A cura di Elena Schipani
Riccardo Gileno, classe 1991, è un cantautore triestino. Dopo aver collaborato con alcune band, sia
come musicista che come cantante, ha deciso di dedicarsi totalmente alla sua carriera da solista.
E’ infatti in uscita il suo primo EP intitolato “The Curse”. Si tratta di quattro tracce in lingua
inglese, prevalentemente in acustico, legate da un filo conduttore: il dolore, o meglio, la sconfitta
del dolore. L’unico modo per combatterlo è analizzarlo, crogiolarsi in esso per arrivare a capirlo e
quindi riuscire finalmente a batterlo. Ma da cosa deriva questo dolore? La spiegazione sta proprio
nel titolo di questo lavoro, “The Curse”, letteralmente la maledizione. Le cose belle, afferma
Gileno, se portate all’estremo possono trasformarsi in maledizioni e quindi portare ad una
situazione di disagio e malessere. Bisogna però avere il coraggio di rialzarsi e ripartire dal punto
esatto nel quale si era caduti.
“Theory” è la prima delle quattro tracce. Si parla dell’amore romantico, si racconta un po’ quella
che è la teoria dell’amare. “It’s good to be in love” (è bello essere innamorati), ma se l’altra
persona non corrisponde è un disastro. Solo l’amore, quello vero e puro, riesce a rendere tutto
bellissimo e pervaso da una luce diversa e sfavillante. Quando si ama lo si deve fare
completamente, solo così si riuscirà a vivere una situazione di pienezza.
In “How”, ovvero come, si dà una risposta alla domanda “Come nasce un amore?”. Vengono quindi
raccontati i primi piccoli passi dai quali è composta la nascita di un sentimento, fino ad arrivare ad
una delle frasi più romantiche che due innamorati possano dirsi: “You’ll always be mine”, sarai per
sempre mia/o. Un amore grande, potente che se “smontato” è in realtà composto da tanti piccoli e
semplici pezzettini che servono a creare il quadro completo. Però, come in un puzzle, ognuno di
quei piccoli frammenti è fondamentale per la riuscita finale dell’opera.
In “Days” (Giorni) chiunque ci si può ritrovare. Ci sono giorni in cui ci si sente imbattibili e nulla fa
paura, si è pronti ad affrontare qualsiasi cosa; altri, invece, nei quali non si ha la forza per alzarsi dal
letto e ci si sente sconfitti in partenza. E’ il corso naturale della vita e l’unica soluzione per ripartire
è prendersi un attimo di pausa e ricominciare a poco a poco. “You don’t have to let the days get you
down”, “Non devi lasciare che i giorni ti buttino giù”. E’ un monito, un mantra da ripetersi ogni
qualvolta ci si senta sconfitti ed incapaci a vivere.
In chiusura troviamo “Friend Enemy”. In questo brano ci si ricollega pienamente alla spinta
dell’intero EP, il dolore. Il Tempo è l’unico che può curare le ferite, è l’unica soluzione possibile.
Però abbiamo un’ambivalenza del personaggio Tempo, esplicitata chiaramente nel titolo “Amico Nemico”; il Tempo aiuta a lenire il dolore ma, dall’altra parte, porta lontano dagli avvenimenti che
hanno creato sofferenza con il rischio di dimenticarli.
Sta a chi affronta il proprio dolore saper calibrare quanto tenere con sé e quanto lasciar andare affidandolo al Tempo.
Il primo lavoro di Gileno, seppur breve, è un piccolo gioiello.
Quattro tracce che hanno il potere sciogliere i nodi di un cuore affaticato.