giusy-ferreri
A parte l’arrangiamento molto curato e interessante nei ritornelli, per via delle svolte elettroniche, esecuzione estremamente claudicante, testo fintamente profondo.
Tutto sommato armonicamente banale e nel complesso  piatta, ricorda alcuni disegni melodici alla Marco Mengoni.
Il secondo brano, “Ti porto a cena con me” (aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più) è il più classico dei “piano e voce”, sa molto da “saggio di fine anno della scuola di canto della parrocchia di S.Eufebio”, nei ritornelli si tinge di un pop-rock iper convenzionale.
Sinceramente preferisco la Ferreri gracchiante di “Novembre” sulla penna di un Tiziano Ferro, lupo del marketing musicale estivo.
Insomma, nel complesso, mi vien voglia di tagliarmi pesantemente, anche se non l’ho mai fatto.

 

 

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