IAFH FEATURING FILTHY FINGERED “Post atomic pheromones” (album in download)
L’album di cui vi parlerò oggi è molto particolare;è anche significativo,perchè inaugura una collaborazione tra due colonne portanti della scena elettronica/industrial aretina,In a fuckin’hole e Filthy Fingered.
“Post atomic pheromones” è un album innovativo,perfetta colonna sonora di questi nostri tempi moderni;e all’insegna della modernità è anche il formato nel quale viene “licenziato”:non un cd,non un vinile,ma un download a pagamento presso i vari stores digitali (http://www.cdbaby.com/cd/inafuckinhole oppure http://www.amazon.it/Atomic-Pheromones-Explicit-Filthy-Fingered/dp/B00MX27YQQ/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=undefined&sr=8-1&keywords=post+atomic+pheromones
o anche: https://itunes.apple.com/it/album/post-atomic-pheromones/id911061052 ).
Ma l’innovazione del disco in questione non finisce certo qua:le 15 tracce,difatti,sono descritte dagli stessi protagonisti nelle note interne come “un box set di 15 film in forma di canzone elettronica da conservare per l’era post-atomica”;con una premessa del genere,è difficile ignorare un progetto di tale portata….
L’album si apre con “I shot her twice”:lo stile Filthy Fingered,fatto di samples cinematografici d’annata e loop ossessivi ben si sposa all’elettronica scura e senza compromessi targata IAFH,senza rinunciare però ad una certa orecchiabilità,anche se condita in salsa “estrema”.
“A boy and his dog” è un brano ai confini dell’IDM,anche se visto sempre dall’ottica personale dei nostri,e quindi distorta ma melodica,spiraliforme eppure scorrevole,quasi un incontro tra i Kraftwerk sperimentali e l’elettronica più radicale;”The rooster prince” continua il viaggio su territori più industriali (e c’è perfino qualche riminiscenza di rock duro nel mix),ma con un ritornello accattivante che fa capolino.
“Immoral flamingos” è il lato più sperimentale del duo,fatto di elettronica ossessiva ed in continua evoluzione:ma tra i frammenti darkeggianti e i riff tenebrosi (scampoli di metal e perfino di psichedelia nel “calderone sonoro”),c’è anche un po’ di non eccessivamente dichiarata e raffinata ironia.
“Miss disastified” è industrial destrutturato e creativo,una scheggia impazzita al vetriolo,dalle misteriose angolazioni sonore (e dal cantato “sotterraneo”e maligno);”Silver state” continua su cadenze electro ipnotiche,oniriche e stranianti:il duo sperimenta,senza rinunciare alla fruibilità della propria proposta musicale (che risulta perfino ballabile a tratti!).
“Don’t burn my witch” è una traccia più lenta,ma non meno cadenzata;e non si tratta comunque di un brano rilassato,perchè l’atmosfera rimane abbastanza oscura ed enigmatica.
“Stranger on the third floor” è più sperimentale (e torna anche il cantato ossessivo e a tratti anche aggressivo) e ricorda certi “esperimenti” dei Ministry (quelli più intransigenti) coi suoi riff incandescenti;”The crocodile’s dilemma” amplifica i lati moderni e avanguardistici del sound,mescolando ritmiche da dancefloor a riff metal,oltre ai consueti (e divertenti) campionamenti cinematografici (ma c’è perfino un pianoforte barrelhouse destrutturato a metà brano!).
E su questa linea continua anche la successiva “Ima little fuckin’ poet”,mentre “Can’t fix crazy” è un brano dalla doppia anima (dopo un introduzione dark ambient,il pezzo cambia ed è come se volesse destrutturare ricordi electro-pop in chiave “pesante”);”(After a crash) I crashed the will” è una traccia più introspettiva,ma anche più orecchiabile,senza rinunciare alle sequenze dark.
“This is me thinking big” continua su trame più riflessive e potrebbe essere un brano perfetto per una colonna sonora (caratteristica che,comunque,si ritrova anche in altri brani del disco);”How to break the casino” è un altro brano dalle caratteristiche cangianti,in quanto sposa un inizio quasi techno-pop ad un proseguire che potrei definire “noise-dance” per la sua originale stranezza (e un finale in cui tornano riminiscenze ambient mescolate agli electro-beat potenti).
“Bacterium” è il finale che spiazza:è,difatti,un brano in aperto contrasto col resto del disco,dominato da rilassate note di pianoforte (ma con gli inquietanti samples da cinema sempre sullo sfondo),una bella lezione minimale dopo la sperimentazione dei brani precedenti. Finale misterioso,affidato a dei glaciali synth che disegnano un tappeto dark ambient dal grande fascino fantascientifico.
Direi che questo “Post atomic pheromones” lancia delle sfide interessanti agli ascoltatori e traghetta l’elettronica su scenari mai sentiti prima;è pura innovazione,ma senza essere ostico o “difficile”.
Difatti,anche quando i tratti diventano avanguardistici,la musica rimane sempre estremamente fruibile;un grande esempio di musica moderna e di comunicatività,che lascerà sicuramente un segno.
La musica dei nostri giorni passa sicuramente e inevitabilmente anche di qua;un bell’incontro di anime dal sound complementare per un lavoro che sviluppa notevolmente,ampliandolo, il discorso legato alla ricerca elettronica:strade inedite che si intrecciano per restituirci nuovi percorsi sonori e nuove emozioni,anche forti (perchè no?).
Consigliato a chi ama le sonorità inconsuete e le strade mai battute prima in musica;ma anche a chi è patito dell’elettronica più classica e a chiunque abbia la mentalità aperta per godere di nuove sfide musicali.