1)Benvenuto! Puoi raccontare ai nostri lettori il tuo percorso artistico?

Ho suonato sempre la chitarra in vari gruppi dall’età di 14, ho studiato chitarra elettrica blues alla Lizard e ho continuato i miei studi approfondendo la tecnica Finger Style sull’acustica, il mio maestro è Davide Mastrangelo che mi ha sempre spronato a scrivere cose mie e a sviluppare la creatività sulla chitarra e per questo approfitto l’occasione per ringraziarlo che forse senza di lui non so se questo disco sarebbe nato. Dopo avere creato un po’ di brani e costruito così un piccolo repertorio ho iniziato a suonare in vari pub e locali per lo più in acustico, ho sempre cercato di stare molto attento all’interpretazione dei miei brani. Spinto dalla creatività ho poi inserito nel repertorio brani completamente elettronici, ho sempre ascoltato molto i Depeche Mode, i Nine Inch Nails e Kraftwerk forse loro in qualche modo mi hanno fatto apprezzare un certo tipo di elettronica. Quindi ho continuato a suonare in giro portando live anche quei brani più elettronici grazie all’utilizzo di Ableton. Poi in una serata ho incontrato Francesco Scatizzi di Toys For Kids Records e da li è partito tutto.

2)E ora qualcosa riguardo il tuo background musicale…

Ho suonato con la chitarra dal blues l’hard rock ma anche Deftones e Korn passando per i Nine Inch Nails. Mi sono poi appassionato ai primi suoni elettronici ascoltando Soulwax, Justice, Klaxons, Late Of pier, Depeche Mode, Kraftwerk, formando una band (DVNO) che inserisse queste nuove sonorità. Ho incontrato poi la chitarra acustica ed ho iniziato a comporre i primi brani in fingerstyle ascoltando Tommy Emmanuel, Merle Travis, Duck Baker, Son house, Robert Johnson. Appassionandomi poi a James Blake ho iniziato ad inserire nei miei brani acustici un po’ d elettronica. Insomma di musica ne ho suonata molta e tutt’ora ne ascolto tantissima.

3)Puoi spiegarci cosa è per te il “sentimentalismo musicale”?

Non saprei perché quel termine è stato utilizzato in una recensione ma non è una definizione che ho dato io

4)Come è nato Inner Shape? E’ stato complicato registrarlo? Che strumenti hai usato per l’elettronica?

Inner shape è un insieme di brani nati alcuni in acustico con la chitarra altri invece tutto è scaturito magari da un suono che mi piaceva di un synth o altre volte da un concetto ed è nato da un esigenza di comunicare alcuni stati d’animo. Non è stato complicato c’è stato uno studio sul suono della chitarra acustica perché potesse legare al meglio con gli arrangiamenti elettronici. abbiamo usato. Per lo più ho utilizzato Ableton creando delle mie sonorità e miei preset. Ovviamente poi in fase finale in studio abbiamo abbellito con dei synth reali come lo Jupiter 6 o lo Juno 6 per alcune casse abbiamo utilizzato Djembe e altre percussioni reali.

5)C’è una traccia che preferisci di Inner Shape?

Le canzoni dell’album mi rappresentano molto tutte faccio fatica a preferirne una forse però se devo proprio scegliere ti direi “Blue Gravity”

6)Come è il tuo concerto perfetto?

Oltre alla musica l’artista deve comunicare qualcosa alle persone che sono li a vederlo ci deve essere uno scambio di energie. Il concerto deve essere uno spettacolo orecchie ed occhi devono essere coinvolti.

7)Dove ti vedi fra 5 anni?

Non faccio programmi a lungo termine adesso sono concentrato sul disco e al live.

8)Riesci a bilanciare la tua carriera musicale con la tua vita?

Diciamo che è un bel impegno tra lavoro e musica ormai il tempo è veramente poco per fare altro

9)Se vogliamo trovare delle novità su di te ci puoi dare dei riferimenti?

Potete trovare tutte le news sulla mia pagina Facebook https://www.facebook.com/BosnaDani

10)Cosa dovrebbe convincere il pubblico ad ascoltare proprio Inner Shape in mezzo ad una concorrenza così vasta?

Dovrebbe ascoltarmi perché penso di avere messo tanto di me in questo disco di sicuro si emozionerebbe ascoltandomi.

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