schermata-2016-12-16-alle-13-53-33

Opera prima per la cantautrice senese Lisa Giorè.
Un susseguirsi di canzoni ricercate sia a livello testuale, armonico e di arrangiamenti, una fatica che ha sicuramente dell’ottimo per essere un esordio.
L’unico aspetto che lascia un po’ a desiderare è l’incisione, è più una demo che un disco vero e proprio, suono poco curato, quasi assenza di editing in alcuni casi: peccato, perché potrebbe esprimere molto meglio tutte le potenzialità che già si intravedono. Da non confondere con l’abilità dei musicisti, che invece è presente, ci riferiamo alla cura dell’audio e dell’amore per il suono in generale. I testi sono ricchissimi, un fiume di parole, taccuini musicati e si sposano perfettamente in un’incessante scioglilingua musicale.
Quasi una danza tribale è Lo Stato Attuale Delle Cose con una mitraglia di note, di parole: una vocalità disinvolta ci introduce nel suo mondo lirico e musicale.
Chitarra, pioggia e tuoni per Aria Tempesta , un pianoforte apre le porte a una ballata energica  e suggestiva.
Fascinosa Sabbia con un ritmo trascinante e avvolgente, esegue gli ordini del vento in una spontaneità magica.
A tratti oscura, vagamente medioevale ed orientaleggiante, questa Danza Macabra , con tanto di tamburelli ipnotici, ghirigori ed intrecci vocali. E non solo.
Brano brevissimo e intenso che si permea di rumori ambientali ben mirati.
Settembre , data d’uscita dell’album e quinta traccia.
Qualche volta ripetitivi i giri armonici, ma non per questo non efficaci.
Apre uno scacciapensieri nel brano Scarse Prospettive , ben legandosi a una chitarra quasi country, interessanti sezioni di fiati.
Un brano intimo e meditativo in un pop con chitarra ritmica, elemento principale, è Parlo di te , non entusiasmante a livello musicale, ma un intelligente diversivo all’interno dell’album.
Misteriosa è Dracula , ottava traccia che ben richiama le tematiche di “Danza Macabra”, risulta sinuosa ed avvincente.
Brano bellissimo, di profonda atmosfera e che fa subito presa nell’ascoltatore, minimale quanto ben scritto, è Il contrario del silenzio.
Ultima, decima traccia, con L’effetto del Vento si dà spazio a una particolare effettistica sulla voce (stile vocoder), atmosfera sospesa ben riuscita.
Archi eterei…ed astratti! Si rende benissimo quell’idea di rarefazione musicale.

PER ASCOLTARE IL DISCO (clicca)

ALBUM TEASER SU YOUTUBE (clicca)

Webzine