BLACKDAHLIA “Fragments” (Area sonica/Materiali musicali)

I BlackDahlia sono una band gothic metal foggiana nata nel 2008:”Fragments” è il loro disco di debutto,un disco molto interessante,evocativo come il nome stesso della band (che,lo ricordiamo,è formata da:Samuela Fuiani alla voce e al pianoforte,Ruggero Doronzo e Gianluca Raio alle chitarre,Antonio Petito al basso e Ludovico Massariello alla batteria).

Il disco si apre con “Falling down”,che è anche il primo singolo estratto,un bellissimo brano dalle venature heavy e darkeggianti,in cui la bellissima voce di Samuela dona un tocco di dolcezza femminile,seppur sempre in chiave gotica e misteriosa.

“No regrets” presenta un pianoforte notturno e malinconico,sul quale si stagliano poi le potenti chitarre di Ruggero e Gianluca;la canzone presenta delle influenze più “alternative” stavolta,seppur miscelate dalla personalità originale del gruppo (c’è pure qualche lieve frammento “elettronico”,subito spazzato via dai corposi riff):la voce disegna ancora una volta un tappeto fascinoso e carico di ricordi (ma non di rimpianti,come suggeriscono le liriche introspettive).

“Eclipse” è una ballata dall’alto potenziale:le caratteristiche della band ci sono tutte,melodia malinconica ma al tempo stesso catchy,chitarre potenti,tappeto tastieristico meditativo e sezione ritmica implacabile,per un altro brano da non perdere.

“Wounds” è un brano ancora più personale ed originale,in cui l’anima dark della band si mescola a sottili riminiscenze nu metal nell’introduzione (complice un riff chitarristico graffiante che si sposa ad un arpeggio riflessivo) e a influenze progressive nel ritornello (e nella successiva evoluzione del brano);anche “Alice” segue queste ultime coordinate prog ,seppur in maniera ancora più umbratile,quasi una rivisitazione moderna di certi ricordi di dark sound “vintage” e con un ritornello estremamente orecchiabile,dal cuore hard rock.

“Lost in the daylight”è un intermezzo suggestivo e illuminato da una luce melodica:è il momento meno “scuro”del disco,ma non per questo meno importante,anzi….E’ una ballata di ampio respiro,in cui l’introspezione torna a giocare un ruolo predominante,con voce e pianoforte in evidenza:forse la mia canzone preferita del disco,per le sue caratteristiche melodiche (bello e cantabile anche il solo di chitarra,quasi una canzone nella canzone per la sua poesia sonora),con una struttura vincente (ma è tutto il disco ad essere bello!).

“Fly” presenta un sound più granitico e roccioso,che si ricollega un po’ a certo alternative/post grunge di metà anni ’90 (mi vengono in mente i Tool):ovviamente è solo un rimando,perchè la band rielabora tutte le influenze a modo suo,con un sapore psichedelico di contorno niente male!

“Goodnight” è lo struggente finale,una soave ninnananna virata in scuro,ma non troppo:solo pianoforte,voce e poco altro,per un brano da brivido con delle ampie tastiere sullo sfondo che disegnano spirali orchestrali.

Un ottimo lavoro che piacerà sicuramente a tutti i fan di un certo tipo di sound:ma i BlackDahlia vanno anche oltre,ed hanno tutte le carte in regola per arrivare anche ad un pubblico più ampio,perchè sanno davvero suonare e scrivono brani perfetti…

Una bellissima sorpresa,una voce che non si dimentica facilmente e degli ottimi musicisti creativi,oltre a grandi canzoni…cosa chiedere di più?

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