A cura di Francesco Lenzi
Füsch “mont cc 9.0 (third act)” (JESTRAI records)
Tornano i Fusch con il terzo e conclusivo capitolo della saga “Mont cc 9.0” (in uscita il 28 marzo per la Jestrai) e lo fanno evolvendo ulteriormente il loro sound,dando sempre una prospettiva ed un angolazione diversa della loro musica,che si arricchisce di nuove sfumature ad ogni uscita.
“Third act” si apre con l’enigmatica “Iuston”,adornata da riff ossessivi e allo stesso tempo “spaziali”,con le tastiere di Mari in evidenza a fendere l’aria;”Il leader senza chiavi” arriva subito dopo ed è una critica alla confusa società in cui viviamo (“visione astratta/di un mondo sommerso/visione banale/di una vita sociale/visione confusa di miti ed eroi/visione virtuale di una rete antisociale”) :ma tutto è visto sotto l’ottica dei Fusch,quindi in maniera intelligente ed introspettiva,con un’ ultima frase finale carica di speranza (“riprendi il controllo”)….il tutto su un tappeto sonoro ipnotico,tra psichedelia e progressive minimale,con delle belle chitarre taglienti al centro dell’attenzione (e le tastiere che donano un tocco di dark sound,ricalcando gli archi).
“Il gran sasso” è il primo singolo estratto:il tocco psichedelico-progressivo della band è ulteriormente evoluto su scenari “fantascientifici”,ed il mix tra tastiere,chitarra e sezione ritmica risulta compatto e visionario,ed allo stesso tempo più “diretto”:la parola d’ordine è sempre “creatività all’ennesima potenza” e i Fusch confermano come sempre la loro originalità.
“La stanza dei funghi” è un brano più oscuro e misterioso,in cui l’introspezione torna a giocare un ruolo-madre in un’”estasi di fuoco celeste”,per citare lo stesso,evocativo testo (con un tocco di poesia);il basso di Alessandro Dentico si fa cadenzatissimo ed ultradark e tiene il collante del brano,che si evolve su sentieri ipnotici e notturni,dal sapore “magico”.
“Quadrifonia lemon” è una visione personalissima e cangiante della psichedelia,che solo i Fusch sono in grado di dare,tra rumori di porte che si aprono cigolando,elettronica analogica di altri tempi,arpeggi chitarristici luminosi e una sezione ritmica possente.
In questo “Third act” i Fusch non si sono fatti mancare nemmeno delle cadenze hard rock dal sapore velatamente sabbathiano (seppur traghettate in un tappeto onirico);queste sono presenti in vari momenti del disco,ma in “Family Tree” risultano più evidenti:nella canzone,poi, torna anche la critica verso i tempi difficili che stiamo vivendo e verso i ciechi politicanti (ed il testo,in questo caso,è davvero esplicito:“gesticoli,incanti,dimostri coraggio/applaude la folla,esulta la folla”).
C’è spazio anche per una significativa cover,”La convenzione” del primo Franco Battiato,che i Fusch rileggono in maniera interessante e personale,ma con rispetto:l’andatura space-psych dell’originale viene ulteriormente amplificata e ne viene evidenziato il lato onirico e aggressivo (ottimi gli intrecci chitarristici/tastieristici che si rincorrono sia in contrappunti,che all’unisono),mentre la voce di Mari dona un tocco sognante e di dolcezza in più.
“Bitter coffee” è una giostra cadenzata di cadenze postpunk e riff acidi,con un organo ipnotico in evidenza;le liriche ritraggono le azioni di una misteriosa protagonista femminile (“Livia è fedele,sempre festosa/e vuol seguirti/aspetta seduta”).
“L’ines-atto finale” è la conclusione che si riallaccia ad un brano del precedente capitolo:è un brano placido,essenzialmente acustico e rilassato,solcato da interferenze elettroniche,in cui il mood “meditativo” diventa più pacatamente minimale e quasi “pastorale”.
Posso tranquillamente affermare che questo terzo atto è il miglior lavoro in assoluto dei Fusch,in piena maturità artistica & creativa;le idee espresse nei precedenti lavori,qui trovano una maturazione ed un’evoluzione ancora più compiuta…E la band fa di più,diversificando gli ingredienti del proprio ricettario sonoro,aggiungendo sempre qualcosa di nuovo e di inedito.
Un disco ed un gruppo da amare incondizionatamente:coerenza,determinazione,originalità e splendore vanno di pari passo nella musica dei Fusch!
Ed il bello che son sicuro che il gruppo non finirà mai di stupirci:già m’immagino la band già al lavoro su nuovi,inusuali percorsi alla “Cà desdocc”-la cascina dove la band registra,prova e dove vivono Pier e Mari: nel frattempo lasciatevi cullare dalla bellezza sonora e poetica di questo disco…..perchè i Fusch sono la punta di diamante della psichedelia italiana….