MASSIMO DONNO IN SEMIFINALE AL PREMIO POGGIO BUSTONE CON IL BRANO INEDITO “PARTENZE”
L’esibizione per la giuria si terrà il prossimo 31 maggio presso i Forward Studios di Grottaferrata (Roma)
Dopo il grande successo raccolto nel corso del tour invernale, che lo ha portato ad attraversare in lungo ed in largo la nostra penisola e forte del grande successo di critica ricevuto dal suo disco di debutto “Amore e Marchette”, Massimo Donno si prepara ad una nuova tappa importante per la sua carriera, la partecipazione alla decima edizione del prestigioso Premio Poggio Bustone, che annualmente si tiene nella città che diede i natali ad uno dei più grandi cantautori italiani, Lucio Battisti, e al quale negli anni hanno preso parte come ospiti e come giurati personaggi di spicco della musica italiana, tra giornalisti, produttori discografici e musicisti. Dopo le serrate selezioni svoltesi negli scorsi mesi, Massimo Donno è stato selezionato dalla Giuria del Premio, per partecipare alle semifinali che si terranno il prossimo 31 maggio presso i Forward Studios di Grottaferrata (Roma), celebre studio che ha ospitato le registrazioni degli album degli artisti di punta del panorama jazz e cantautorale italiano, da Enrico Pieranunzi a Fiorella Mannoia. Il raggiungimento di questo importante risultato in quello che da sempre è considerato uno dei più ambiti festival per la musica emergente in Italia, rappresenta una grande soddisfazione tanto per il cantautore salentino, quanto per la lungimirante etichetta Ululati di Lupo Editore, che nel giro di pochi anni si è segnalata come una delle isole felici per la promozione della musica cantautorale in Italia.
MASSIMO DONNO – AMORE E MARCHETTE (LUPO EDITORE/ULULATI)
Pubblicato dall’Etichetta Ululati (Lupo Editore) nella primavera del 2013 “Amore e Marchette” è il disco di debutto di Massimo Donno. Inciso presso gli Studi Musicali Chora di Valerio Daniele, il disco contiene numerose collaborazioni, da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo (Cantodiscanto) a Nilza Costa, Ovidio Venturoso, Giuseppe Spedicato, Luca Barrotta, Morris Pellizzari, Alessia Tondo, Emanuela Gabrieli, Andrea Doremi, Emanuele Coluccia, Marcello Zappatore, Valerio Daniele. Il disco uscirà il 2 giugno 2013 preceduto dal video clip del singolo “Amore e Marchette”, realizzato da Gianni De Blasi.
Nelle undici tracce che compongono l’esordio di Massimo Donno c’è il segno di un cantautore che conosce la materia umana, e che ama mescolare l’ironia e la poesia alla quotidianità surreale dell’amore, fino a includere non solo le atmosfere – in un dialogo costante – ma anche le voci del passato prossimo di Pier Paolo Pasolini (nel brano “Tango”) o del grande Alberto Sordi (in “Bologna A.D. 2012”), mescolandole al presente delle sue suggestioni autobiografiche, come fa ad esempio nella traccia dal titolo “Il mio compleanno”. Un cantautore, Massimo Donno, che non ha paura di guardarsi e, soprattutto, guardarci dentro con il ritmo di una musica leggera e ironica. “Amore e marchette”, nuova produzione dell’etichetta Ululati, vanta, tra le collaborazioni di eccellenza, quelle con Massimo Geri (presente anche nel video del singolo “Amore e Marchette”, realizzato dal talentuoso regista Gianni De Blasi), Nilza Costa (nel brano “Il bianco ed il nero”) e Guido Sodo, nel brano intitolato “La colpa”. “Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d’autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. E’ una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su fragili vascelli” Oliviero Malaspina
MASSIMO DONNO RACCONTA “AMORE E MARCHETTE”
AMORE E MARCHETTE
Un canto di lavoro scritto nel 2013. Solo che la base non è folk ma è swing e non si parla di minatori ma di musicisti. Fare il musicista nel 2013 significa sopportare angherie, vessazioni, scendere a compromessi con la propria arte e con chi la “acquista”. Significa anche ridimensionarsi, reinventarsi e, necessariamente, ridersi addosso.
IL BIANCO ED IL NERO
Nasciamo senza distinguere i colori. Gli anni passano e cominciamo a riconoscerli come tali solo dopo molto tempo. I colori sono come i vissuti che crediamo di percepire in un modo e che facciamo di tutto per inserire in dei casellari ben specifici. Il bianco da una parte, il nero dall’altra. Poi, in corso d’opera, ci accorgiamo di quanto sia interessante vedere come a volte la rottura di una diga non sia altro che una virtù della storia.
VALZER DEL LAVORATORE ATIPICO
La prospettiva occidentale ci induce spesso a leggere senza relativismi la storia. La prospettiva culturale da cui guardiamo il mondo ci permea rendendoci incapaci di operare discriminazioni individuali, soggettive. La storia del paese in cui si nasce sono gli occhi, la storia personale non sono altro che occhiali. A volte puliti, a volte sporchi. A volte con la gradazione sbagliata.
LA COLPA
Il mondo assomiglia sempre di più ad una sala d’aspetto. Si attende il proprio turno e intanto, con dei perfetti sconosciuti con i quali aspettiamo, ci improvvisiamo scienziati, politici, sociologi, psicologi. È il modo più comodo di ricercare i moventi e le cause di alcuni fenomeni che non riusciamo a ricondurre a noi stessi. Quando ci rendiamo conto che la nostra teoria è sbagliata … è arrivato il nostro turno. Troppo tardi!
PICCOLA STORIA
Amare la luna significa amare il cielo che la contiene, come amare un fiore vuol dire non saper prescindere dall’odore profondo della terra, secca o umida che sia. Amare un’entità è sposarne i contorni, il contesto, in un tutto imprescindibile. Della rosa, amarne anche le spine.
LE VETRINE
L’amore colpisce, senza preavviso, senza ragione, senza principi di base. L’unica cosa che l’amore individua è la direzione. Quando il nostro cammino incontra la traiettoria è fatta: o meglio, è finita! E allora i sensi e le percezioni cambiano, diventano cangianti, gli umori altalenano e si poggiano come una nebbia davanti agli occhi … fino a non farci riconoscere noi stessi, specchiati … nelle vetrine!
BOLOGNA A.D. 2012
Una cartolina dal capoluogo Emiliano, dopo dieci anni di vita passati a studiare, a lavorare, a ridere, a piangere, a crescere per ritornare bambino, disincantato ed ingenuo dinanzi ad alcune politiche che si credevano lontane anni luce dalla modernità, dall’arte, dallo sbandierato senso di comunità.
OLTRE
A volte due occhi non bastano per considerarsi vedenti. Le diottrie non misurano la sensibilità, non possono considerarsi termometro di qualcosa che è intangibile, immisurabile. Il caso fortuito del bambino che lancia la palla oltre il suo giardino e scopre un eden meraviglioso da sempre ignorato è l’emblema del non cercato, del non sperato ma che ci apre un mondo meraviglioso.
TANGO
La parola è una donna sfuggente. La si cerca disperatamente e proprio quando si ha la presunzione di averla trovata, si libra nell’aria nel suo mantello rosso e sparisce nei meandri più nascosti del nostro futuro. La vita intera non basta per trovarla, la vita intera diventa una missione fatta di silenzi ed echi lontani che lasciano presagire l’effimera illusione di una scoperta.
DE PROFUNDIS
La vita e la morte, due facce della stessa medaglia? Per me assolutamente no. Una rotaia lunga, a più stazioni, a più fermate, semmai. E prima dell’ultima fermata, tante piccole frazioni di questo paese infinito che è la vita. C’è chi vive da pendolare, c’è chi vive da turista. In ogni caso viaggiatori che, tra le cose in comune, ogni tanto hanno la necessità di andare in ritirata.
IL MIO COMPLEANNO
L’intreccio inestricabile di presente, passato e futuro. Forse ridersi addosso non è soltanto un amaro tentativo di auto commiserarsi ma un approccio alla vita che permette di rileggersi, di determinarsi e di scavare dei solchi su una terra che profuma di passato. E se il passato ci ha permesso di essere presente, forse ci permetterà anche di diventare futuro? Forse no. Ma vale la pena provarci.
AMORE E MARCHETTE (Ululati/Lupo Editore) 1 AMORE E MARCHETTE
2 IL BIANCO ED IL NERO
3 VALZER DEL LAVORATORE ATIPICO
4 LA COLPA
5 PICCOLA STORIA
6 LE VETRINE
7 BOLOGNA A.D. 2012
8 OLTRE
9 TANGO
10 DE PROFUNDIS
11 IL MIO COMPLEANNO
LE COPIE STAMPA SARANNO DISPONIBILI DAL 15 MAGGIO IN FORMATO DIGITALE E DAL 22 MAGGIO IN CD
MASSIMO DONNO
note biografiche
Inizia lo studio della chitarra a tredici anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal Blues, Funky, Rock, ma nel corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al genere cantautoriale italiano e non. Grazie ai cantautori si fa grande la passione per i suoni acustici, sia del jazz che della musica etnica. Questa passione è ulteriormente accresciuta dalla terra in cui Massimo nasce. La prossimità di quella fascia di Sud, alle tante sfumature ed anime della musica mediterranea, rende ovvia la prossimità dei musicisti alla musica tipica di queste zone e alle varie contaminazioni che questa negli anni ha subito. Intorno al 2000 – 2001 Massimo, insieme a Luca Barrotta e ad altri amici – musicisti, da vita al suo primo progetto di folk d’autore: Allegra Brigata Bodhran. In questo ensemble vengono elaborati suoni tradizionali del sud Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali ebraici del klezmer, uniti ai testi di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata viaggia spesso, da Milano a Teramo, da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona, Bologna, fino alla semifinale del “premio de Andrè”, a Messina, grazie a due brani scritti e musicati da Massimo. In questi live spesso la band ha avuto il piacere di ospitare musicisti di tutto rispetto nell’ambito della musica popolare, da Guido Sodo a Maurizio Deho, ecc. Con Allegra Brigata Bodhran realizza tre lavori: “Memorie” (2001), “In cerca d’autore” (2003), “Demo” (2006). Diversi brani di Massimo inoltre faranno parte negli anni di varie compilation di musica etnica e word music: ad esempio un brano composto a quattro mani con Gianluca Milanese (flauto traverso) confluisce nel 2005 nella compilation “Musichetnia 2”, prodotto dalla RedLand di Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività didattica di Massimo: si trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con chitarristi del calibro di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla, Nannini,ecc.), Guido Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica popolare del sud Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con cui approfondisce lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il jazz, la musica zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura creativa con lo scrittore e critico Michelangelo Zizzi e lettura espressiva/dizione con Paolo Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno 2010/2011. Si laurea in Sociologia nel 2008, presso l’ Alma Mater Studiorum – Università degli studi di Bologna. Parallelamente Massimo sviluppa un’altra sensibilità, parallela a quella delle piazze e dei centri in cui si esibisce, e cioè la passione per gli ambienti intimi e raccolti in cui incontrare il pubblico da vicino: scrive per teatro diversi copioni, facendoli interagire con musiche inedite e composizioni cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc.
Negli anni che vanno dal 2005 ad oggi, realizza diversi spettacoli:
“Ti saluto dai paesi di domani …” sulla vita di Fabrizio de Andrè;
“A ruota libera” sull’arte come espressione dei cosiddetti diversi, per natura e per cultura;
“Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali di lavoro e immigrazione di tutta Italia;
“Incanti di Tango” orientato alla reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz;
“One hand Jack”, tratto da un monologo di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione;
“Ognuno ha l’inverno che merita” in cui alla sua prosa intreccia composizioni cantate e strumentali inedite.
Inoltre realizza, scrivendo i monologhi e arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro dell’Ascolto di Bologna, una trilogia di spettacoli:
“… e tutto ciò lo chiamavo luna”, ispirato all’album “La Buona Novella”;
“Dall’inizio alla fune”, ispirato all’Album “non al denaro, non all’amore, né al cielo”;
“L’uomo che imparò a volare”, ispirato a “Storia di un impiegato”.
Negli anni inoltre Massimo è spesso ospite di progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance popolari con i più grandi cultori della musica tradizionale salentina e non (Emanuela Gabrieli, Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso, ecc.) alle pièce teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la chitarra ( “Navigammo su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”, “Compagno cittadino …” di Alberto Minafra). Nel 2007 ha suonato circondato dalle coreografie del Maestro Tony Candeloro, uno dei più grandi rappresentati della danza contemporanea nel mondo. Nel 2009 collabora con l’attore Simone Franco per la realizzazione di uno spettacolo sulla musica e la letteratura argentina. Esperienza forte è anche l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli, incontro avvenuto nella casa del cantautore scomparso nel 2002. Nasce un’intensa amicizia e collaborazione tra i due: Alberto è spesso ospite negli spettacoli di Massimo e viceversa, dividendo il palco con artisti del calibro di Franco Mussida (Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc. In uno di questi live conosce il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe diviso il palco in un concerto troppo a ridosso della sua prematura scomparsa. La collaborazione porta Massimo ed Alberto, accompagnati sempre da Luca Barrotta alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e teatri, da Mantova a Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011 collabora con l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la Divulgazione delle Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione astronomica/divulgazione scientifica dal titolo “Racconti di cielo – Armonie tra mito e scienza”. Porta attualmente in giro diverse performance live, dalla musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al tango, ecc. fino alle esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e loop machine. Collabora come chitarrista con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con il polistrumentista messicano Carlos la Bandera. Insieme al cantautore Gigi Marras, con cui collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale al Premio Musicultura 2012 (Ex Premio Città di Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A giugno, con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su Ciao Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012 è stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna, contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato finalista alla 14a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori 2012, classificandosi tra i primi cinque. E’ stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival europeo dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta da Mogol. A maggio 2013, vince ex-aequo con Davide Berardi, il Coffee and Sound, contest organizzato dal locale di Lecce, Coffee and Cigarette. Seguirà la registrazione di un brano a quattro mani con il cantautore tarantino che sarà la base del video clip realizzato dal regista Gianluca Camerino. In Ottobre 2012 termina la registrazione del suo album solista “Amore e Marchette”. A settembre viene scelto dal regista teatrale/drammaturgo Luciano Melchionna per lo spettacolo “Nella: Canzoni e ricordi di prostitute libere e oneste”, spettacolo realizzato nell’anfiteatro Romano di Benevento. Ad ottobre farà parte dell’organico coordinato dal regista – attore Ippolito Chiarello per il “Barbonaggio Teatrale” che avrà luogo nel centro storico di Lecce.
LETTERATURA
Parallelamente alla musica coltiva, da sempre, la passione per la scrittura. Nell’ottobre 2009 risulta tra gli autori scelti per il concorso indetto dal centro studi Kairos di Lecce che entreranno a far parte di un testo – raccolta delle opere vicine al tema della resistenza dal titolo “Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di Massimo è “Sogni al risveglio”, racconto metropolitano sulle forme di quotidiana ed individuale resistenza. Nel marzo del 2010 guadagna un secondo posto, con il racconto “Victor”, al concorso letterario “Lettere Matte – Scrittori per Talitha”, entrando così di diritto nel volume che comprenderà tutte le composizioni dei finalisti. Ad aprile 2010, con tre racconti “Pensieri macchiati di rosso”, “Victor”, “l’uomo che imparò a volare”, giunge tra i finalisti, guadagnando il titolo di “Segnalato” nel concorso letterario “La vita in prosa”. A settembre 2010 pubblica per l’Agenzia di Comunicazione IKOS di Bari un racconto nella raccolta di racconti “Cento storie per cento disegni” edito da Di Marsico.
AMORE E MARCHETTE
Nell’ottobre del 2012 termina la registrazione del suo primo album solista “Amore e Marchette”, presso gli Studi Musicali Chora di Valerio Daniele, nel quale sono presenti numerose collaborazioni con Maurizio Geri, Francesco del Prete, Guido Sodo (Cantodiscanto), Nilza Costa, Ovidio Venturoso, Giuseppe Spedicato, Luca Barrotta, Morris Pellizzari, Alessia Tondo, Emanuela Gabrieli, Andrea Doremi, Emanuele Coluccia, Marcello Zappatore, e Valerio Daniele. Pubblicato da Ululati di Lupo Editore, il disco è preceduto dal video clip del singolo omonimo, realizzato da Gianni De Blasi, e sin subito raccoglie grande apprezzamento da parte di pubblico e critica. Al disco segue il tour promozionale che porta Massimo Donno a calcare i palcoscenici di tutta italia, aprendo anche i concerti di artisti come Daniele Silvestri, Nada, e Fausto Mesolella.