A cura di F. D.P.
HA ANCORA SENSO FARE EMOCORE, QUI E ADESSO?
Cos’è,nel panorama musicale underground odierno, l’Italia?
Che ci piaccia o no,dobbiamo prenderne atto: siamo la patria dell’emocore/screamo europeo.
E’ iniziato tutto non troppi anni fa, con due gruppi italiani(peraltro strettamente legati tra loro)del calibro di Raein e La Quiete,veri progenitori dell’emo nel Vecchio Continente. Roba che la tanto idolatrata musica d’oltralpe se la sogna:una rabbia esistenziale e uno spleen che è riduttivo definire ‘adolescenziali’.
L’emocore, filone ormai enorme che raccoglie sia gruppi emo che screamo, non è solo il retaggio delle ribellioni adolescenziali dei teenager americani: è qualcosa di molto più genuino,che coinvolge e ha effetti catartici non da sottovalutare(chi è stato ad un concerto emocore potrà confermare:l’atmosfera è fantastica).
L’emocore ha preso decisamente piede e adesso sono moltissimi i gruppi sparsi per l’Europa. Ebbene sì, molti di questi sono nostri compatrioti, arrabbiati come non mai.
Perché le chitarre malinconiche e distorte,le batterie pesanti e le voci urlate e dissonanti hanno avuto così tanto successo nel nostro Paese?
Certamente i fattori sono molteplici. Possiamo però considerare il fatto che la rivoluzione musicale italiana più recente risaliva a quasi trent’anni prima: il glorioso progressive rock degli anni ’70 che ci ha resi in qualche modo famosi(ma non abbastanza) nel mondo intero, con i sintetizzatori, brani lunghi più di venti minuti, arrangiamenti orchestrali, sperimentazione strumentale e vocale. Apoteosi della raffinatezza musicale e allo stesso tempo del più rozzo sperimentalismo (Lobotomia degli Area è un perfetto esempio di quest’ultimo caso analizzato). L’emocore è esattamente l’opposto della ricercatezza tipica del prog: tracce solitamente brevi, caotiche, dissonanti, arrabbiate, con un gusto lo-fi e una spontaneità disarmante. Ha raccolto tutti i giovani della generazione X cresciuti tra i borghi medievali del Centro Italia o tra le grigie città del Nord, espandendosi poi verso il Sud e raccogliendo sempre più seguaci. Tutta la rabbia che covava dentro la gioventù degli anni di piombo,da quel fatidico 1999 (anno dell’inizio dell’attività dei La Quiete e di un altro gruppo storico per l’emo italiano,i Fine Before You Came), inizia ad essere sputata sui microfoni di tutta la penisola, costituendo una solidissima scena underground, che fa invidia a tutta Europa. Si sono poi avviati altri gruppi, più legati all’emo tradizionale: Havah, Do Nascimiento, Verme, Riviera; altri invece sono rimasi legati allo screamo: Storm(O), Marnero, Il Mare Di Ross.
Ma adesso, nel 2017, l’emocore ha ancora senso?
Il genere, chiaramente, si è evoluto, tendendo a volte più al commerciale (i Dari sono uno degli esempi più riusciti di commercializzazione dell’emo, seppur siano esplosi subito nel mainstream per poi sparire repentinamente), ed è sopravvissuto. Ma ha senso far rimanere l’emocore vivo?
Partendo dal presupposto che nessun genere deve essere messo da parte perché non va più di moda e che potenzialmente nessun genere musicale può morire, anche nel caso morisse la sottocultura che l’ha generato, l’emocore non può e non deve essere lasciato morire. Abbiamo avuto la conferma, col passare del tempo, che l’emocore non è solo una moda passeggera:esso continua ad avere sempre più supporto dalla scena underground italiana; nuove band emergono ogni giorno, ruotando intorno ad un genere ma mai diventando banali e fondendolo con altri elementi(alternative/indie come i Do Nascimiento, post-rock come i GOMMA ) e supportate da ottime etichette discografiche indipendenti; continua a raccogliere seguaci e ad interessare un’ampia fetta di pubblico; musicalmente la scena italiana vanta capolavori(la tradizione cantautorale/paroliera italiana mica ce la siamo dimenticata!)ed è più in forma che mai.
Sì,vale la pena continuare a fare emocore, qui e adesso, purchè lo si voglia e senza trasformarlo solo in una moda.
Così come stanno facendo questi artisti(breve elenco per i curiosi):
-Storm(O)
-GOMMA(freschissimi,primo album nel 2017)
-Shizune
-And So Your Life Is Ruined
-Ojne
-gli inossidabili La Quiete, Raein e Fine Before You Came
-Batièn
-Havah
-Urali
-Riviera
-Gionson
Buon ascolto