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“IŪS”, in latino succo. Un’unica parola per ritrarre un suono liquido ma anche aeriforme, scuro eppure cangiante, che si allarga nello spazio e lo occupa come un olio o un gas denso dopo essere stato spremuto nella sua essenza.
Ad un anno da Musteri Hinna Föllnu Steina, Enrico Ruggeri torna con un nuovo lavoro totalmente in solitario, ancora una volta su etichetta Neverlab Avant, e lo fa proseguendo il discorso intrapreso con il disco precedente.
“IŪS” è infatti un’evoluzione meditata e inevitabile di Musteri Hinna Föllnu Steina (http://mhfs.bandcamp.com/album/musteri-hinna-f-llnu-steina). Ancora ambient livida, ancora landscape psichici che estraniano dalla realtà e portano in una dimensione altra, ancora brani che puntano ad evocare e al contempo a farsi esperienza acustica per l’ascoltatore. Ma anche un utilizzo di alcuni elementi nuovi ed estremamente fecondi nell’economia del disco. Come ad esempio i profondi battiti percussivi di Adiosu, che richiamano non-luoghi industriali e spazialità profonde. Oppure gli accenni di piano di Printania Dust, che aprono flebili ma vitali squarci di luce. O ancora la chiusura aurorale di Succo, là dove il dolore lentamente si frantuma e come un muro crivellato lascia passare i primi raggi di sole.
Tutti episodi che indicano sviluppi sorprendenti per la musica di Enrico Ruggeri, che da ex songwriter di una band di culto dell’indie-rock italiano dei primi anni Zero (gli Hogwash) si segnala oggi come una delle voci più interessanti della scena sperimentale italiana.
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