Tornano i Luciferi e lo fanno alla loro maniera,ovvero con un album strumentale mastodontico,mostruosamente eccellente:”Fiat lux” è il continuo del loro granitico sound,eppure qua c’è dell’altro rispetto al già corposo e succoso esordio.
Apre “La caduta”,un roccioso incipit stoner dove il fragore strumentale incontra una certa melodia onirica e psichedelica dettata dai riff e dagli arpeggi della chitarra;il tutto sovrastato dal consueto “wall of sound” che è uno dei trademark del trio.
Si prosegue con “Sulfurea” ed il titolo è tutto un programma:lo stoner doom si tinge di nero e assume connotati vicini al post rock,rivisitato in chiave oscura e cupa;la band è in grande spolvero nel disegnare scenari acidi e sottilmente apocalittici….Una fiammata rapida,minimale ma abrasiva….
“Santa Maria” è una traccia inquietante,in cui appaiono nell’introduzione dei riusciti campionamenti da “Radio Maria”,trasfigurati da un organo Doorsiano che poi sfocia in un mantra noir psichedelico,non appena entrano anche gli altri strumenti,per poi finire su sentieri cadenzatissimi,ma non meno acidi (è l’incontro tra due mondi psichedelici,quello vintage e quello più contemporaneo ed heavy!).
“The airborne toxic event” è un assalto lisergico dalle distorsioni al vetriolo,una visione misteriosa ed enigmatica dal sapore quasi cinematografico,ma non meno cadenzata e rocciosa delle precedenti,anzi;è l’anello di congiunzione tra l’ambient,il post rock,lo stoner e certa sperimentazione ardita.
“Democracy” è una traccia più scorrevole,ma non meno scura e inquieta:in introduzione,un riuscito sample affidato alla voce di Gian Maria Volontè (dall’altrettanto mitico “Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto”) che suggerisce come la democrazia di questi tempi sia affossata (e di come quindi,un film di 40 anni fa e passa sia attualissimo ancora oggi!).
“Drowning in the middle of the sea” è il vorticoso finale:mai titolo fu più riuscito,e rende l’idea dell’andatura caratteristica ” a spirale” del brano;il muro della band è qui però più meditativo,e offre ancora una volta spunti diversi,a tratti più riflessivi che nei precedenti episodi.
I Luciferi,dunque,sono tornati più in forma che mai….”Fiat lux” è l’evoluzione della loro musica su territori inaspettati e imprevedibili:pur rimanendo fedeli alle loro radici,i Luciferi non hanno paura di sperimentare e rimettersi in discussione.
Un disco da avere e da ascoltare con attenzione.