Recensione di: Senatore – Bisogni primari – 2016
A cura di Giovanni Graziano Manca
La banalizzazione di certo pop – rock anglosassone, genere musicale cui
queste undici canzoni appaiono genericamente ispirate e testi che
potrebbero essere il racconto di futilità quotidiane di un discotecaro
incallito che alle quattro del pomeriggio del giorno dopo è ancora disteso
a letto alle prese con un allucinato dopo sbornia: queste le fondamenta
che danno l’impressione di stare alla base dell’ultimo lavoro dei Senatore.
Ho un crollo mistico/mi sentirei di bere un po’/e nell’attimo in cui sale il vomito/mi
tratterrai/E’ tragicomica, non è più in lei/è di anni fa, la polaroid/ma visto il fisico/la
rivedrei/E sa di lingua al ketchup acida/di notte malinconica/di amplessi troppo
rapidi/travolto dal suo sex appeal/ne ho solo riamato/le oscenità/Per scherzo
erotico/bevevo un po’/di tequila spray dal decolté/di sogni illogici ne rivorrei//,
cantano i nostri in Un crollo mistico (traccia n° 8).
Facile facile facile, questo disco dei quattro di Torino (Vladimiro Orengo,
Chitarra e voce, Stefano Dughera, Chitarra e voce, Andrea Dutto, Basso,
Giacomo Felicioli, Batteria e voce) dal titolo Bisogni primari, in uscita nel
prossimo mese di Aprile. Tastiere elettroniche a profusione, la batteria
che non perde un colpo, fini cesellature di chitarra elettrica, un video
decisamente riuscito (quello di L’anticiclone del nord) e l’irresistibile
orecchiabilità di molti dei brani (A sangue gelido, Gli avvocati,
L’anticiclone del Nord, Disciplina Zen): non che sia impossibile rinvenire
anche qualche pregio, in questo CD che appare destinato ai frequentatori
di discoteche estive e di clubs esclusivi. Tra i punti a favore di questo CD:
la buona sincronizzazione tra i vari componenti del gruppo, la discreta
perizia strumentale dei musicisti, la scelta di cantare in italiano tutti i
pezzi e le linee melodiche spesso indovinatissime che però, pur associate
a un certo salutare disincanto, non bastano a fare di questo disco
un’opera di cui si parlerà negli anni a venire. Queste canzoni, come d’altro
canto avviene a parte non trascurabile della produzione pop d’oggigiorno,
si perdono nel mare dell’intrattenimento puro e semplice, galleggiano
nell’effimero, si nutrono di vanità e di nonsense, di una effervescenza
temporanea che, come quella delle bollicine di un drink, è destinata a
svanire presto.
Tracklist
01 Intro
02 A Sangue Gelido
03 Gli Avvocati
04 Bisogni Primari
05 L’Anticiclone del Nord
06 Shampoo
07 Disciplina Zen
08 Un Crollo Mistico
09 Qualche Scintilla
10 La Casa del Popolo
11 Tipi Classici