SUGAR KANDINSKY “Canadian pieces (EP)”

Gli Sugar Kandinsky sono una band proveniente da Parma formatasi nel 2010;l’attuale line-up è composta da:Andrea Bertolini e Giovanni Pagliarulo alle chitarre,Marco Boni al basso e Marco Barbieri alla batteria.

Le tre tracce che compongono il loro EP possono essere classificate come un post rock molto originale e dalle venature psichedeliche;sono completamente strumentali e,ve lo dico fin da ora,davvero bellissime e distensive.

“Interferenze” è il brano d’apertura,un brano che gioca tutto su riflessi chiaroscuri,con visioni quasi “pastorali” intrecciate a bellissimi arazzi psichedelici e lievemente darkeggianti;la band è in grande spolvero,con i tipici intrecci chitarristici a fare sempre la parte del leone,ma anche basso e batteria non sono da meno,rimanendo potenti e precisi.

Il finale,dopo qualche sfuriata noise appena accennata,accentua l’acidità delle chitarre e le ombrose visioni psych dettate da esse (il brano oltrepassa i 9 minuti,..ma una caratteristica saliente della band è quella di creare delle mini-suite che non risultano mai piatte,ma al contrario,sempre scorrevoli e ricche di bellissimi spunti e  sonorità particolari).

“Gocce invisibili” è un segmento più umbratile,ma non meno arioso :nel post rock del quartetto si amalgano in questo caso perfino influenze ambient e qualche rimando al progressive più minimale,sempre visto sotto un’ottica personalissima e totalmente inedita;ma,proprio mentre il brano sembra prendere una piega più piena e corposa,ecco arrivare dei samples di voci “fanciulle” che spezzano un attimo il tutto,prima che la musica ritorni e si ripiombi nelle atmosfere darkeggianti già presenti nell’introduzione,ed evolute ulteriormente nella seconda parte (ipnotiche e bellissime le chitarre,con i loro arpeggi altamente suggestivi).

La parte finale amplifica il mood “riflessivo” del brano,non appena entra anche la sezione ritmica:viene evidenziata anche la componente malinconica,sempre tra rimembranze psichedeliche e visioni oniriche (ed il finale è un bellissimo e soffice drone ambient;è anche il brano di maggior durata,lungo sui 12 minuti).

Il finale è affidato a “Ladybugs era”, una ballata struggente e rarefatta,in cui le chitarre disegnano scenari morbidi e meditabondi,tra rilassatezza ricercata e un po’ di sottile malinconia;anche la sezione ritmica è delicata,mai invadente,ma perfetta nell’accompagnare il sound chitarristico in evidenza….Bellissima l’evoluzione del brano,in cui le chitarre evidenziano la loro qualità intimista,percorrendo trame ipnotiche quasi shoegaze e talvolta acide ,ma mai cupe e sempre meravigliosamente distensive,anche quando l’atmosfera nel finale si fa tagliente e con qualche screziatura noise,che risulta come un crescendo epico perfettamente amalgamato al resto.

 

 

Si tratta di un EP da non perdere per tutti i fan del post rock e più in generale della musica strumentale:sono convinto che anche i cultori della psichedelia e del dark progressive vi troveranno motivi d’interesse,ma anche in generale chi ama tutta la buona musica,perchè qui c’è all’opera uno dei migliori acts strumentali italiani;statene certi,gli Sugar Kandinsky vi avvolgeranno e vi culleranno con le loro trame ipnotiche e meravigliosamente affascinanti,accompagnandovi per tanto,tantissimo tempo ancora!

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