MISS ELIANA “Love affairs” (Videoradio records)

 

 

Ci sono dei dischi che ti rimettono in pace con l’universo intero,che ti fanno addirittura sperare in un mondo migliore e che tutto ancora sia possibile.

E’ quello che mi è successo ascoltando questo incredibile disco di Miss Eliana:sono rimasto letteralmente incatenato all’ascolto e stupefatto da tanta maturità in un disco d’esordio.

Sì,perchè Eliana Cargnelutti-questo il suo nome per esteso-è una giovanissima cantautrice rock-blues,ma già con tanta esperienza alle spalle (tra cui alcuni concerti in festival molto importanti) e con le idee,chiare,anzi chiarissime sul da farsi.

Innanzitutto è un portento sia alla voce che alla chitarra (è laureata in chitarra jazz al conservatorio di Ferrara),ma anche un’ottima compositrice:con queste premesse,mi sembra già evidente che “Love affairs” è un disco di tutto rispetto,in cui la Musica,quella con la M maiuscola,regna sovrana.

E poi non capita tutti i giorni di avere il funambolico Scott Henderson in un proprio disco!Ma di questo parleremo dopo;vale comunque la pena di citare anche gli altri eccellenti musicisti che accompagnano Eliana nell’album,perchè non sono da meno:Loris De Checchi alle tastiere,Simone Serafini al basso e Carmine Bloisi alla batteria….e ci sono anche svariati altri ospiti,ma come nel caso di Scott,ne parlerò tra poco….adesso addentriamoci insieme nel “vivo” del disco.

“Miss E”è la prima traccia e ci troviamo subito di fronte ad un rock-blues sanguigno,adornato da un ritornello irresistibile con il cuore negli anni ’70:Eliana dà subito sfoggio della sua bellissima voce e della sua sicurezza alla 6 corde;Gianni Massarutto partecipa all’armonica.

“The girl who hates your mama” è un funk-rock sinuoso e sensuale colorato da riff corposi:Eliana dà sfogo alla sua vena soulful nelle strofe e nello spumeggiante ritornello…le influenze seventies sono sempre ben presenti,ma rilette in maniera personale;bello il dialogo tra l’hammond e la chitarra,ottimo e tagliente l’assolo.

Anche “The Musician” è un brano funkeggiante e accattivante,che racconta una storia personale ed ospita la chitarra solista del funambolico Scott Henderson,che non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni;vi lascio solo immaginare la potenza e l’incredibile groove del brano!

Ma l’album vive anche di momenti diversi:”Dreams”è una rock ballad dal sapore “alternativo”;è una canzone più distesa ed introspettiva,ma comunque sempre eccellente…non vengono abbandonati i toni “blues”,ma qui sono di contorno a sentimenti più meditativi,con la voce di Eliana che rapisce il cuore .

Si ritorna al rock-blues con “Too busy” (ma l’andatura suggerisce perfino delle influenze quasi country/rockabilly ):una canzone perfino un po’ ironica,con la consueta bravura di Eliana in primo piano (ottima prova vocale,così come l’assolo dal sapore vagamente southern).

C’è spazio anche per un’insolita cover riletta in maniera geniale,”Toys in the attic” degli Aerosmith che viene affrontata con un piglio “swingante”e che vede la partecipazione di Fabio Drusin alla voce principale e all’armonica e di Enrico Crivellaro alla chitarra solista.

“Farewell” è un ballata rock un po’ malinconica che continua un po’ il discorso iniziato con “Dreams”,evolvendolo: inizia acustica e si sviluppa elettrica,con il “featuring” di Flavia Quass alla seconda voce….un piccolo gioiello che ha una sua dolcezza vocale,ed un bel solo,potente e diretto.

“Hard Texas”è un blues caliente,in cui la chitarra di Eliana torna a dialogare con l’organo di Loris (che ci dona anche un assolo deciso e bello carico):ottimi riff si intersecano con la melodia decisa della voce,influenzata dal soul;memorabile il solo che vede la nostra “blueswoman” in gran tiro….ma è anche la band stessa ad essere in ottima forma,e a dare un bel colore al vestito del brano (la sezione ritmica ha un tiro micidiale).

“Distant Scents” sembra uscire da un fumoso locale,e pare proprio di immaginarla la nostra Eliana con la band a jammare sul palco fino a tarda notte:ed è un altro tassello memorabile,in cui il blues si tinge di lievi sfumature hard rock cadenzato nel ritornello….i Seventies sono sempre le influenze primarie,rivedute e corrette con l’inedita personalità di Eliana;la sua voce affascina e seduce,e c’è un ospite alla chitarra,Jimi Barbiani,autore di un solo rovente.

Chiude il disco una canzone introspettiva,”Violins” (Flavio Passon partecipa al piano),una ballata struggente ed elegante che svela delle sottili influenze jazzate;è una visione personalissima e totalmente inedita di intendere una ballata dal sapore pop rock…ed Eliana con la sua voce emoziona ancora una volta,mentre l’atmosfera di sottofondo è delicata e rarefatta.

Un disco che mi ha emozionato veramente e mi ha colpito-come spiegavo nell’introduzione-per l’incredibile maturità artistica e compositiva che sfoggia la sua autrice,oltre che per la sua enorme bravura al canto e alla chitarra;incredibile,e lo ripeto ancora,se si pensa che questo è “solo” un esordio….

Quando ascolto giovani artisti come Eliana,mi convinco che c’è davvero ancora una speranza e non tutto è perduto:finchè esisteranno musicisti così,in grado di dare nuova linfa ed originalità alla vera musica,questa non morirà mai e godrà sempre di ottima salute.

Un esordio davvero sorprendente,questa ragazza ha davvero i numeri e tutte le carte in regola per una duratura e luminosa carriera:correte adesso a recuperare questo disco,e non perdetela dal vivo!

 

 

 

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