ALESSIA D’ANDREA “Luna d’inverno” (Renilin)

Alessia D’Andrea è una cantautrice difficilmente catalogabile in un solo contesto:la sua carriera è iniziata all’incirca dieci anni fa e l’ha portata a fare molte esperienze musicali degne di nota,tra cui una prestigiosa collaborazione con i Jethro Tull!

Oggi Alessia arriva al suo primo album in italiano che lei stessa definisce a questa maniera:”per me è come un album di fotografie. Ho sempre “visto” i miei brani mentre li scrivevo su un foglio di carta e ne tracciavo i contorni tra i tasti di un pianoforte. “

“Luna d’inverno” è un album di pop rock d’autore:10 tracce eleganti che raccontano di storie personali con raffinatezza ed un piccolo tocco di mistero,che non guasta mai.

La title-track apre il disco ed è un brano molto radiofonico,melodico eppure con una bella dose di grinta ben dosata,una riflessione davanti alla luna in una notte invernale (“ma cosa vuoi che ne sappiano le nuvole/di questi amori che c’ingannano(…)che ci prendono,che ci strappano e ci fanno male/luna d’inverno,tirami fuori da queste reti”).

Il mood meditativo continua su “Non cambieremo”:l’atmosfera è notturna e quasi soulful ,con un tocco di pop in più (ma il ritornello è rockeggiante), sempre “usato” con la consueta raffinatezza e con un’ottima abilità vocale;sono gli interrogativi che appaiono nella mente delle persone sensibili (“come il vento che poi si ferma a parlare/tu perdi il tempo che va/e se ti trattengo da un sogno che cade/ti porgo le mani,ti porto nel cuore/mi mordo le dita e danzo con te”) che si prestano,però,a più d’una interpretazione.

“Il gatto che abbaia” è il curioso titolo di una ballad che indaga sulle difficoltà di comunicare quello che si vuole (“capitemi al volo che ho le mani distrutte/e alcune porte non le ho neanche rotte/ho una voglia di fare che ci faccio solamente a botte”):musicalmente è una ballata raffinata,ed il sound si sposa benissimo al testo,uno dei più intelligenti ed innovativi che mi sia capitato di sentire in una canzone pop.

E la capacità di analizzare situazioni e di prenderne atto è una delle caratteristiche fondamentali di Alessia:”la musica non gira più” è una riflessione sulla crisi discografica in anticipo sui tempi (sì,perchè è stata scritta qualche anno fa,molto tempo prima della sua effettiva incisione su disco);Alessia emoziona,e lo fa con un tocco nuovamente soul,che svela tutto l’amore dell’autrice per la black music,trasfigurato da sonorità moderne e soft rock.

Non manca nemmeno un tocco ironico,affrontato con la consueta eleganza ed ecco arrivare “Blu occhi”:potrebbe essere un potenziale singolo,in bilico tra rock leggero e ricordi funkeggianti;un brano davvero simpatico e sbarazzino (“ed io ho una casa piena zeppa al sole/ho due tette che ti fanno impazzire/e come se non bastasse mi sorride l’amore,che è già fuori,aspetta solo d’entrare/e tu che non riesci mai a capire che cosa cazzo mi fa stare bene”).

La capacità d’immaginare e descrivere situazioni particolari-anche difficoltose-con leggerezza,è un altra delle caratteristiche del disco:”Non portarmi via”,a primo ascolto,è una riflessione di una ragazza prima dell’arrivo di uno tsunami….ma in realtà è molto probabile che la chiave di lettura non sia necessariamente univoca,ma che nasconda anche la descrizione di uno tsunami interiore più che “reale” (l’enigma-come accade per altri pezzi-rimane aperto)….

“Beyond the clouds” è un bellissimo rock-blues cantato in inglese che svela un altro lato della poliedrica cantautrice:il brano,difatti,non sfigura affatto davanti ad altre produzioni internazionali più blasonate!

E si torna alla ballata introspettiva con “alzami nell’aria”,un inno all’amore come soluzione per una vita altrimenti monotona (“alzami nell’aria e mettimi le ali/nascondi questi occhi per farmi udire il vento”) che è uno dei miei brani preferiti del disco,proprio per la sua innata poesia (e anche per la ricerca sonora,che non viene mai meno durante quest’album:la vocalità precisa e ricca di sfumature di Alessia fa il resto).

“Caccia alla volpe” è una canzone metaforica a reading,un racconto di rivalsa in cui la vittima si fa carnefice;”Anime bruciate” è la breve conclusione del disco,un brano carico di speranza “( e non ti voltare indietro/ricorda sempre/che tra tutta questa gente troverai solo anime”),che incita a non mollare e ad andare avanti con la propria vita e con la propria personalità.

Un bel disco davvero che è una spanna sopra a tanti dischi “leggeri”,proprio per la sua originalità e per la creatività all’interno della “matrice” melodica;naturalmente,complimenti ad Alessia per la sua bellissima voce e per la sua altrettanto valida vena compositiva.

copertina luna d'inverno

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