A cura di Francesco Lenzi
PAOLINO PAPERINO BAND”Pislas”(ristampa; Ass To records)
Come avevo promesso in precedenza, torno oggi ad occuparmi nuovamente della Paolino Paperino band e del loro album di culto,”Pislas”,ristampato proprio in questi giorni.
Sì, perché “Pislas” un cult record lo è veramente: lo era già all’epoca quando uscì(nel 1993) e col tempo ha consolidato questo “status”; ricordo quando alle superiori giravano nella mia classe i nastri “sottobanco” di questo disco (pratica che non dispiacerà alla band stessa, dato che è-per loro stessa ammissione-favorevole alla”Libera circolazione dei contenuti”e difatti il disco circola-e continua a circolare-da tempo anche in rete liberamente, anche se questa ristampa ha una notevole rimasterizzazione, di qualità nettamente superiore)…..e mi ricordo anche di quando suonavo con una mia band e un amico/collega chitarrista spesso in sala prove si lanciava in un’estemporanea versione di ”Porno tu”, uno dei classici del gruppo contenuto in questo disco (l’assurda storia di un tizio che va al cinema a”slumarsi”il classico pornazzo con gli amici e chi ti trova-ignaro-davanti allo schermo? Sua madre…Da qui potete immaginare le bizzarre conseguenze).
Ricordi personali a parte, ”Pislas”(che nel cd racchiude anche il mini”Fetta”) è veramente un piccolo classico,contenente 23 schegge di punk”contaminato”(soprattutto dal metal), divertenti e irriverenti, intelligenti e volutamente sboccate, com’è nella tipica tradizione della band;per chi non lo conoscesse,adesso ne parleremo in maniera più dettagliata….
“Ands”apre il disco con un’iniziale corposa andatura crossover/metal: è il manifesto anticapitalistico della band (il titolo sta per”Associazione nemici del denaro superfluo in eccesso nel caso eccedesse c’è chi ti corregge associazione fuorilegge”): per “eliminare” il capitale eccessivo basterebbe bruciarlo (“noi non rubiamo non rapiniamo/bruciamo gli assegni con questo accendino qui”)….un messaggio provocatorio che non ha perso nulla del suo smalto, anche se son passati vent’anni.
Ci troviamo fiondati nel punk rock più classico ed aggressivo (ma con qualche riminiscenza hardcore metal)con”Tafferugli”,un brano da pogo anche nel testo (“Fuori dagli stadi e dal gioco, dall’alto ci osserva il nemico, mentre come un branco di salami picchiamo con le mani i poveracci come noi!”)che in realtà è una critica e una condanna contro la violenza fine a sé stessa degli stadi(ed inutile dire-anche in questo caso- come sembra non sia passato il tempo!).
“Tonnoplast”è ancora più metal e punta il dito sull’inquinamento,ironizzando con intelligenza perfino sulle cosiddette”vacanze ad ogni costo”(“Formule stabili non biodegradabili, tonni di plastica per la costa sarda,cigni finti per il lago di Garda”); le influenze “pesanti”(tra speed metal e hardcore)si ritrovano anche su”Hey tu”,una critica contro i finti modaioli,che è un argomento che sta a cuore al gruppo e ritroveremo anche più avanti nella produzione della band,seppur trattata in maniera differente (“Quelle cravatte e quelle giacche in quei negozi lì,io non potrei vestirmi peggio di così, 600 sacchi giù al mercato per ‘sto giubbotto usato,ma sembro ancora povero… povero ma moderno”).
“La mela”è un vero inno punk senza compromessi, che descrive spietatamente(e con cruda simpatia)un certo modo di vivere allo sbando (“un’analisi acuta mi aiuta a capire,che nascer nella merda compromette il tuo avvenire,rubare autoradio e catenine d’oro,non posso farne a meno se non trovo un lavoro, volevo esser buono onesto e sensibile, ma sono costretto a rapinare col flessibile”); e “la pentola”è un rock&roll deragliante in cui viene sdoganato un elenco di nomi televisivi da rottamare(alcuni ancora oggi presenti!), ed arriva poco prima de”L’opinionista”,una breve traccia hardcore(nel finale la velocità è spaventosamente vicina al miglior death metal) essenzialmente strumentale,in cui l’unico testo sono le infamate della band all’opinionista di turno(appunto).
Di sconcertante attualità pure”Le bestie feroci del circo”(che darà il nome anche all’omonimo mini dell’anno dopo),dove la metafora circense è in realtà un attacco al mondo del lavoro(nero) (“Cosa cazzo mai ti ho fatto, per restare qui anche se non ho firmato mai un contratto, ma lavoro qui per te,(..)Ma tu apri questa gabbia e per me è un attimo mangiartiapri la porta la tua aorta e le mie unghie l’ambulanza non c’è più speranza/Lavoriamo con impegno non ho visto mai un assegno/solo gabbie in cambio abbiamo come la mettiamo”)….ma c’è anche spazio per un brano ska più”leggero”(“Stronzi”),anche se è un duro-ma divertente- attacco alla televisione(“Sia privata che statale, a me fa cagare! “).
“Vigile”è diventato col tempo un piccolo classico della band,con la sua tipica furia punk insofferente all’ordine(“Come il pescatore esperto, mette l’esca all’amo,la festa in centro storico, noi, organizziamo,arrivano a frotte quei piccoli pesci,li multo come un pazzo,non me ne frega un cazzo”);così come”Extracomunitario”,un brano antirazzista(“Sei un sempliciotto tu non sei cattivo… hai paura,non sei informato al di fuori della… tua cultura.Ma ti voglio augurare, di non emigrare perchè fuori dall’Italia amico, l’extracomunitario… sei tu”),tra hardcore e metal,che spiega con semplicità ed in maniera concisa,come sia stupida la fobia del diverso….e subito dopo è la volta di una breve traccia dall’andatura crossover,”Troietti”(stavolta il bersaglio è una ditta agricola).
Non manca nemmeno una critica verso Micheal Jackson(“Maicol”,che musicalmente non avrebbe sfigurato in un album dei primi Therapy per via del suo mood grunge-punk con dosi di melodia),così come un inno all’alcool a suon di hardcore(“Alcool puro”per l’appunto);ma la band non esclude davvero nulla nelle sue accuse contro la stupidità umana,ed ecco arrivare”Fetta”, una critica alla superficialità di tante persone ed una soluzione pacifica e anarchica anti-voto (“Invece di mettere una croce sulla scheda/metti una bellissima simpatica meravigliosa…Fetta!Di salame o di prosciutto”..e vi assicuro che il consiglio è stato preso sul serio più d’una volta,sic!).
“Compagno cittadino”è un altro dei classici della band,in cui la sua descrizione di un “loser”qualunque ( “Ma che cosa ci vuoi fare, non hai niente da salvare,tu sei nato perdente, tu sei nato deficiente”)è in realtà un invito ad aprire gli occhi.(Dopo è la volta di uno strumentale funk/reggae-dai vocalizzi deraglianti-,”Assto” e di “Porno tu”,di cui abbiamo già parlato in apertura).
Il campionario “pestifero”del gruppo non si esaurisce e nelle ultime tracce del disco,La PPB non si fa mancare niente; dal punk metal volutamente provocatorio e demenziale di”Bimbi morti”(con la sua anima da serial killer ed un’introduzione blues)allo ska-core di”Discotecaro”(un’invettiva contro gli amanti del finto mondo delle discoteche,tutto pasticche e leziosità),passando per il crossover di”Carabiniere”,dal testo pungente(“Forse credi d’esser Zorro, o ti credi lo sceriffo,ha le facce che fan schifo di sicuro fuman l’erba,li arrestiamo o li pestiamo, son gran facce di merda!C’è una merda per la strada, ci potrebbero inciampare,è una merda colossale, si dovrà verbalizzare”).
Il disco si conclude con “X”-un altro pezzo che parla di come il razzismo(“metallari truzzi e cinghios io desidero pestare/ma le mani non le meno si potrebbero sporcare”)si può nascondere dietro ad un bel vestire(“So che vivere coi soldi di mio padre non è male,stare solo con la gente della mia classe sociale,e con gli altri io non lego son razzista non lo nego”)-e con uno strumentale dal titolo inequivocabile”(Patata malata”),che non lascia dubbi riguardo all’ispirazione(musicalmente è un brano reggae).
Per chi se lo fosse perso vent’anni fa,adesso ha l’occasione per recuperare;la cosa stupefacente è come questo”Pislas”-e lo dicevamo all’inizio-non abbia perso un millimetro della sua carica provocatoria e di come risulti oggi attualissimo come nel 1993(anzi,possiamo tranquillamente affermare che alcune canzoni potrebbero essere state scritte ieri)….un album onesto,sincero,diretto,senza fronzoli che ha fatto epoca,e che continua a fare proseliti;per tutti i veri punk rocker…ma anche per chi ama divertimento e impegno in musica.
Quindi,se non lo conoscete ancora….non lasciatevelo scappare di nuovo.