DENIS GUERINI “Vaghe supposizioni” (Volume! Records)

Denis Guerini è un cantautore molto interessante,dal curriculum ampio (le sue collaborazioni vanno dalla musica etnica fino al grunge dei Karnea,passando per il jazz):”Vaghe supposizioni” è il suo nuovo lavoro,un disco che continua la grande tradizione della musica d’autore,con una bella personalità inedita in evidenza.

“La scarpa” apre il disco con un’atmosfera da vecchio film giallo che farebbe gola a Conte:dalla semplice osservazione di una scarpa,appunto,Denis immagina e scava dentro al profondo,creando una storia davvero riuscita a ritmo di jazz,con una spruzzata di mood “sudamericano”.

“Il Max” è un blues notturno,soffuso e sottilmente jazzato,ed è un ritratto di un amico e di come affoga le sue pene d’amore;”L’esercito di grano” un brano splendidamente acustico,in cui l’immaginazione è al potere.

“L’orgia dell’esplicito” è una siesta altamente solare,che mette a confronto l’interiorità e la vita” pubblica” con un mood divertito che ricorda il Gaber più ironico ed istrionico (“Ma forse mi sbaglio,o son discorsi da vecchio/ma oggi sembra proprio che l’immaginazione sia una donna nuda immaginata col maglione”).

“La terrazza” è la canzone d’amore che non ti aspetti,un brano dunque molto bello e scorrevole,dalla melodia struggente (e dall’intricato tappeto chitarristico);e anche il testo riflette questa meraviglia,con incanto poetico (“ma adesso abbracciami,stringimi piano/non consumare tutta la passione in un attimo solo/ma conservala per domani e poi domani,domani,domani”).

“Il maestrale” odora di Sardegna,con una bella andatura folk misteriosa ed elegante;”faccia nuova”,invece,è un ironico bozzetto su un compagno di scuola che il tempo ha cambiato,chissà,forse in meglio (“ma guarda un po’ chi si rivede/saran passati 20 anni (…) l’aura da bullo che ti circondava/sembra essere svanita(…) chissà se sei diverso fino in fondo/o è solo un bel vestito per adattarsi al mondo”).

Anche l’introspezione vuole il suo spazio ed ecco apparire la metaforica “Il merlo e la gazza”,ed anche la finale “Notte insonne” segue quest’intuizione con riuscita poesia (Denis sintetizza al meglio quel momento della notte in cui i pensieri di una vita prendono il sopravvento e non ti fanno dormire).

Un album di classe,raffinato ed elegante,come raramente capita di sentire in questi strani tempi:lode a Dennis e alla sua arte,dunque,che ci regala emozioni vere con delle belle canzoni,rifinite in ogni minimo dettaglio!

copertina disco

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