MIG 29 OVER DISNEYLAND ”759 one to eight” (autoprodizione)

I Mig Over disneyland sono una band che si è formata a Udine nel 2008;questo “759-one to eight” è il loro nuovo album (il sesto,per l’esattezza),che conferma l’amore della band per un sound immediato,ma ricco di idee e al passo coi tempi (col cantato rigorosamente in inglese)….e c’è anche dell’altro:stavolta il gruppo,dopo varie esperienze con numerose label,ha deciso di autoprodursi completamente.

E così,come in un caleidoscopio indie,passano in rassegna i vari episodi dell’album:”Mechanical children” è un brano attualissimo,in cui la verve “alternative”-ma melodica-della band si mescola ad influenze elettroniche;e su questo mood,continua anche la spumeggiante “automatic day”,subito dopo,in cui il cantato non nasconde un certo amore per le sonorità british (e c’è perfino un tocco di glam rock nel “melting pot” musicale dei nostri ,ovviamente traghettato ai giorni nostri,anzi,nel futuro!).

Ed è irresistibile la fusione tra punk rock e malinconia indie di “Suite tomb alabamba”,un brano che è davvero impossibile ignorare;anche ”Jumping tune” è un brano per cui tante band ucciderebbero,anche all’estero,per via della sua orecchiabilità intrigante e per il suo ritmo ficcante.

“London scene” è un altro tassello di veloce punk rock (senza dimenticare i tratti “pop” del ritornello e delle strofe,così come un sottile strato di elettronica che fa capolino),mentre l’ironica “princess” è una sorta di folk rock personale,con qualche riminiscenza country.

C’è anche spazio per un momento più riflessivo (“One to hate”),che svela un lato più introspettivo del gruppo,anche se sempre decisamente rock (e c’è-in questo caso-pure qualche sottile influenza postdark ed anni ’80);”No money”,per contro,torna su sentieri punk rock frizzanti e divertenti (ed anche qui c’è una lieve strizzatina d’occhio al country nelle melodie).

“Static brain” è un brano che ti fa alzare dalla sedia e ballare,e lo vedo bene come pezzo forte dei live:il ritornello è pura essenza british,con un accenno ai favolosi sixties;”Fi fi youth dem” è la conclusiva traccia,un brano che rivela un’andatura insolita,quasi reggae,ed un ritornello che è pura perfezione melodica….E non manca pure una cavalcata hardcore prima della ripresa finale del ritornello,con un pianorte malinconico sullo sfondo.

Un disco davvero notevole:niente è fuori posto nella musica dei Mig 29 over disneyland.

In questa mezz’ora di musica,c’è tutto quello che è importante musicalmente per loro,niente di più e niente di meno,senza inutili orpelli,ma con un’estrema cura nell’arrangiamento.

E la band vince la sfida a testa alta,proponendo un sound compatto ma estremamente orecchiabile:questi ragazzi suonano benissimo e sanno comporre davvero delle canzoni memorabili,che riempiono di calore ed entusiasmo l’ascoltatore.

Da tenere d’occhio.

PS:un doveroso cenno finale  alla line-up della band formata da Alessandro De Cecco,Andrea Losanni (entrambi alle chitarre e alla voce),Luca Rainis (al basso e al synth)  e  Alessandro Fusetti (alla batteria,ma anche al synth e al basso in alcuni episodi).

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