Metti play e ti colpisce subito una fisarmonica dominante (di Carmine Ioanna) dal suono caldo ed avvolgente.
Stiamo parlando del disco di Ivan Romano.
Potremmo vagamente catalogare questo lavoro come “canzone d’autore”, i riferimenti sono abbastanza trasparenti: da Capossela a Mannarino, da Tonino Carotone a De Gregori, da Cammariere a Piazzolla, dai Bandabardò ai Modena City Ramblers
Sicuramente le parti strumentali sono molto ben organizzate, ottime incisioni e disinvoltura tecnica dei musicisti.
Sono ben nove tracce dove convivono con grande armonia contaminazioni che vanno dal folk, al jazz, al cantautorale, al jazz. Trattasi di disco d’esordio…e che esordio!
Non ci sono grandi innovazioni dal punto di vista compositivo, di genere, di testi, tuttavia non si può negare che sia un gran lavoro, pieno di momenti intensi.
Mettiamo in rilievo l’uso del “kazoo” nel brano Salento che rappresenta sicuramente un’importante variante, mentre di “Vento di primavera” possiamo addirittura apprezzare il videoclip promozionale dove vediamo tutti i musicisti all’opera, il tutto avvolto da un’intigrande atmosfera dai toni “blu”.
Le influenze più cantautorali investono soprattutto “Ma è difficile farlo”.
Per chiudere una rivisitazione bellissima di un brano classico napoletano: “Voce e notte” , qui anche i fiati arricchiscono più che mai questa ben realizzata interpretazione.
Siamo curiosi di ascoltare i lavori futuri, dove avremo sicuramente modo di apprezzare poliedrici sviluppi.”