Sette tracce al vetriolo, tutte strumentali. Chitarristi tremate, soffrirete tremendi sensi d’inferiorità nell’ascoltare questo album: fantasia, virtuosismo, gusto, tecnica, maturità compositiva. Che dire? Semplicemente PAUROSO! Solo dopo aver letto la recensione, controllate la data di nascita di Davide Pepi all’interno della biografia, dopodiché, continuate ancora a tremare.  Iniziamo con un attento track by track, a partire da Asteroids , un brano che può essere “fero” e può essere “piuma”, esattamente come un asteroide che brilla nel cielo e allieta le nostre pupille, oppure si avventa sul pianeta e distrugge tutto.
Ritmiche “prog”, assoli mostruosi, ma anche note distese e suggestive. Un fusion rock pazzesco, allora mi vien da dire: i Dream Theater chi? Pat Metheny chi?
Blinding Migraine ha dei piacevoli e “nervosi” episodi metal che ti conducono ad un headbanging tanto energico quanto epico, non mancano melodie ai limiti del pop per poi virare verso il jazz, il prog, la fusion più consapevole ed esplosiva.  Quattro minuti e cinquanta di puro godimento, virtuosismi e pulizia incredibile.
Spanish Fever ci introduce in una dimensione prelibata di “slap bass” e allo stesso tempo un ride jazzato crea un crossover di discorsi musicali, la regina chitarra distorta, sia nella sua melodia principale che nelle parti sincopate ritmiche, ci racconta un sacco di cose e ci fa viaggiare di armonia in armonia. In maniera assolutamente magistrale. Ci addentriamo in una fusion più articolata, contaminata dall’elettronica, è la volta di T.I.M.N, dove per la prima volta sentiamo l’accenno di una voce (non cantata). Ancora fuochi d’artificio musicali, un rullante veramente pazzo, duetta con un lead di chitarra solista, ma non è tutto, nella metà del brano, si va a una sorta di samba-jazz-rock. E non potevano mancare le contaminazioni blues, è il caso di Misunderstorming Blues che ovviamente non è solo un blues, è mille altre cose tutte insieme e la cosa tosta è che si incastrano tutte bene. Novità nella penultima traccia, è il caso di Song for C , intima e romantica, con una bellissima chitarra acustica, calda, avvolgente, chiaramente ottimamente suonata, così come possiamo aspettarci. Le canzoni di Davide Pepi non hanno bisogno di cantanti, la musica ha già da dire troppe cose per lasciare spazio a voci, parole e quant’altro. C’è tutto quello che serve, anche con un singolo strumento, come con decine di tracce in un progetto; questo album ce lo dimostra in maniera più che soddisfacente. Concludiamo con Flying Higher , un pezzo “leggerino”, ma mai banale; d’altra parte come dopo aver scaricato tutte le energie, si vola sempre più in alto in maniera distesa e trionfale. Non mancano le sorprese in questo brano, che non è fatto solo di leggerezza, ma anche di energia e di potenza. Sei minuti che concludono in maniera sublime il tutto. Cosa dire a parte di consigliare questo album? Fortunati gli allievi di Davide Pepi!



  
NOTIZIE BIOGRAFICHE

Davide Pepi nasce a Siena nel 1990, inizia a suonare la chitarra all’età di 11 anni, catturato dalla musica dei Red Hot ChiliPeppers, Hendrix, Incubus e molti altri. Studia con Paolo Loppi, diplomandosi con 30 e lode presso la Modern Guitar Acedemy di Grosseto. La sua attività di professionista comincia ufficialmente a 19 anni diventando insegnante di chitarra elettrica e fingerstyle presso Rock Factory e la Filarmonica G.Puccini di Monteroni d’Arbia. Continua parallelamente il suo perfezionamento musicale al C.F.M di Siena Jazz sotto la guida di Roberto Nannetti e al Centro Studi Fingestyle di Davide Mastrangelo in cui si diplomerà nel 2012 con 30 e lode.La sua attività di musicista lo ha visto attivo nel panorama live toscano con i seguenti progetti: Aftershave, A Pair of Three, La Coscienza di Bacco, Karmadelic e Aromatica Duo. Nel 2015 diventa ufficialmente il chitarrista della band Progressive Metal “Profusion” con cui si esibirà in festival molto prestigiosi come il “Crescendo Festival de Rock Progress if” (Francia), “2Days Prog+1”(Veruno IT), “Casole Guitar Festival” e“MusicUnitesUs” (Georgia); particolamente degno di nota quest’ultimo in cui ha avuto l’onore di arrangiare per la Georgian Philarmonic Orchestra diretta dal M° Nikoloz Rachveli e la mezzo soprano Anita Rachvelishvili. Tra le sue più importanti produzioni di studio e pubblicazioni di musica originale di distinguono i dischi “Orange Room” degli Aftershave (2011), “Distanze” de “La Coscienza di Bacco” (2015), “FreakyFunky Sunday” brano inserito nella “Fingerstyle collection vol.2” edito daCarish e “The Clef of Memories” (2017) singolo dei Profusion, brano vincitore del “Caucasian Music Awards”.Dal 2016 collabora come produttore di demo ufficiali per le Software house“Audiority” e “Audiothing” nel settore dei vst Instrument ed espande la sua attività didattica presso una terza struttura “ColleSuona Centro StudiMusicali” a Colle Val d’Elsa. Nel 2019 pubblica il suo primo disco solista “Asteroids” con la collaborazione di illustri artisti italiani come Alex Argento, Claudio Pietronik e Giovanni Cilio. Attivo nel web è titolare di un canale YouTube con oltre 250.000 visualizzazioni e circa 1200 iscritti.

 

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