MATRIOSKA”Cemento”(Tam Tam studio recordings)
I Matrioska sono  una delle più importanti realtà ska-punk della scena italiana:su questo penso che non ci piova.
Come altre formazioni,però,col tempo hanno subìto un’interessante evoluzione musicale e questo lo si nota in modo particolare anche nel nuovo lavoro,il sesto per l’esattezza(se contiamo anche il live del 2006).
In effetti oggi non è più possibile definire la musica dei Matrioska solamente”ska-core”o”punk”,perchè ciò sarebbe estremamente riduttivo:c’è anche da dire che la band ha sempre mescolato,anche in passato,altri generi musicali,ma mai come in questo lavoro la matrice  prettamente”rock”-o pop rock-è evidente e più marcata che in altri precedenti dischi.
Perchè alla fine,come direbbero gli Stones,sempre di rock&roll si tratta….ma non disperdiamoci e andiamo ad ascoltare il disco.
Già la prima traccia,”Come mi vuoi”miscela indie e pop rock con innata passione e intensità(senza rinunciare al particolare”trademark”del gruppo) e ha tutti i crismi per diventare una delle nuove”hit”del gruppo.
E’un po’ l’antipasto-riuscito- del disco(e non a caso è stata scelta come primo videoclip/singolo estratto,se non vado errato),e non poteva essere altrimenti:ritorna Milano,la città del gruppo,di cui si parla nel testo(“Oggi mi son svegliato piano/e il sole del mattino/incendia la città/oggi mi son svegliato bene/e sotto al mio balcone/Milano canterà/oggi respiro a fondo e sento profumo di cemento”);le liriche affrontano in maniera diretta le problematiche tra i rapporti personali,e non solo,anche il”cemento”evocato nella stessa canzone,nasconde in realtà dei sentimenti più ampi ,come di amore/odio per la stessa città,la voglia di evadere dal grigiore delle abitazioni(o delle fabbriche)…..(perlomeno è la mia personale interpretazione).
Accattivante è anche”Infiniti ponti”,seppur con una visione molto particolare e riflessiva,fatta di ricordi e pensieri personali che parlano delle differenze e delle similitudini tra gli individui,in particolare i ragazzi di oggi,ma non solo(“uguali dentro/uguale è il modo di difendersi dall’altro/ uguali quando piano ci si viene incontro”).
 La canzone è dominata dalla chitarra acustica,prima di trasformarsi in un pezzo dall’irrefrenabile istinto punk rock,ma con la melodia sempre al centro.
La title-track è un reggae ombroso introspettivo,con riminiscenze del pop degli anni ’60 nel cantato;s’intrecciano i pensieri personali con un’analisi molto particolare e significativa del quotidiano(“gocciola l’anima sciolta a metà/per non vedere chi si venderà/serenamente a un futuro presente/che per non amare si accontenterà/qui nel momento io sono qua/sotto la pioggia con la siccità/come cemento fermo nel vento/e all’improvviso un lampo mi accenderà”).
L’introspezione si sviluppa ulteriormente su ”Firenze”,una sorta di love song dolceamara sui rapporti a distanza,sempre con attitudine fresca e”catchy”;musicalmente è un brano che incrocia passato,presente e futuro delle band,nel senso che mescola tutte le”anime”del gruppo in maniera riuscita,tra indie,pop rock e accenni fiatistici frizzanti.
La tipica allegria ska/punk che ha fatto la fortuna dei Matrioska,torna prepotentemente su per “due persone”:il divertimento è assicurato,con la consueta,elegante ironia(“sarà bellissimo vedere quel sorriso quando mi dici”dai!”/se con la mano provo a fare quello che non mi fai fare mai”)e non si può fare a meno di saltare con il sorriso sulle labbra!
Riemergono sentimenti riflessivi e malinconici su”Ora che”,dall’andatura morbida e distesa,una  traccia acustica che se ne va a spasso lentamente tra le pieghe dell’anima,analizzando l’amore-e le problematiche legate ad esso- in maniera matura(“credimi/non ti dò per scontata/nemmeno un attimo/neanche a fine giornata/guardami/il fuoco brucia e divampa/ritorna a casa dai(…)”).
Ma i Matrioska non finiscono di stupire con la loro molteplice gamma di influenze  e arriva così”Guardando il mare”,dal riuscito mood alternative rock,incorniciato da  struggenti e ariose chitarre.
Le liriche sono sempre introspettive e molto personali(“guardando il mare/discorsi fischiano senza far male/mi accetterò così/guardando il mare/ti aspetterò così/senza parlare”),su un tappeto sonoro che sposa  lieve aggressività(mai troppo accentuata)a un cantato che si fissa in testa al primo ascolto.
La grinta ska-punk ritorna prepotententemente-ma rinfrescata qua e là da improvvisi  e brevi  citazioni di hard rock melodico(soprattutto da parte delle chitarre)-in “Qualcosa deve pur succedere”….un altro brano in cui la maturità artistica della band si fa evidente,senza rinunciare alle sue influenze primarie;e le liriche ne sono una fotografia eccellente(“sensazioni futili/aiutano il risveglio/di chi vuol fidarsi di chi giura che andrà meglio/spesso basta il sole alle persone sole/per riscoprire ancora una forma di calore”),offrendo uno spaccato dei giorni nostri senza retorica,ma al contrario affrontandolo con grinta ed impegno,senza essere pedanti.
Insolita è “collage”,che mescola nello stesso brano ska e hard rock,con un cantato quasi”crossover”;il ritornello invece,è affidato a influenze sixties…..ed il vissuto quotidiano viene sempre affrontato seguendo il cuore e la propria personale visione.
Il disco si chiude con “Altalena”,un vero e proprio rock&roll anthem dall’anima punk senza rinunciare al flavour orecchiabile,con grinta e cuore che vanno di pari passo……un brano che sicuramente sarà uno dei capisaldi delle nuove esibizioni live.
Bravi Matrioska!
Avete dimostrato una volta di più come dalle influenze ska-punk ci si possa evolvere in un rock”totale”che mescola e incorpora vari feeling”musicali”,con maturità e grande coerenza artistica.
Attendiamo,adesso le vostre esibizioni live:ricordo delle fantastiche esibizioni dalle mie parti a cui ho personalmente assistito anni fa,quindi sono sicuro che anche le prossime date non saranno da meno,e son sicuro che questo nuovo album-come dicevo poco fa-si presterà un pò tutto ad una situazione”da concerto”….ed inoltre,cosa non meno importante,tutti i brani potrebbero essere dei potenziali singoli…una cosa davvero non da poco!

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