto la mia identità”)ed un tiro pazzesco,a cui è impossibile resistere….ed è così anche per “Arido”,un pezzo davvero riuscito e potente che parla senza tari giri di parole sull’unicità dell’individuo ad ogni costo,e come non si possa-giustamente-piacere a tutti(“io mi sento un pezzo di merda/non voglio campare della tua simpatia/meglio odiato che compatito”).

L’energia non viene mai meno ed ecco”Spirito anonimo”,il primo singolo estratto dall’album(con perfino qualche riminiscenza di “metal” melodico qua e là,mescolata all’attitudine punk)da cui è tratto anche un riuscito videoclip(http://youtu.be/ddkHvn9IhXQ ):il brano parla dell’impossibilità di alcuni individui di godersi il momento,e della loro routine quotidiana che li schiaccia continuamente nel ripetersi abitudinario dei soliti,stanchi gesti.

L’accelleratore viene premuto su”E vissero felici e contenti”,una storia d’ amore soffocante e morboso che sfocia nella morte(“Lui viveva per lei/lui piangeva per lei/non dormiva per lei/non sapeva che poi l’avrebbe uccisa per averla solo per sè”),tra hardcore e ricordi quasi Motorhead(ma sempre con la propria personalità in evidenza,e senza perdere di vista la forma canzone );”Nella stanza di Emily”,invece,torna su un mood più orecchiabile(ma anche elaborato,senza strafare però),e non viene meno mai l’atteggiamento”osservatore”e descrittivo della band:difatti è un brano contro i pregiudizi che grida ancora una volta la voglia di essere sé stessi,e fanculo il resto….l’attitudine è sempre positiva,anche quando si indaga sulle pieghe più crude e amare dell’anima(“resta il suicidio della tua coscienza/Quel buco in fronte alla tua speranza/troppo diversa per restare a galla/mandali via,mandali via,ora”),perchè le parole vogliono essere sempre un invito a migliorarsi e a non abbattersi,rimanendo fedeli alle proprie convinzioni.

“L’anima della notte”è viscerale e puro R&R,un inno alla notte vista come l’apice del divertimento e della scoperta sincera di sè(“muore la notte/ma la notte ha un’anima/vivo per l’alba/ma la notte ha un’anima”);e lo spirito incandescente si ritrova anche sulla breve”la falla della folla”,ma in maniera più veloce,concisa e ancora più grintosa,anche se le liriche nascondono delle riflessioni più profonde(“figli della stessa vecchia storia,del no future(..)fratelli nella stessa malattia”),sempre con sincera attitudine punkoide.

Gli incenere sono un’incandescente macchina da guerra punk’n’roll e la loro grinta non si ferma mai nemmeno sulla successiva”Cado in piedi”,un brano veloce e rovente(in cui fa capolino perfino un pianoforte):il riaffermarsi del proprio io-anche nelle situazioni difficili- è sempre l’input primario(“ad un passo dallo strike/sono l’amaro in bocca,estraneo ad ogni vostra cricca/come un’onda anomala”);”vado al diavolo”è un brano metaforico,un pugno nello stomaco contro i “benpensanti”,in cui l’aspetto”luciferino”delle liriche è simbolicamente una critica contro chi punta il dito e sputa sentenze,ed è allo stesso tempo una riflessione sulla volontà dell’individuo di riappropriarsi della propria vita,senza giudizi esterni(“se ci insegnano a rinunciare/ma che vita è/io continuo nel mio peccare/se sbaglio dipende da me”).

Non manca nemmeno la critica prettamente sociale su”W l’Italia”,dallo spirito anarcoide(“se la scuola cade piano piano/e il lavoro proprio non ci sta(…)tassami anche il cazzo che oggi io lo devo usare/non saremo liberi nemmeno più di fare l’amore”),con qualche riminiscenza reggae nelle strofe introduttive;la title-track invece è un brano strettamente personale,ma su cui tutti si possono ritrovare(“brindo alla vita perchè l’ho capita/la colpa è solo mia e di tutti noi”)ed è esattamente ciò che il titolo promette,una canzone all’insegna della positività(e dal finale che ritorna musicalmente su sentieri hardcore).

Il gran finale è affidato a”I nostri giorni”,un altro brano in cui non è difficile ritrovarsi:si parla della passione per la musica(“so che sembra strano,ma ringrazio mtv/allora era diversa e doposcuola/trasmetteva musica che era degna del nome che portava/invece oggi siamo condannati a un fondo che non ha mai fine”)e di come i tempi cambiano,ma la sincerità rimanga immutata….e chi non ha mai duplicato all’infinito musicassette,chi di noi non ha fantasticato di essere su quel palco?Oggi è tutto più veloce e forse piatto,perchè grazie ad un clic,vediamo e ascoltiamo immediatamente tutto….ma la magia,la voglia di rock and roll è rimasta immutata.

Un brano schietto e sincero(come il resto del disco,d’altronde)che chiude con onestà il disco degli Incenere,con il loro stile,sempre sospeso tra punk e melodia.

Un’eccellente disco che dimostra come il punk rock italiano sia sempre presente dalle nostre parti ma si sia anche evoluto,con convinzione e senza retorica:difatti analizzando le liriche,abbiamo di fronte una band matura,forte delle precedenti esperienze”vissute”,che parla di cose”reali”…è la loro storia,ma anche di tutti noi,e di com’è così fottutamente bello essere vivi e”ancora a galla”….

E,poi-anche musicalmente- la band è estremamente compatta e godibile;Infatti,pur trattandosi di un genere all’apparenza semplice ,gli Incenere dimostrano di avere gusto e di curare molto anche gli arrangiamenti,speziando le loro sonorità di vari ingredienti,non solo punk ed influssi melodici,ma anche screziature hard/heavy….il tutto sempre visto da un’ottica stradaiola e personale ,puramente rock&roll…

Dunque non resta altro da fare che complimentarmi con gli Incenere,confermando quello che da molto tempo penso,ossia che la semplicità e l’onestà siano,molto spesso, la chiave per la verità e per arrivare al cuore di chi ascolta.

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