MARCO DA ROLD”Crumbs”
Ci sono degli artisti che se fossero nati all’estero,e non da noi,sicuramente avrebbero sfondato e a quest’ora camperebbero di musica alla grande:nel senso in cui si può facilmente intuire,ovvero grande successo ed album”che vendono”…..insomma lo potrebbero fare benissimo di lavoro.
Marco Da Rold è uno di questi artisti e proviene da Milano;ha fatto parte di una band chiamata”.close.”,che era essenzialmente una sua creazione,essendone il principale compositore e ideatore.
Adesso prosegue il suo discorso musicale suonando,registrando e producendo tutto da sé;e,riallacciandomi a quanto dicevo poco fa,non si capisce come mai ancora la massa non si sia accorta di questo musicista/compositore di grande talento.
I numeri ci sono davvero tutti.
Prendiamo,ad esempio,questo suo nuovo disco:sono 12 tracce che sono autentici gioielli rock,senza dimenticare la melodia e senza mai finire nel banale.
“Crumbs”è una sorta di concept album fantasioso e creativo,in cui l’intelligenza musicale e artistica di Marco è predominante ed è davvero una perla sonora.
L’inizio,affidato a “Twist of space”,dimostra da subito la maestrìa di Marco nel comporre e suonare:una ballad tra velata malinconia(da”cowboy nella pioggia”,una definizione con cui lo stesso Da Rold ama parlare della sua attitudine)e rilassatezza introspettiva dominata da melodie mai scontate,ben congegnate e che si piazzano in testa;con delle belle chitarre slide ad adornare il tutto,ed improvvise distorsioni a”sporcare”piacevolmente l’insieme.
Il disco prosegue con”Blowing woods in the moonlight”,dall’irresistibile mood angloamericano,eppure allo stesso tempo assolutamente personale:difatti Marco rielabora le sue influenze,creando qualcosa di nuovo,con degli arrangiamenti assolutamente superlativi,tra liverpool e Frisco ma con un’anima tutta personale(e perfino un tocco di impredivibilità e di lucida”follia”creativa nel finale,una delle caratteristiche più importanti del disco e della musica di Marco,che appare sempre al momento opportuno,regalando quel qualcosa in più).
Uno di quei pezzi che sarebbe perfetto come singolo,e che avrebbe un potenziale enorme…….
Acustica e dal sapore velatamente country-rock/folkpop è”Midnight”:una ballata notturna,melodica e misteriosa al tempo stesso,ma con il sorriso sulle labbra sempre presente e perfino qualche ombroso barlume psichedelico(ma di sapore british)appena accennato.
“A portrait” è un breve bozzetto psych che descrive un ipotetico e(forse)immaginario Sir Crumb,prima di lasciare lo spazio appunto alla stessa”Sir Crumb”,in cui le influenze country si fanno più marcate:ottimo pezzo che non sfigurerebbe tra i classici “americani”e che sa di immense praterie e west,di saloon e cowboys….non manca l’ironia,con la buffa vocina”trattata”nel finale.
Introdotta da dei synth lisergici è”Monster Mash”(che saltuariamente “solcano”il brano con un piacevole effetto di disturbo) che è una delle due cover del disco:sì,è proprio il classico di Bobby Pickett rivisto e “corretto”,pur mantenendo intatta la sua natura divertente e divertita.
Su”Solidaux”ritornano ricordi di rock inglese,rivisti in maniera”contemporanea”ed è uno dei miei brani preferiti del disco:struttura del brano mai scontata e assolutamente imprevedibile,senza perdere per un momento l’andatura melodica e la forma-canzone.
Un brano irresistibilmente”catchy”,ottimo per essere eseguito dal vivo;bellissime le parti chitarristiche.
“An island in town”ci riporta su sentieri più acustici;come sempre melodie irresistibili al centro dell’attenzione,e un’atmosfera fiabesca che ci riporta alla mente sensazioni caleidoscopiche e vagamente Barrettiane.
“Yes we have no bananas”è un’altra cover(di un brano degli anni ’20 se non vado errato),che non sembra tale:anzi,il nostro ne fa una versione talmente personale da essere considerata una canzone “sua”,con bizzarri effetti”Zappiani”di contorno (e il titolo mi ha fatto venire in mente un altro eccentrico,ma di scuola inglese,Kevin Ayers,e son convinto che non sia un caso).
“Sailing interlude”è esattamente quello che il titolo promette:un breve e divertente intermezzo con Sir Crumb protagonista in versione”marinaio”che dialoga con un ignoto interlocutore.
Segue subito”Steam of you”,altro bellissimo brano e per me il “vertice”compositivo di questo disco(essendo in assoluto la mia preferita),con i suoi meravigliosi chiaroscuri e l’eccellente melodia;chitarre e voce in gran forma,struttura essenzialmente acustica(ma con basso elettrico a”pompare”in sottofondo….ed è Marco a suonare tutto,in solitudine).
A degna chiusura del disco la notturna”A wooden sceneries aren’t so fragile”,dall’atmosfera meravigliosamente anni ’70 e dai risvolti umoristici verso la fine del brano(complici anche gli effetti sonori di contorno).
Questo”crumbs”è un disco imperdibile per tutti i fans di un certo tipo di rock,che amano la qualità nella scrittura e nell’arrangiamento delle canzoni;tutte doti che Marco Da Rold ha.
Non solo:il disco è anche ottimamente registrato,oltre ad essere eseguito,suonato e cantato eccellentemente(complice anche la perfetta pronuncia inglese del nostro e la sua abilità sugli strumenti).
Quindi sono sicuro di non sbagliare,quando dico che questo cd potrebbe competere con delle produzioni più”blasonate”:perchè non è certo di minor valore,anzi,tutt’altro,questo disco potrebbe fare il culo a tanti altri artisti più noti(SOLAMENTE più noti,ma che non significa che siano migliori)se capitasse nelle mani giuste…..
Noi ci siamo accorti già da un pezzo del valore di questo artista;quando lo scoprirà la massa?
Speriamo presto,perchè Marco se lo merita,ha tutte le carte in regola,e sono lodevoli anche la sua tenacia e la sua caparbietà…..la qualità del suo lavoro è indiscutibilmente alta.
Quindi….Hold on,Mr.Da Rold,non mollare!
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