PALKOSCENICO”Rockmatik”(SUonivisioni/vibrartsound)
I Palkoscenico sono un’interessantissima band partenopea formata da:Lelltram(voce,chitarra),Bassossio(basso),Il Rosso(batteria)e Tramebasse(ai samples e ai suoni);la loro musica è un mix di influenze diverse riconducibili in primis al reggae,ma passando anche attraverso l’elettronica e sentori di rock moderno.
Il curriculum dei Palkoscenico-l’avrete capito-è già molto esteso e vasto:nati nel 1999,suonano in ogni dove,partecipando ad importanti festival e manifestazioni in tutt’italia,facendo da apertura a molti gruppi famosi prima,e vantando anche numerose collaborazioni importanti in seguito(e ne è la testimonianza e la riprova anche questo loro quarto album,che vede la partecipazione di gente del calibro di Marcello Coleman degli Almamegretta,Dean Bowman e Righteousman).
Ma veniamo a questo”rockmatik”che vive di varie atmosfere e sentimenti;difatti il disco è un gioco di contrasti,un ponte tra passato,presente e futuro,dove attitudine e sound moderno si mescolano a sentimenti di vario genere,però il tutto con una personalità inedita,quella della band.
Il cd si apre con “almeno una volta”,che mescola sonorità”nuove”,fresche a riminiscenze dub/reggae;un brano che punta il dito su quelli che ti fanno sempre le stesse domande,per poi scoprire che anche i più”cool”hanno fatto le stesse cose di tutti gli altri,durante le feste o altre situazioni simili(“almeno una volte nella vita/tutti hanno fatto qualcosa a ferragosto nonostante la solita crisi(….)e io risi”).
“Seguimi”è un inno all’amicizia,al confronto e alla tolleranza,alla libera convivenza tra culture diverse(“Sono sicuro che la memoria non m’inganna/storie di confine con un colpo al cuore in canna/sono sicuro che è la mia storia che mi parli(..) seguimi dove non c’è pane per i denti,seguimi dove si va avanti nonostante i no/io non so cosa vuoi,io non so dove vai,spero solo che tu verrai”)e vede la voce di Marcello Coleman ospite,in evidenza….un intro in reverse lascia subito spazio ad un pezzo decisamente reggae,dai contorni elettronici.
Un altro ospite(Dean Bowman)impreziosisce la terza traccia,”Try”,e siamo sempre nei meandri di un reggae del futuro,assolutamente al passo coi tempi,adornato dalle liquide chitarre;una canzone che incita a non abbattersi,a sperare,perchè la rivoluzione arriverà,ma solo se siamo i primi noi a crederci,senza darci per vinti e la musica in questo senso,anche una semplice canzone,può aiutare a dare lo”start”e a non abbatterci mai(“la musica può cambiare le persone intorno a noi/con la potenza che trasmette una canzone/messaggio rapido,indelebile,pacifico/tangibile rivoluzione”).
“Sometime”è una riflessione sul viaggio,sulle sensazioni che si provano andandosene dalla propria terra,magari col sentore di non voler ritornare……ma poi alla fine si torna sempre,per raccontare la propria esperienza al prossimo…..le influenze reggae qui si tingono di elettronica ombrosa,ma non meno orecchiabile,e anche le chitarre e la sezione ritmica paiono indagare su sentimenti meditabondi,sposandosi in maniera riuscita al testo(stavolta completamente in inglese).
Sempre in inglese e sempre meditativa(e con la componente elettronica più evidente che in altri pezzi,specie nella parte centrale) è”Destination”,una canzone sulla volontà di non fermarsi alla prima impressione negativa,al primo ostacolo:è questa la chiave per realizzare i propri sogni con la persona amata,basta credere in sé stessi.
Il”roots crossover”su”destination”,dicevamo,è in grande spolvero:convivono difatti elementi dub,momenti quasi drum&bass,influenze rock umbratili,oltre ai caratteristici ritmi”giamaicani”che sono sempre l’ossatura,ma mai un limite,semmai il cannovaccio per andare”oltre”.
Un nuovo ospite per”O’suono de culture”e stavolta è Righteousman a dare il suo prezioso contributo;i Palkoscenico ci dicono senza buonismi di sorta che le barriere culturali non esistono(“Distacco dalla tradizione/oggettiva distinzione da un giudizio di valore/contro la discriminazione operata nei confronti di chi è sempre più debole/l’unica cosa che sento,un equilibrio magico per questo movimento)”e siamo dalle parti di un rock moderno e alternativo,ma con una componente”soulful”nel ritornello.
Un brano che vi farà muovere il culo e allo stesso tempo pensare,con intelligenza.
Il primo singolo estratto da questo disco è”Mi piace”(ne avevamo già parlato qui sul blog,se non ricordo male),introdotta da fascinosi e misteriosi reverse;è un dub-rock elettronico,un’invettiva contro la mancanza di privacy di questi nostri giorni moderni,e sopratutto contro al conformismo…..se una cosa ti piace è perchè ti piace,non perchè deve piacerti come la società e/o i media(o altri)vogliono importi(“Non m’importa se quello che vedo non è geometricamente perfetto/ma so soltanto che mi piace/non m’importa se quello che ascolto non è discograficamente perfetto(…)voglio sognare ad occhi aperti solo quello che mi va/sognare un nuovo mondo senza limiti di età”).
Un altro pezzo interessantissimo è”Energia”,e qui si ritorna ad un reggae velato di ombre elettroniche;non è vero che i giovani d’oggi sono tutti vuoti e vogliono andare in tv a spassarsela….c’è ancora chi crede in valori seri e li segue con ardore(“Io ho dentro di me un’energia da condividere/un’esplosione incalcolabile solo per te”è la frase chiave di questo pezzo molto significativo).
C’è spazio anche per una canzone d’amore,”Canzone semplice”,che non è convenzionale(e non poteva esserlo,data la natura eclettica della band!),ma anzi è un electro-rock solcato da cori di bambini e dalle liriche interessanti,mai banali(“seduto io non resto più a guardare/voglio ballare,sentire delle nuove vibrazioni accanto a te(..)solo per noi questa semplice canzone che ci unisce non divide/tutto ciò che sta accadendo in questo semplice istante”).
“Brucia”è notturna,e affidata ai ritmi in levare,miscelati però ad un groove insolitamente elettronico,col cuore nel futuro:un inno alla voglia di fare festa(“stanotte voglio stare a piedi nudi/stanotte organizziamo una festa in città/con buona musica,arte,colori(….)stanotte il protagonista sei tu”)….e chi è che non ha mai provato questa sensazione,camminando felice nel cuore della notte nella propria cittadina?
Un brano irresistibile,forse quello che mi piace di più in assoluto dell’intero lavoro,fresco,vibrante,allegro,vivace e allo stesso tempo vagamente”misterioso”.
Ci avviciniamo alla conclusione con “Se tu credi”,anch’essa avvolta da un manto notturno(e delicati arpeggi di chitarra darkeggianti sulla base reggae),ma più”meditativo”rispetto al brano precedente,anche se il mood non è mai negativo,anzi,le vibrazioni sono sempre positive(“se veramente credi in ciò che fai/tutto è più semplice/se veramente credi in ciò che dai/tutto è più facile”)e incitano alla concretezza,alla pura verità e alla sincerità(“persone vere capaci di parlare di tutto ciò che all’apparenza sembra facile”).
Dean Bowman riappare nella traccia finale,”Tutte le questioni”,un brano dalle liriche dure(“non posso restare indifferente a tutte le questioni che mi passano davanti”),ma mai sopra le righe.
Gli elementi elettronici regalano un’atmosfera inquietante e ballabile al brano,miscelandosi poi ad un rock scuro e cadenzato(oltre alle consuete ritmiche in levare che non vengono mai abbandonate);tra luci ed ombre,si chiude così il disco,con i suoi ritmi sposati ad un feeling deciso(piccola curiosità:c’è un velato accenno vocale a Demetrio Stratos nel finale,o almeno alla tecnica particolare usata da lui).
“Rockmatik”:un disco schietto,onesto,e perchè no,anche da ballare,ma con la testa sempre accesa!
Ed i Palkoscenico dimostrano di avere un’abilità non indifferente nel riscrivere le vibrazioni reggae a modo loro,senza retorica e senza avere paura di sporcarsi le mani;ne viene fuori un lavoro fascinoso,moderno,innovativo,che raccoglierà consensi a più non posso.
Una colonna sonora perfetta per le vostre torridi notti d’estate;i Palkoscenico sono festosi,sì,ma con una causa….vi faranno pensare con i loro testi intelligenti,ma senza lasciare che nemmeno la musica passi in secondo piano(arrangiamenti e sound infatti sono curatissimi),vi faranno divertire ma senza frivolezze…….una volta saliti sul”palkoscenico”,non si potrà più scendere….che il loro”rockmatiko” sia con voi.
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