ALPHAWAVE ”Alphawave EP (autoproduzione) “

Gli Alphawave sono una band romana molto interessante:nascono in origine col nome Nightrain ed inizialmente come “backing band”per le composizioni di Antonello Brunetti,cantautore dalle influenze westcoast(ma nel suo curriculum c’è veramente di tutto,anche a livello discografico!).

Ma di lì a diventare una band vera e propria il passo è breve:difatti gli Alphawave-dopo aver collaborato ad un disco solista di Antonello(per l’esattezza,in 3 brani)-dimostrano fin da subito la loro compattezza come gruppo(e di vivere di luce propria quindi),vincendo e partecipando a numerosi concorsi e serate”Live”importanti.

Oltre ad Antonello(alla voce e alla chitarra acustica,oltre ad essere il compositore delle canzoni del gruppo),la line-up è composta da:Fabio Vitale(chitarra elettrica),Michele Marchesano(basso)e Davide Miccinilli(batteria).

Il genere proposto dal quartetto è un rock alternativo caratterizzato da melodie scintillanti e un’estrema cura per quanto riguarda la forma”canzone”:e la personalità del gruppo viene fuori,coi suoi chiaroscuri intriganti….Analizziamola nel dettaglio,seguendo queste 5 tracce dell’Ep(che uscirà,lo ricordiamo,l’11 ottobre).

“Away from me”è un degno inizio,un brano dall’armonia molto interessante,melodico e moderno,che coniuga diverse anime,sia quella più riflessiva che quella più”robusta”.

Dettato nell’introduzione da un giro di basso intrigante e dagli scintillanti intrecci delle chitarre,poi il brano si trasforma in una sequenza di accordi arroventata,per ritrovare una certa pacatezza non appena appare la voce di Antonello…e che voce;personalissima e molto bella,si può dire che sia uno strumento aggiunto,nella compattezza della band.

Quindi la canzone mescola insieme varie influenze e lo fa con ampi meriti;il termine”alternativo”con gli Alphawave non è certo usato a sproposito!

“Illusions(of myself)”è,non a caso,il primo singolo estratto dal mini:le potenzialità “radiofoniche”le ha tutte,eppure quel tocco di spleen che non guasta mai dona al pezzo una certa imprevedibilità.

Tra elettricità,momenti più rarefatti e altri più”sincopati”è un brano “perfetto”che può piacere ai fan di varie “correnti rock”:la band è in forma,e si sa distinguere dalla massa,data la sua personalità….la voce come sempre fa il resto,emozionando con le sue ricercate melodie(e c’è anche estremo pathos nei riff chitarristici,lucidamente splendidi).

“Now I realize”è una canzone più riflessiva,in cui gli arpeggi chitarristici riportano alle influenze”west-coastiane”di cui parlavamo poco fa(ma c’è anche un po’ della Seattle-e dintorni- più”curata”e tecnica nella 6 corde di Fabio);il tutto però con una personalità inedita,mai sentita prima….

E’un delicato incontro di chiaroscuri,tra malinconia e improvvisi raggi di sole(il ritornello è esemplare),adornato da un bellissimo solo di chitarra…e ancora una volta il feeling non viene mai meno,anzi…i brividi continuano a salire,grazie anche ad una melodia struggente eppure saldamente rock!

“Another suitcase”è un altro brano dal potenziale radiofonico enorme(e non è detto che non diventi il secondo singolo);la melodia qui sposa direzioni ancora più ariose,e perfino insolitamente funkeggianti(o meglio”sincopate”) in alcuni punti delle strofe….ma improvvise rasoiate dense di elettricità riportano il tutto su sentieri più”terreni”,prima che il solo di Fabio ci abbagli con la sua potenza(e bellezza),mentre la perfezione vocale di Antonio ci incatena ancora all’ascolto,disegnando tappeti armonici di grande intensità.

Chiude il disco”Man from Mars”,più rilassata ma di certo non meno rock:su una sezione ritmica precisa si stagliano chitarre dal sapore indie-o meglio,la versione Alphawave dell’indie,ovvero fresca e mai sporca,lontana anni luce dalle accozzaglie sonore di tante,troppe produzioni che si sentono in giro di recente(e ritornano le sonorità”americane”,mescolate però anche a ricordi british….questo appare anche in altri brani dell’EP,ma qui il mix è più esplicito).

Riflessiva,eppure non priva di brio,con strofe e ritornello estremamente catchy;e anche i momentanei “cambi” affidati alla batteria,donano al pezzo quel tocco in più di imprevedibilità che non stanca mai.

Dunque,avrete capito già che gli Alphawave sono una band da tenere d’occhio:se non esistesse già il termine”crossover”,indicato soprattutto per altre mescolanze tra rock duro e funk(ma anche tra metal e punk,precedentemente),sarebbe un termine adatto a descrivere il rock della band.

Sì,perchè il gruppo è esemplare nel mescolare vari mood,senza snaturare mai la forma,ma anzi arricchendola sempre di nuovi spunti inediti;inoltre,gli Alphawave SANNO VERAMENTE SUONARE e Antonio è un VERO CANTANTE che SA CANTARE e lo fa in maniera egregia,cosa che-come dicevo prima-non sempre capita di sentire in produzioni”indie”…ma dire”indie”è forse fare un torto agli Alphawave,perchè loro sono molto di più….

Inoltre,ma l’avrete già capito,anche gli arrangiamenti fanno la loro,e dimostrano come gli Alphawave siano una delle band migliori nell’underground alternativo italiano…dirò di più:la qualità delle loro canzoni è addirittura internazionale,e potrebbe succedere che all’estero spopolino!

Dunque,non appena uscirà,correte a procurarvi questo disco;nel frattempo gustatevi l’anteprima del singolo e segnatevi questo nome….scoprirete un nuovo mondo rock dalla bellezza che riluce,il mondo degli Alphawave!

 folder1236560_572810332785632_1591270617_n

Webzine