A cura di Arianna Marini
Overflowing: strabordante, che scorre al di fuori dei limiti, poche sillabe per racchiudere uno stato
d’animo incontenibile. Questo è il titolo scelto dal riminese Gian Maria Vannoni per il suo album
d’esordio: una sola, incisiva, parola, ma che si addensa di significato, brano dopo brano.
Cinque inediti e una sola voce maschile, sempre ben calibrata, ad interpretarli, su basi
principalmente electro rock. Partendo da Blood is God e passando attraverso How Far Now, Indigo e
Youth, per arrivare fino a Witch, i testi dell’artista e interprete di questi brani sono fortemente ancorati
alla vita e ad una sensibilità in grado di dare voce a degli stati d’animo di certo condivisibili, ma
caricati di spessore grazie alla musica. Si tratta appunto di Overflowing, cioè di andare oltre i limiti
del comune, ma sempre partendo da urgenze interiori concrete e a strabordare può essere,
paradossalmente, anche un vuoto: look inside, realize there is nothing at all (How Far Now).