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Perché un articolo su Salvatore Aranzulla su Audiofollia, portale che si occupa di musica e “produzioni creative”? Semplice, perché la nostra linfa vitale è il web, noi viviamo di web e sul web, quindi non possiamo prescindere dalle questioni che lo riguardano.
Nell’immaginazione collettiva non si può scindere Salvatore, per gli amici/ammiratori Totò dal web italiano, dal suo blog precedentemente su Virgilio e adesso semplicemente www.aranzulla.it
Chiunque si sia trovato nei guai almeno una volta con il pc, si è imbattuto in uno dei suoi articoli sempre tra i primi posti.
In questi giorni abbiamo avuto modo di osservare la questione che ha riguardato dapprima l’inserimento di Salvatore Aranzulla sull’enciclopedia online più famosa del mondo e poi rimosso.
La battaglia si è fatta accesa, tra ammiratori e detrattori.
C’è chi sostiene che il nostro non meriti un posto nell’enciclopedia, c’è chi invece lo reclama a forza.
Noi da che parte stiamo? Noi sosteniamo Totò.
Vi pare che su Wikipedia ci possa essere Solange e non il nostro caro Salvatore che i meriti ce li ha eccome: a parte averci aiutato tante volte nelle piccole beghe informatiche con i suoi semplici consigli, stiamo parlando di un mago del Seo.
Che cos’è il Seo? La definizione ufficiale è: “l’acronimo di Search Engine Optimization che tradotto in italiano risulta “ottimizzazione per i motori di ricerca”. Questa parola viene utilizzata per indicare tutti i lavori necessari affinché un sito web abbia la struttura e i contenuti di facile indicizzazione per i motori di ricerca.”
Salvatore Aranzulla, dagli albori del web, riesce a seminare i propri articoli dove la forza delle sue keyword e il suo lavoro certosino di scrittura degli articoli in tal senso, è di grande esempio per tutti coloro che aspirano ad essere tra i primi nelle ricerche degli utenti.
Vuoi perché hai degli spazi pubblicitari per cui guadagni sui click, vuoi perché attraverso il tuo portale offri servizi. Visibilità, posizionamento, rintracciabilità: sono tutti aspetti che si traducono in denaro.
I detrattori affermano che i suoi articoli sono molto semplici / banali, che dietro a chi scrive i tutorial non ci sia un grande esperto di informatica.
Questi detrattori non hanno capito che la destinazione di questi articoli non è Bill Gates, Steve Jobs o un impiegato della Nasa, ma è mia nonna, tuo zio, tuo fratello, nostro cugino che non ci sa fare col computer…ebbene si, se alcuni articoli possono suscitare l’ilarità dei sapientoni, niente è a caso.
Se alcuni articoli vengono scritti è perché alcuni utenti compiono certe ricerche, qualche volta assurde.
Quindi, il nostro buon Salvatore lavora costantemente affinché il suo traffico sia costante e crescente, in una sfida continua verso la “concorrenza”: l’atteggiamento è aziendale.
Di questo bisogna rendersene conto e se come titolava qualche quotidiano un po’ di mesi fa, il fatturato annuale è di un milione di euro, vuol dire che il suo mestiere, ovvero quello di imprenditore, Salvatore lo sa fare benissimo.
Nessuno ha mai detto che Salvatore Aranzulla sia un informatico, bensì stiamo parlando di un blogger, di un imprenditore (non per niente laureato in Economia aziendale), di un divulgatore informatico.
La cosa è ben diversa.
E aggiungerei: un esperto di marketing, perché in modo sapiente sa gestire la propria pagina Facebook, che conta alcune centinaia di migliaia tra followers.
Riesce a mescolare l’aspetto quotidiano e personale (tra palestra, paninazzi, foto curiose, passeggiate, riflessioni sui vicini che fanno l’amore a tarda ora, pensieri e provocazioni) a quello professionale, ovvero la pubblicazione degli articoli.
Ha ben capito il meccanismo dell'”edge rank” di Facebook per cui notizie che otterranno più interazioni andranno a beneficiare le successive pubblicazioni.
Tali pubblicazioni non sono altro che gli articoli, quindi più click, più guadagno.
Negli ultimi giorni tanti giornali (La Stampa, Il Corriere, Il Fatto Quodiano, Tg com 24,  ecc), in seguito alla rimozione di Salvatore Aranzulla da Wikipedia, hanno scritto diversi articoli, qualche volta anche in prima pagina. Questo cosa ha comportato? Che il traffico verso il suo sito si moltiplicasse a dismisura, facendo lievitare inevitabilmente i suoi guadagni.
Insomma, alla faccia dei “rosiconi” detrattori, per cui dalla faccenda ci hanno perso sicuramente solo tempo.

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Apportiamo altre motivazioni non considerate da Wikipedia e sottolineate dal nostro Salvatore:

“LE FONTI CHE WIKIPEDIA NON HA VOLUTO CONSIDERARE

– Ho pubblicato svariati libri di informatica (fra gli ultimi: Hacker contro Hacker – Nuova edizione, Super Hacker, Hacker contro Hacker, Sicurezza informatica) con editori di livello nazionale, quali Mondadori Informatica (Sperling & Kupfer) ed Edizioni FAG. Puntualmente ognuno dei libri pubblicati è stato un best seller in ambito informatico con più di 15.000 copie vendute. Uno dei miei libri è stato anche allegato alla rivista Focus.

Le pubblicazioni che ho fatto sono state ignorate perché non ritenute di “livello”: sfido chiunque a riuscire a pubblicare con un editore nazionale e a realizzare i numeri che ho realizzato io in termini di vendite nel segmento informatico.

– Ho lavorato con i principali editori che operano in edicola, in particolare con Condé Nast (rivista Wired) e con il gruppo Edizioni Master (fra cui per le riviste Win Magazine, Internet Magazine, Idea Web). In molti casi, i miei articoli costituivano l’articolo di copertina del mese di tali riviste nazionali. Ho pubblicato una quantità talmente elevata di articoli che mettendo le riviste una sopra l’altra, queste mi superano in altezza.

Anche in questo caso, stiamo parlando di editori nazionali e riviste leader in ambito informatico. Tali pubblicazioni sono state completamente ignorate.

– Aranzulla.it (http://www.aranzulla.it) è pubblicato dal 2002: parliamo di 14 anni di attività di pubblicazioni. E’ fra i 25 domini più visitati in Italia ogni mese e costituisce il primo sito in Italia in ambito tecnologico con una quota di mercato del 40%: 4 italiani su 10 che cercano contenuti di informatica leggono il mio sito e quindi leggono me. Quest’anno il fatturato previsto oscillerà fra 1,5 e 1,8 milioni di euro.

Le contestazioni mosse sono state: è un fenomeno temporaneo (parliamo di 14 anni di pubblicazioni con oltre 6500 articoli pubblicati ad oggi), i dati sono gonfiati e quindi non affidabili (in Italia esiste un organismo nazionale di rilevazione dei dati chiamato Audiweb: con una iscrizione gratuita, è possibile accedere ai dati certificati nazionali. Nessuno dei presenti ha voluto considerare tali dati).

– Sono costantemente intervistato da media nazionali: mie interventi sono presenti su quotidiani nazionali, fra i quali La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera; sono stato ospite di canali televisivi nazionali, fra i quali La7 e Rai Due; sono stato ospite di emittenti radiofoniche nazionali, quali Rai Radio Uno, Radio Popolare; sono costantemente presente a convegni di rilievo nazionale, quali il Festival della Comunicazione, Confartigianato Digitale, ed ho tenuto lezioni come ospite in università quali la Bocconi di Milano, Pavia, Parma, Palermo.

Mi è stato contestato che essendo “ospite” di tali convegni o che trattandosi di interviste, le dichiarazioni che ho fornito erano di parte. Sfido anche qui chiunque ad avere la copertura che ho io in ambito mediatico per quanto riguarda l’informatica.”

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