FLOWERS’ NEPHEWS

“LA MINKIA CHE TI PARE”, in uscita il 18 febbraio, è il video che anticipa l’Ep di debutto “#lavictoria”
Il video di “La minkia che ti pare”, in uscita oggi mercoledì 18 febbraio, è il primo estratto dell’Ep di
debutto “#lavictoria” dei FLOWERS’ NEPHEWS, trio composto da Giammarco Miroddi, Jurij
Basilicò e Michele Cotugno.
Il primo singolo “La minkia che ti pare” dei FLOWERS’ NEPHEWS è un brano irriverente, non
esattamente politically correct, il cui testo nasce quasi per caso, in un momento di euforia valdostana.
Contestualmente nasce la voglia di realizzarne un videoclip, pur non avendo alcuna esperienza in
materia, né strumenti adatti. Ma l’intraprendenza e l’ingegno non mancano, ed ecco il risultato
dell’esperimento: un video interamente girato con uno smartphone, un’asta per microfoni, del nastro
adesivo e parecchia voglia di fare. L’umorismo che ne deriva è inevitabilmente contagioso: i tre si
succedono sulle scene seguendo a grandi linee il canovaccio della canzone e improvvisandosi attori,
ballerini, performer e, naturalmente, registi. Il risultato è un pezzo genuino, che sfrutta le lacune come
punti di forza e coinvolge l’ascoltatore anche grazie al sano spirito nichilista del testo.
Le alture della Val d’Aosta fanno dunque da cornice all’estetica semitrash dei tre autori, che hanno
consapevolmente deciso di rappresentare il contrasto tra le altezze maestose del paesaggio alpino e le
bassezze terrene narrate dalla canzone.


Musica e testo: Flowers’ Nephews
Batteria registrata da Unkle Dave
Mixaggio e mastering: Alberto Bianco

I Flowers’ Nephews affondano le loro radici in tempi lontani. Il primo nucleo del gruppo è stato un duo, i Blues
Jael Desire (letteralmente, il Desiderio del Malinconico Stambecco della Nubia), nato nel 2007 e formato da Jurij e
Gianmarco, amici/nemici per la pelle e conosciutisi sui banchi della terza elementare (a Milazzo, in Sicilia) ed
uniti dal richiamo dell’avventura.
Il duo, chitarra e voce, si è trovato, nel corso degli anni, a fronteggiare due problemi: la mancanza di una sezione
ritmica e l’assenza di un elemento di mediazione umana e musicale. I Blues Jael Desire hanno più volte provato a
collaborare con nuovi elementi, ma senza mai trovare quel feeling necessario a trasformare un incontro in un
progetto. Finché, nella primavera 2014, Gianmarco e Michele, che da bambino trascorreva le vacanze estive
proprio a Milazzo, si incontrano dopo tanti anni in un parco di Torino, dove scoprono di essere accomunati dalla
passione per la musica.
Gianmarco parla subito a Jurij di quest’incontro in toni entusiastici, e si decide di incontrarsi tutti e tre per la
prima volta tra le montagne valdostane, alla fine del luglio 2014, quando nasce appunto La minkia che ti pare.
Così, in maniera molto naturale, si è subito instaurata un’atmosfera di fermento e allegria (che il video ben
testimonia), sfociata nella fondazione dei Flowers’ Nephews.
I Flowers’ Nephews sono: Giammarco Miroddi, detto Ronnie lo Smilzo (voci e kazoo), Jurij Basilicò,
detto Cion Prendon (chitarre, voci, synth) e Michele Cotugno, detto Mickey Faccia d’Arcangelo (basso, voci, percussioni).

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Il testo:

Non farti pare

amico mio ti pare

c’abbiam tutti da fare

e poco tempo da sprecare

Vai col vento

tromba e stai contento

col cuor e il pie’ sospinto

e un fiorellin dipinto

Sulla tua fronte

da nano un po’ fetente

sei il tubo digerente

nel culo della gente

Fai

la minchia che ti pare, la minchia che ti pare

compare

Fai

la minchia che ti pare, quel cazzo che ti pare

Compare dammi retta

se sganci la marmotta

puoi farlo senza fretta

Non farti sturie

annusa le pelurie

ammira i rododendri

ed i tuoi giorni spendi

Non farti viaggi

su instabili ponteggi

come gli scarafaggi

in cerca di formaggi

Lo zola puzza

e la fontina anche

ma se la magni è buona

e allora

Fai

la minchia che ti pare, la minchia che ti pare

Compare

Fai

la minchia che ti pare, quel cazzo che ti pare

compare anghe pecchè

è mejo senti a me

Non dar di matto

ed entra di soppiatto

nel tunnel della droga

e trovati la foga

Acqua e sapone

che abbia un conto in banca

cui piaccia strusciar l’anca

e faccia tanta panca

Così rimane

giovane ed aitante

ci bevi lo spumante

e intanto c’hai l’amante

Fai

la minchia che ti pare, la minchia che ti pare

compare

Fai

la minchia che ti pare, quel cazzo che ti pare

compare senti a mia

non far come la Cia

fatti la li cazzi tua

Non farti pare

amico non pensare

scolandoti le giare

dimentichi il tuo nome

Non è un problema

sai tutto si sistema

e non ne val la pena

di fronte a una vagina

Se consenziente

bandiera sventolante

su meta non distante

mancata erroneamente… pirla!

Fai

la minchia che ti pare, la minchia che ti pare

Compare

Fai

la minchia che ti pare, la minchia che ti pare,

la minchia che ti pare…

 

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