Salve audiofolli, questa volta vi presentiamo un bellissimo album hard rock, ma non cupo, direi assolutamente fresco, godibile, orecchiabile e con delle sonorità mature.
Davvero un raro pregio per questo genere avere le caratteristiche positive del pop e allo stesso tempo soddisfare i palati “alternative”. Il timbro vocale della cantante ricorda un po’ Gwen Stefani, cantante dei No doubt, quindi, grintoso, cristallino ed avvolgente.
Inizia subito con grande energia e un suono di chitarre molto pastoso e pulito, Surreal , dove si staglia un cantato disinvolto e senza dubbio talentuoso. Wooden Fences risulta già essere molto più riflessiva ed evocativa, con un sound che ricorda vagamente i Doors, mentre alcune cadenze interpretative mi suggeriscono un’ispirata Lana del Rey. My past che ci racconta, narra cantando, con fare cadenzato e quasi “epico”, così come si fa con tutti i propri ricordi che vengono trasformati dalla propria mente, alterandone i colori.
Identity che con i suoi quasi sei minuti e mezzo è già una traccia importante, con un intro che non ha paura di dilungarsi, di tutto rispetto, ma che poi ci sorprende con episodi ritmicamente “sbarazzini” e allo stesso tempo ben articolati, per poi virare a mood contrastanti, dimezzando il tempo e poi accelerandolo ancora. Come se vi fossero crisi d’identità da stabilizzare. E qui si cambia, ci si diverte ancora a sperimentare e variare.
Proprio come, armonicamente, l’ultimo album dei Tool. Ero sarcastico, perdonatemi la battutaccia sui Tool, tutta colpa della pagina Facebook “Giovanni all’Heavy”!
E chi non vorrebbe vivere almeno per un po’ in un altro mondo? Living in Another World ci fa viaggiare presso lande immaginarie lontane, con degli “echo” formidabili che si sposano perfettamente alle invenzioni ritmiche del batterista. E concludiamo in bellezza questo Ep con Solar che riesce ad essere tante cose insieme: raffinato, imponente, intimo, epico, energico, splendente e ombrato allo stesso tempo.
Ragazzi, questi “Giò invisibile e i funghi gorilla” sono davvero forti, da ascoltare assolutamente dal vivo, magari sorseggiando un’ottima birra in uno di quei pub irlandesi, inglesi o americani, di fine ottocento / inizio novecento, ma che ancora sono in voga e che trasudano più che mai musica tra quell’odore inconfondibile di vecchio e nuovo che si intrecciano alla perfezione. 

Notizie generali

Invisible Joe & The Mushroom Gorilla è una band hard rock/alternative rock formata da quattro musicisti di Marburg, Germania. Essi trasmettono alle persone energia, groove e melodia dall’inizio del 2018. Con un sacco di esperienza in bande alternative rock Benni(basso) e Mike (chitarra) si sono impegnati a formare una band alternative rock. Dopo aver avuto esperienze con diversi musicisti arriva Aline nella band: quest’ultima con la sua voce distintiva ha conferito forma e ritmo alla musica di Invisible Joe & The Mushroom Gorilla. Poi si è unito alla band Hussein(batteria) che ha un vasto background metal.

Presentazione dell’ep “No Title”

Il sound della band è ispirato da artisti come Led Zeppelin, Audioslave e Garbage. Le loro canzoni parlano della vita quotidiana. Il loro Ep dal titolo “No Title” è stato molto influenzato dagli ascolti di Pj Harvey. “E’ stato come stare seduti in macchina accanto a lei”, secondo le parole della band. Il loro ep “No Title” è stato registrato al Watt Matters Studio di Bielefeld.

Link per lo streaming dell’ep:

https://open.spotify.com/album/11BFAkIr4OVMUfQJJtpNl2

web links:

https://www.facebook.com/invisible.joe.and.the.mushroom.gorilla/

https://www.instagram.com/invisible_joe/

https://www.youtube.com/channel/UCcpc-urW-N6Q7UZdEiMS6HA

https://invisiblejoeandthemushroomgorilla.bandcamp.com/

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