ARTISTI VARI “Elliott Smith Loves you more” (niegazowana/audioglobe)
Oggi vi parlerò per la prima volta di una compilation;l’occasione cade a fagiolo,perchè non si tratta di un album tributo come tanti altri,ma di un sentito omaggio ad uno dei più interessanti(e sfortunati)cantautori americani che abbiano mai calcato la scena”alternativa”.
Su questo album,infatti 15 gruppi e artisti della scena alternativa italiana rifanno alla loro maniera il repertorio di Elliott Smith;inutile dire che questo non è un tribute come tanti altri,ma anzi veramente interessante e sentito,anche perchè ognuno di loro dà una propria personale”visione”della musica di Smith(ma una certa fedeltà allo spirito originale del cantautore rimane ed è dimostrata dal fatto che tutti i brani sono stati registrati in presa diretta su nastro magnetico,come lo stesso Elliott amava fare per gli”originali”).
Il cast del disco è stellare poiché partecipa la crema dell’alternative rock italiano,come dicevamo poco fa:parte Dellera(il cantautore parte integrante ormai anche degli Afterhours da diversi anni come bassista….e della band milanese compare in questo brano anche il violinista Rodrigo D’erasmo )che dà la sua interpretazione di”Waltz #2”,fedele al mood malinconico dell’originale e davvero ben fatta;poi è la volta di “needle in the hay”nella versione dei Black Black Baobab(ovvero Roberta Sammarelli dei Verdena e Nicholas Restivo),pervasa da un mood psichedelico e decisamente più notturna dell’originale,sottilmente misteriosa,ma altrettanto ottima.
“Son of sam”dei C+C=Maxigross è una versione corposa(perfino più veloce) e carica di rimandi vintage;ombrosa ma delicata,essenziale”Placeholder”di Dennis Di Tuono,così come “Little One”ad opera di Dilaila(con in aggiunta un tocco di blues soffuso in più).
“Angeles”cantata da Edda(lo storico ex vocalist dei Ritmo Tribale)è una sorpresa,anche perchè è l’unica ad essere cantata in italiano ed è rielaborata in maniera decisamente insolita ed inedita,più rock rispetto all’originale. Oltre ad avere un testo nuovo(non una traduzione,quindi),il mood introspettivo e rarefatto della versione di Smith viene tramutato in ossessioni distorte e aggressive,dall’attitudine hard/punkeggiante(ma senza mai perdere di vista la melodia ipnotica).
“Bottle up and explode”di Emil e i Cani Giganti è una versione elettronica,moderna,mentre”Figure 8”di Eva Poles(Ex Prozac+)posa l’accento sulle sfumature dark(presenti già nell’originale,ma qui ulteriormente evidenziate e più spettrali);anche “Waltz#1”nelle mani de Il vocifero risulta essere più oscura e decisamente umbratile,personalizzata e quasi”teatrale”nel suo drammatico incedere.
I Jennifer Gentle immergono”The white lady loves you more”in un bagno psichedelico e onirico,amplificando l’originario mood”sognante”della canzone,complici i riverberi e gli echi sullo sfondo;”A fond farewell”rifatta da Kalweit & The Spokes continua su quest’atmosfera rarefatta(è sempre la psichedelia l’asse portante della versione,ma”rivisitata”),soffice ma più”notturna”,con un tocco di colore e di morbide screziature”electro”sullo sfondo(sempre accennate,mai invadenti).
“Say yes”dei Labradors è riletta in versione punk,pur rispettando la melodia”Beatlesiana” presente nell’originale;”between the bars”di Mr.Henry è,invece,una versione affidata ad uno spettrale blues dal sapore rurale(che ne accentua i lati più umbratili),dalle suggestioni cinematografiche ed inquietanti.
“Somebody that I used to know”di Nicolas Falcon è abbastanza fedele all’originale(anche se la personalità dell’interprete viene comunque fuori,evidenziandone i tratti melodici);i Vanillina chiudono la compilation con “Miss misery”in una rilettura tra alternative e riminiscenze post- grunge venate di acidità sonica,com’è tipico nello stile che ha reso nota la band(non mancano però alcuni segmenti”notturni”,complice un pianoforte carico di spleen)….ed è proprio Davide La Sala,il cantante e chitarrista della band,ad aver fortemente voluto questo tributo(è proprio nato da una sua idea!).
Dunque una compilation veramente bella ed imperdibile,in cui gli interpreti di questi magnifici rifacimenti,aggiungono addirittura qualcosa,ognuno con il proprio stile:posso tranquillamente affermare che questo”Elliott Smith loves you more”è uno dei più bei tribute album mai ascoltati negli ultimi anni,perchè cattura lo spirito del cantautore americano senza snaturarlo,ma al contrario lo fa rivivere in un’ottica inedita,che non conoscevamo ancora. Da avere,ascoltare all’infinito ed amare incondizionatamente!