ALICELAND “Pensieri raccolti “

Il progetto AliceLand parte molto tempo fa,nel 2011,nascendo in origine da una band chiamata Nobelium:col tempo,però la band muta formazione e si concentra sulla composizione di brani propri;il cuore del gruppo ruota intorno alla figura della cantautrice Alice Castellan-anche autrice dei brani-e del bassista Andrea Terzo.

I 14 brani contenuti in questo album sono,appunto,delle canzoni personali che indagano sul “mondo interiore”di Alice,e lo fanno in maniera accattivante e melodica,con un flavour essenzialmente acustico.

Il disco si apre con “Immagina”,un viaggio di fantasia tra le nuvole per sfuggire al troppo caos della vita quotidiana (“apri le tue braccia,chiudi gli occhi e /immagina/non è difficile ritrovarsi tra le stelle”recita l’esplicativo intro):siamo dalle parti di un pop rock raffinato e ben arrangiato,con al centro la bella e personale voce di Alice.

“Sand and silence” è una traccia ancora più rock,ed è pervasa da un mood solare che mi ricorda un po’ le atmosfere della prima Alanis Morrissette (come stile;ovvio,che la personalità di Alice viene sempre fuori,in maniera evidente);”Com’era” è una canzone più introspettiva e indaga sull’amarezza di una storia infinita (“e ripensi a com’era quando il tuo mondo era lui/non è l’abitudine,ma fragilità”),ma lo fa senza negatività,anzi con l’eleganza ed il gusto targati “AliceLand” (il tappeto sonoro è sempre scintillante e melodico,estremamente “catchy”).

“Segreti notturni” è un suadente brano dal sapore folk rock in cui la voce di Alice si fa molto sensuale e quasi sussurrata,per meglio rendere le “riflessioni” del testo:la notte,difatti,è intesa come liberazione e come momento catartico per decisioni importanti (“e la notte silenziosa/solo lei saprà di noi/solo lei saprà di me”)….uno dei miei brani preferiti del disco.

“Pianeti” è una ballata introspettiva:una fedele rappresentazione di quello che succede quando due “anime gemelle” si incontrano (“quella sera d’agosto,come pianeti in cerca di poesia,una stella diventammo”);”Chiamerai” è un altro ottimo pezzo che invita a riscoprire la bellezza della natura:l’uomo con la sua mania di grandezza ha cominciato a distruggerla,con il grigiore delle sue fredde costruzioni (“chiamerai casa un posto che non riconoscerai/e cercherai ma niente troverai”).

C’è sempre molta poesia nei testi di Alice,e ciò si riflette appieno anche nella musica:”Oltre il vetro”,per l’appunto,è una bellissima canzone struggente e romantica,la delicata descrizione di due amanti che restano abbracciati mentre fuori imperversa la tempesta,cercando di fuggire la noia e le complicazioni della routine quotidiana (“mi guardo in fondo e cerco di trovare ciò che eravamo/quando non c’era niente da rincorrere tranne noi”).

“Spengo” è una ballata catartica,tutta incentrata sulla sfera personale (“e spengo pure il sole/dietro a una finestra/E non c’è luce che mi svegli adesso”):il lato “pop” di AliceLand è qui più presente,ma sempre in maniera assolutamente convincente ed inedita.

Un po’ di amarezza e rimpianto traspaiono ne “Il gioco” (“che cos’era quel gioco tra noi/fatto di sguardi e di parole mai dette/te la ricordi ancora quella magia?”),un’altra delicata pop song condita di commovente poesia;”Let me know”è un brano più riflessivo e si ritorna su un’atmosfera decisamente rock,avvolta da tastiere settantiane:è un invito a non mollare,e ad uscire dall’apatia.

“Stronger (ovunque)” è un lento acustico sulla fine di una relazione,ma senza rimpianto,perchè anche quando uno dei due se ne va,non significa che si sia perso il bene per questa persona e i preziosi insegnamenti ( è questo che suggerisce il testo).

A questo punto il disco prende una dimensione più “internazionale” (complici altri due pezzi cantati in lingua inglese):”Crying”è una stupenda ballata che tocca a picchiare su tasti “emozionali” (una riflessione su come la realizzazione personale può allontanare due persone che si amano…ma non tutto è perduto!),mentre “Sacred mountain” è una vera sorpresa,che coniuga un’atmosfera intima,introspettiva ad una ricerca sonora (elementi morbidamente psichedelici si fondono con percussioni dal sapore etnico e un vago sentore di blues notturno)…e questo particolare mood si ritrova anche nel testo:è il mio brano preferito in assoluto (ottimo anche l’assolo di chitarra acustica).

“Tramonto d’estate” chiude il disco con la sua malinconia dettata dal pianoforte:una bellissima descrizione della spiaggia deserta che,metaforicamente,indica non solo la tristezza della fine dell’estate,ma anche altre chiavi di lettura.

Un’eccellente disco pieno di romanticismo e positività,anche nei momenti più malinconici:lo sguardo sul mondo segreto di AliceLand è un inno poetico alla vita e tutte le sue sfaccettature,con sincerità…..complimenti quindi ad Alice per la sua bravura (Sia vocale,che compositiva) e naturalmente agli altri musicisti coinvolti….perchè c’è anche un grande lavoro di arrangiamento qua,che non risulta però mai lezioso né invadente,anzi,al contrario c’è un sentore di “purezza” che accarezza il cuore e l’anima,durante tutto l’ascolto del cd!

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