Salve audiofolli, ecco a voi un perfetto connubio tra pop di buon cantautorato, rock, elettronica. Andiamoci ad iniettarci questo “track by track”.
Luci gialle di Città è un Ep di Matteo Liberati che conta quattro brani, probabilmente autobiografici e sentiti a partire dal primo: Chi credi di essere.
La maggior parte dei musicisti può immedesimarsi in questo brano, tra frustrazione e voglia di rivalsa, sfoderando virtù compositive di ogni sorta, dalla scrittura all’esecuzione.
Io, cantautore piccolino, da Biluè, mi ricordo di aver scritto un brano tanti anni fa, più o meno con questa tematica, ovvero “L’esercito dei saccenti”, ancora nel cassetto.
I tetti di Parigi è un brano geografico e d’amore allo stesso tempo, la fusione di queste sensazioni impresse in una città, con delle bellissime chitarre.
In ogni canzone, ascoltando a fondo quest’artista, ci ritrovo delle similitudini a livello di tematiche trattate, seppur lo sviluppo è profondamente diverso. Nel mio caso, fare un giro Nei mondi fantastici di New York e trovare una presenza femminile immaginaria o reale che sia.
L’uomo che guarda le stelle è un inno personale, un’auto-dedica dove si può fare tutto, nel mondo dei sogni che diventano realtà. Un po’ più in là è uno dei brani più introspettivi dell’album a livello lirico, dove l’auto-analisi continua con accuratezza ed energia.
Apparentemente potremmo dire questa “pigra” batteria elettronica possa essere un difetto del disco, invece produce un particolare sound che ben si lega alle fluide chitarre, evitando lo stereotipo di uno standard-rock sentito e risentito, il tutto facendo da contrasto con il buon cantato se vogliamo “ortodosso”, creando nel complesso un piacevole effetto crossover.

NOTIZIE AGGIUNTIVE

Matteo Liberati si appassiona alla musica intorno ai 16 anni iniziando a suonare la chitarra e ad utilizzare software per creare musica, spostando poi la sua passione anche sul canto. Nel 2016 forma gli Height & Light, band nella quale si ritrova in posizione di frontman a comporre e registrare l’album “Loser” che verrà pubblicato l’anno successivo. Dall’album viene estratto il singolo “My universe” che guadagna diversi passaggi radio e interviste per la band. Poco dopo Matteo decide di intraprendere una strada solista sfruttando il suo lato compositivo e le sue capacità con l’idea di uscire da un genere predefinito e creare qualcosa di più innovativo in lingua italiana. Nel 2018 firma con la Exabyte Records lanciando l’Ep “Luci gialle di città”, da cui viene poi rilasciato il video ufficiale del brano “I tetti di Parigi”.

Presentazione di “Luci gialle di città”:

Nel 2018 Matteo scrive, arrangia e produce l’Ep “Luci gialle di città” cercando di non soffermarsi a un genere preciso ma mischiando tutte le influenze musicali, spesso difficili da trovare in italiano, che lo appassionano. Inserisce parti di elettronica, diversi synth ma lascia le chitarre in primo piano dando sempre una sfumatura rock ad ogni brano. L’Ep viene proposto alla Exabyte Records con cui Matteo firma un contratto per la distribuzione.
“Luci gialle di città” è disponibile in digitale (Spotify, Apple music, Amazon, Tidal, Deezer e tanti altri).

Per lo streaming dell’album su Spotify (clicca)

Su Itunes

“LUCI GIALLE DI CITTÀ”
Data release: 20 Novembre 2018
Genere: pop-rock / Indie / Alternative
Etichetta: Exabyte Records

Track list:
1. Chi credi di essere
2. I tetti di Parigi
3. L’uomo che guarda le stelle
4. Un po’piú in là

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Email: matteoliberati.m@gmail.com
link al video di “I tetti di Parigi”

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