Di Fabrizio Racis

Era tanto atteso il ritorno della band rock etnico sarda Tazenda che a distanza di 9 anni dall’ ultimo
disco d’inediti ”Ottantotto” del 2012 , dopo vari album live, raccolte e singoli , hanno pubblicato il nuovo
disco il 26 marzo, ventesimo della loro trentennale carriera. Un disco eterogeneo ben prodotto che spazia
a più variati generi come l’elettronica , il pop e la world music mantenendo ben salda la loro
caratteristica di mescolare la tradizione della terra d’origine con il rock e la canzone d’autore e folk, come
le loro precedenti collaborazioni passate hanno sempre dimostrato. Ricordiamo quelle celebri con
Pierangelo Bertoli e De Andrè che hanno conquistato la critica e il pubblico del festival di Sanremo e i
successi con i duetti con Ramazzotti (Domu Mia), Francesco Renga ( Madre Terra), Grignani (Piove
Luce) e i Modà con la splendida “ Cuore e Vento”. Gino Marielli, voce e chitarra solista e il tastierista
Gigi Camedda hanno dichiarato nelle interviste che per creare l’album ci è voluto un lavoro enorme per
equilibrare tutto dopo l’ ingresso del bravissimo cantante algherese e chitarrista ritmico Nicola Nite “
(sostituto di Beppe Dettori, successore del compianto Andrea Parodi) alla prima prova con un disco
intero inedito dopo anni di esperienza fra alcuni singoli e concerti dal vivo. Il titolo “Antìstasis” è un
termine antico dal greco classico che significa “resistenza” .Un concetto filosofico che si coniuga bene
con il momento che stiamo vivendo e che i Tazenda hanno scelto durante la rifinitura dell’ album per
descrivere in che modo l’uomo tenta di sopravvivere a tutti i problemi attraverso 11 brani inediti (più un
remix) eseguite sia in italiano che in lingua sardo- logudorese che raccontano autentici spaccati di vita,
storie sincere dense di sentimenti d’amore fra ansie e speranze per il futuro di persone comuni.“ Coro”
apre l’album, sicuramente adatto per aprire i concerti con il loro tipico marchio di fabbrica.

Un sound rock unico che fonde le chitarre elettriche con strumenti musicali tradizionali sardi accompagnato da una batteria energetica che scandisce i tempi musicali e le parole attraverso un crescendo di intensità dove nel testo l’uomo riflette sul tempo che scorre e continua a farlo senza nostalgia con “ La Ricerca del Tempo Perduto”, singolo che ha anticipato l’album, ammettendo e accettando le proprie paure e debolezze per il bene della persona che ama attraverso i profumi che sente e che gli fa rivivere ricordi del passato.Il
brano prende spunto dal celebre romanzo di Marcel Proust.

”Ammajos” introdotto dal pianoforte esplode
in un bel ritornello accompagnato dalle fisarmoniche e launeddas, tipico sound che non fa dimenticare le
origini. Le chicche dell’album si trovano nel brano sperimentale con sonorità elettroniche e world music
“A Nos Bier”, brano riflessivo che invita ad essere felici e spensierati cantato in inglese e in dialetto sardo
che viene riproposto alla fine dell’album in versione remix e dance dal produttore e giovanissimo rapper
Jxmmyvis e in “Splenda” dove il coro sardo introduttivo che ricorda i Beach Boys e la California , ma
soprattutto la spensieratezza dell’ estate con il nostro meraviglioso mare . Un brano solare che ci invita a
non essere tristi e cogliere i periodi luminosi che la vita e l’ amore ci offre. ”Non mi piace la stagione
dell’umore senza amore e poco sole tra le nebbie e quelle pioggie”. La canzone “ “Essere Magnifico” in
collaborazione con il coro “Black Soul Gospel Choir” , è un esplosione di colori e cori narranti di
sentimenti in italiano, inglese e dialetto dove si distingue la bella voce di Nicola Nite come in “Tempesta
Mistica”, invito per gli animi innamorati dell’ amore con una bella melodia folk e mediterranea e nel
pop emozionante e riflessiva “ Dentro le Parole”, sorta di prehiera e dichiarazione di un amore lontano
corrisposto cantata sempre in lingua sarda e in italiano che nei concerti ci farà cantare e prenderci per
mano :Amore che passi lontano dagli occhi/Aspetto che gridi il mio nome e mi tocchi/D’improvviso ci
coglierà come un senso di libertà “.Bella e struggente, “ Dolore Dolcissimo” , scritta dalla penna magica
di Mogol che con la sua lirica di spessore, attraverso parole semplici, descrive il dolore e lo stato d’animo
di chi è consapevole che ormai la storia d’amore è finita : “ L’amore è un dolore dolcissimo
Anche se senza te (Oh vida mea plena de…) Un vuoto nello stomaco c’è”. “Oro e Cristallo”,
accompagnato da un orchestra, è una notevole canzone di pop e opera in duetto con il tenore sassarese
Matteo Desole che aggiunge un qualcosa di mai fatto in passato . In “Innos”, breve brano corale , sono
ospiti i Bertas , gruppo sardo con oltre cinquant’anni di carriera che partecipano al coro omaggiando con

orgoglio le radici e la cultura della Sardegna dedicando a chi in questo momento non può lavorare nel
mondo della musica perchè “sa musica est sa nostra indipendentzia .“ “Antístales” che è già stato
presentato il 26 marzo dal vivo in diretta streaming nel loro canale ufficiale di You Tube con un
bellissimo concerto all’ ex carcere di San Sebastiano di Sassari, è un album che merita un ascolto
prolungato per essere apprezzato. Come ogni gruppo, i Tazenda, che ha ed ha sempre avuto un fedele
seguito di molti fans, non solo qui in Sardegna, sono in paziente attesa di riprendere i concerti dal
vivo.Resistiamo.

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