I Kynesis sono un’interessante realtà proveniente da Torino e formata da:Ivan Di Vincenzo: chitarra e voce;Luca Braga: chitarra;Giacomo Grillone: Basso;Francesco Grillone: Synth;Davide Nudo: batteria.
Il genere proposto da questo quintetto non è facilmente etichettabile,ma potremmo provare a definirlo come “progressive stoner metal sperimentale”:difatti nel caleidoscopio chiaroscuro del gruppo,si fondono e si compenetrano insieme così tante influenze da creare una musica dalle mille sfaccettature diverse,grazie anche all’uso delle tastiere che si fondono perfettamente al muro roccioso ritmico .
Il disco si apre con l’ambient avanguardistico di “Enter the dark age” (il titolo è tutto un programma),per poi sfociare nell’apocalittica “I,Iconoclast”,una suite che fonde dark progressive,doom metal e suggestioni psichedeliche (a tratti ci sono perfino riminiscenze death nella voce,ma anche alcuni segmenti che non sfigurerebbero nei Deftones più onirici)….tra cambi di tempo e di atmosfera,diventa subito evidente come la band rifugga le definizioni e ami cesellare di fino il proprio mix sonoro.
Si prosegue con “Gods from ancient skies”,dall’introduzione che suggerisce un’idea cinematografica affidata alle spettrali tastiere;il brano poi si evolve su sentieri doom/stoner in salsa darkeggiante,senza dimenticarsi di una certa andatura “progressiva” (o se preferite,qualche ricordo di black metal sinfonico),sempre vista in maniera personale & minimale:le vocals rimangono estreme e cupe,anche quando assumono connotati melodici e “puliti”.
“The screamer” è un brano ancora più aggressivo e “diretto”,che inserisce ritmiche estreme (tra thrash e death) in cadenzatissimi anfratti stoner;”Karma” è una traccia strumentale ambient a tratti persino struggente (e con qualche sottile rimando sperimentale qua e là,mai sopra le righe),che alimenta il lato meno estremo,ma non meno inquietante della band.
“Redrum” è un percorso darkeggiante,che crea un duplice tappeto,a tratti introspettivo,a tratti vicino al metal estremo (ma anche all’old school!);”Ex-stasis” continua su questo mood,ma l’atmosfera stavolta si riallaccia dichiaratamente ad un feeling black/death,con un notevole pessimismo di fondo ( è una fotografia “reale” dei nostri tempi,però) cantato in italiano (“Rido della menzogna (…) rido dell’ipocrisia”) ed è inframmezzata da intermezzi più pacati,ben amalgamati a sequenze raggelanti.
Si ritorna all’ambient su “Chakra”,stavolta rivisto in chiave bucolico-psichedelica (ma l’arpeggio chitarristico evoca perfino sensazioni sabbathiane!);”Pancosmic being” mette insieme doom e progressive,ma una certa oscurità di fondo rimane immutata,mentre le vocals si fanno nella prima parte più evocative ed ariose.
“Monad” chiude in bellezza,e comincia come una rasoiata spietata all’insegna del death metal velocissimo ed anche tecnico (ma non “freddo”,attenzione!);ma in oltre 9 minuti ne accadono di cose,ed ecco che il pezzo sfocia quasi subito in una drone-suite dai risvolti dark ambient che svela perfino dei tratti onirici che evocano i Tangerine Dream dei primi anni ’70 (grazie a delle tastiere visionarie).
Dunque,una band notevole ed ottima dal punto di vista compositivo-esecutivo:un album del genere è un must secondo me,destinato a diventare un oggetto di culto-perchè no-anche al di fuori dei confini italici.
Una bella scoperta,grazie all’amico Orazio che me li ha gentilmente segnalati.
PS:Il disco è anche scaricabile gratuitamente su bandcamp:https://kynesisband.bandcamp.com/releases