2000px-Copyright.svg

Molti vivono con l’angoscia che i propri brani vengano rubati da qualcuno.
Oggi che ormai abbiamo sentito tutto e tutto ciò che si creerà sarà il frutto inconscio di qualcos’altro.
Ma davvero oggi c’è qualcuno che si sogna di andare a “copiare” il brano di un altro? Nell’era di internet?
Dove ognuno crea e pubblica, dove c’è tanto di data incontrovertibile e migliaia di testimoni che hanno assistito a quella creazione, hanno commentato quella pubblicazione in tempo reale.
Ma anche se non ci fosse una pubblicazione, basta una mail a testimoniare che tizio A ha inviato quel file a tizio B.
Ma davvero c’è qualcuno così meschino da andare a copiare un brano musicale per intero o anche solo una parte?
Io penso, che al giorno d’oggi, sia una cosa, oltre che vergognosa, assolutamente impensabile.
Ancora vige il luogo comune che per tutelare i brani, “bisogna iscriversi alla Siae”.
Ci sono infiniti metodi per tutelarsi, uno di questi, ad esempio è Patamù che permette di firmare digitalmente i file.
Qualcosa che non sta né in cielo, né in terra; venire “sputtanati” nell’era del web è un attimo: non puoi usare materiale di qualcun altro, a meno che non lo dichiari, a meno che non stai facendo un campionamento o che comunque non rappresenti un’ispirazione creativa per creare qualcosa di completamente diverso.
Io penso che la paranoia di non pubblicare dei brani per non farseli copiare è qualcosa di completamene delirante, non siamo più negli anni Sessanta.
Diciamo che ormai è già tanto se pubblichi qualcosa e l’ascoltano.
Di materiale ce n’è tanto, ce n’è troppo, miliardi e miliardi di artisti, triliardi di canzoni e produzioni di ogni tipo che ogni giorno affollano la rete: farsi notare è un’impresa pazzesca al giorno d’oggi.
Siamo arrivati al paradosso: è così facile mostrarsi, così facile da risultare nascosti, una goccia nel mare.
Quello che mi dà più fastidio è il plagio ad opera dei personaggi famosi che saccheggiano ad ampie mani non da sconosciuti, ma proprio da successi del passato!
A volte in maniera spudoratissima, neanche in modo creativo: ritengo sia un’operazione criminosa.
Personalmente credo ancora nella creatività genuina, al massimo “nell’ispirazione”, nella “citazione” o nel “campionamento”, qualora si parli di produzioni hip hop e generi affini.

Webzine