Salve audiofolli, oggi vi presentiamo una cantautrice versatile quanto talentuosa, classe 1980, giovanissima tra l’altro.
Chiara Giacobbe , diplomata al conservatorio di Alessandria, è seguita dalla “Camber Folk Band” dando grande completezza al suo progetto.
Lionheart è la title-track e presenta già tutte le caratteristiche del progetto: melodie accattivanti, connubio di violini, chitarre, ritmiche ben sviluppate.
Particle Physics apre con una splendida intro di cornamuse, subito ci viene in mente l’Irlanda.
Il tutto si sposta poi su un dialogo di chitarre: una acustica e un’altra distorta.
Il brano prende grande energia dalla seconda metà in poi: gli arrangiamenti sono equilibratissimi.
No Place To Hide è uno dei brani più intimi dell’album. Si apre con un chitarra e voce quasi ambient per poi sfociare in un country soffuso.
Pet Lion vanta bellissime tracce di violino, ma è davvero un’enciclopedia di correnti musicali che dialogano tra loro.
Song For M. E chissà chi sarà questo M per meritare questa dedica così ispirata.
Alice ha un andamento swing e country allo stesso tempo assai accattivante, mantiene sonorità raffinatissime e soft di grande intelligenza compositiva. Avvolgente, sensuale, quasi ipnotica.
Blessed Be è una ballata a tratti quasi barocca, ma con rimembranze beatlesiane.
High Fidelity va dritta come un treno senza fermarsi mai, con un’energia limpida e devastante.
I Can’t Get Over You sconfina a tratti in un grunge leggerissimo per poi ritornare al pop, al jazz, al blues.
Let You Breathe ha un sound così internazionale da poter diventare la colonna sonora di una serie tv di successo.
My Mexico vanta notevoli contrappunti e trovate armoniche, ritmiche, melodiche…a profusione!
No More Blue è un’ottima chiusa per un disco di tale livello.
Le sonorità di Chiara Giacobbe coinvolgono l’ascoltatore e lo trasportano in una dimensione evocativa, dolce e nostalgica.
Eccellente violinista, si cimenta nella composizione di vere e proprie ballateraffinate, orpellate dalla voce delicata, ma decisa.