Dopo Insonne per ALMA MUSIC e La tragedia del mediocre Il Vile torna con Zero, un ep di quattro tracce che arriva dopo il consolidamento della line-up a 4, ossia Enrico “MAIO” Maiorca – Voce, Chitarra, Parole; Alessandro “CUIE” Cutrano – Chitarra; Paolo Edo “POL” Castelletta – Basso e Cori; Fabio “FAB” Pedolazzi – Batteria. In questo ep troviamo grunge, troviamo stoner, troviamo deserti ed auto americane, troviamo montagne, boschi e creature mitologiche. 4 brani molto diversi tra loro per atmosfere e testi ma con una profonda vena caratterizzante.
Zero è musicalmente il pezzo più vicino al traguardo sonoro prefissato dalla band; è il demone
mitologico in tutto il suo oscuro splendore. Tagli sottolinea la parte intimista de Il Vile, l’autolesionismo fatto ballata…una sorta di amuleto per scacciare la disperazione. 4 Cilindri per l’inferno è quasi un film di Tarantino, un viaggio nel deserto che si ha nella testa accompagnati dal demonio in completo blu…un tirare le somme prima dell’ultimo respiro.
É l’ultimo respiro quello che ci vuole far provare Il Vile con la sua musica arrembante ed impetuosa, musica che desta sicuramente scalpore nell’ascoltatore. La cover dell’Ep ci parla molto di questo Zero: vediamo un paesaggio grigio ed innevato, un paesaggio non delineato, sfumato, con una creatura misteriosa. Ed è così anche la musica di questo Ep: confusa, caotica, tanto stoner/grunge, un sound in parte inafferrabile e misterioso come la creatura appena citata.
In questo Ep non si raggiungono le onde sonore dark alternative metal alla Alice in Chains o Mastodon ma si raggiungono di sicuro quelle alternative metal alla Velvet Revolver in alcuni passaggi. Infatti il rock si lascia intravedere non poco in questo ep con sfumature alternative. Ascoltare Zero, allora, equivale ad intraprendere un viaggio interiore o mentale, un viaggio di catarsi, di rigenerazione possibile solo grazie alle sonorità spesso desertiche o innevate di questa band.