10556963_10150404246464944_2492953723887838451_oRICICLATO CIRCO MUSICALE “Elettrodomestica”.

I Riciclato Circo Musicale sono una bella realtà proveniente da Jesi che è giunta in questi giorni al nuovo album,il secondo per l’esattezza.

Peculiaretà del quartetto è quella di eseguire e comporre musica con strumenti autocostruiti (come il vignarolophon,il casalingatore,il radiomin!) adoperando materiali di recupero (alcuni di essi sono raffigurati anche nel libretto del cd):con queste premesse,potrete già immaginare che la musica di “Elettrodomestica” è sicuramente diversa da quella di altri artisti ed è altrettanto sicuramente,da non perdere.

“Terra Arida” apre il disco con la sua allegria:è un inno all’Africa e alla sua magia (“pagine si librano in aria/parlano di una terra libera/in rivolta dalla miseria/anime di terra arida”),influenzato in maniera personale dalla black e dalla latin music,con la sua andatura curiosamente “percussiva”e calorosa.

“Breezeblocks” è un brano decisamente moderno:è la versione dell’alternative/indie rock secondo la band,un brano dalla ritmica nervosa e cangiante,su cui si innesta un cantato accattivante e melodico;”Sconfini” è un altro brano catchy,in cui fa capolino una spruzzata d’elettronica,ma sempre con un mood particolare e personalissimo….un pezzo dall’enorme potenziale da singolo,data la sua immediatezza e originalità,e anche il testo è un invito alla libertà e a essere sé stessi (“segui la tua identità/non vendere l’anima,salva la tua libertà/grida alla tua città”).

“Love Hymn” è un brano più rilassato e tenue,quasi una sorta di dub-reggae rilassante e meditativo;anche “Rajastan”prosegue su un mood “In levare” (più ska-reggae),e traspare un po’ di ironia,altra componente fondamentale della band (ma non invasiva),insieme all’esuberante inventiva,che sembra non avere mai fine (e c’è perfino una citazione da Vinicio Capossela).

“M’illumino di meno” è un brano molto variegato,con diversi cambi di tempo,da cantare con il sorriso sulle labbra (“M’illumino di meno/mi libero dal carico/M’inebrio di buio” è l’accattivante ritornello) e conferma la bravura di questi musicisti,oltre che la particolare ed inedita verve.

“Busdarby” scorre con piacere,ed ha dei tratti originalissimi,con la sua frizzante elettronica (e degli insoliti samples,che si mescolano alle percussioni e alle ritmiche;c’è perfino un accento blues nella chitarra a metà brano!),ed un testo che sembra essere a grandi linee il manifesto del gruppo (“non mi posso fermare/la rima vuole ore/soltanto un foglio senza spazio mi potrà fermare”).

“Camere d’hotel” è un bellissimo brano più introspettivo (anche nel testo:”nelle camere d’hotel resto chiuso e non mi pento di sicuro/domani assottiglierò la suola delle scarpe”),anche se non manca mai il tratto distintivo,la lucida follia creativa che è parte intregrante del gruppo.

Il finale è affidato ad un brano più elaborato (“Cappuccinatore”) e completamente strumentale,che rivela un’anima più psichedelica (ma sempre alla maniera stravagante ed originale dei nostri) e perfino ballabile;non è esente la componente electro (e perfino una chitarra ossessiva e liquida,che attraversa il brano come un siluro acido),che ritorna anche nella buffissima ghost track,con il cantato affidato ad un particolarissimo vocoder (probabilmente un’altra invenzione del gruppo!).

Di gruppi ce ne sono tanti,ma devo ammettere che il Riciclato Circo Musicale colpisce davvero per inventiva ed originalità;davvero questa band non assomiglia ad altre realtà esistenti passate o contemporanee,ed è anche difficilmente etichettabile,data la pecularietà del repertorio…ma questo è anche il loro punto di forza,non è assolutamente un demerito,tutt’altro:questi ragazzi sono la dimostrazione che si può creare materiale originale,rimanendo integri e fedeli alle proprie idee.

Sicuramente ne sentiremo ancora parlare,fidatevi:nel frattempo,correte a procurarvi questo disco!

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