LE COSE BIANCHE “Urethra” (Custom Body records,45 giri edizione limitata in vinile trasparente)
Torna il progetto industrial de “Le cose Bianche” con un 45 giri in edizione limitata (30 copie numerate)dal titolo “Urethra”;anche questa uscita,come d’altronde le altre targate L.C.B., si presenta con una grafica estremamente curata e di tutto rispetto (sono presenti,difatti,degli inserti all’interno del 7”,che è in vinile trasparente;la grafica è curata da Michele Grassani,mentre le foto polaroid sono di “G”.).
“Urethra” contiene due nuovi pezzi ispirati al film “Jacob’s Ladder” (l’inserto riporta laconicamente una delle frasi-chiave del film:””…ma se raggiungiamo la pace, i diavoli diventeranno degli angeli che ci liberano dalle cose umane.”,presente anche all’interno dei campionamenti del lato a del 45) che rappresentano un viaggio sonoro (rigorosamente analogico,ci teniamo a ribadirlo come lo stesso autore del disco) all’interno della paura.
Chi conosce bene la musica targata L.C.B sa già che ad ogni uscita,il titolare di questo progetto sperimentale ama spiazzare e condire di nuovi ingredienti le sue esplorazioni sonore;e difatti,anche questa volta non si smentisce,realizzando un prodotto dal fascino oscuro,estremizzando volutamente il lato “noise” della sua proposta musicale,un deciso (e devo dire,totalmente apprezzato da parte mia) “fuck you” al mainstream e a tutto ciò che è trendy oggi (oltre al consueto e tortuoso viaggio nella psiche umana,mai così apocalittico e vertiginoso).
Il lato a del 45 giri è occupato da “Purgans”,un inquietante vortice sonoro,in cui i synth e nastri “trattati” fendono l’aria come una coltellata,mischiati a campionamenti di dialoghi dalla versione italiana di “Jacob’s ladder” (che diventò da noi infelicemente “Allucinazione perversa”),forse uno dei brani più estremi mai partoriti da L.C.B.
E se “Purgans” è un pugno nello stomaco,il lato b è una vera e propria mazzata sonica:”Straight down the ladder” è una spirale infinita di sperimentazione noise e supera in estremismo perfino la prima facciata:è sempre il synth analogico al centro dell’attenzione,a ricreare un parossismo sonoro,in cui trame di feedback roventi si mescolano ai consueti dialoghi,stavolta molto sullo sfondo.
Dunque le atmosfere particolari de “Le cose Bianche” si tingono ancora una volta di contorni inediti, rigorosamente virati in nero:le suggestioni darkeggianti sono portate qui ad un livello superiore e sono sicuro che il viaggio dentro gli angoli bui del cervello umano non sia ancora finito (e,per certi versi,assume un significato quasi catartico-credo-per l’autore stesso….ma questa è la mia particolare impressione).
Come qualcuno ha detto una volta:no remorse,no regrets….al quale io aggiungo volentieri “no compromises”:sì,perchè qui non c’è assolutamente voglia di scherzare,nessuna balla,nessun sorrisetto compiacente….solo fottuto nichilismo sonoro (talvolta quasi onirico nella sua spietata violenza fonica) ,ma con un sano perchè e fatto stra-bene,con sostanza:come ho già detto in altre occasioni,considero Le cose Bianche come il miglior progetto industrial tra quelli italiani contemporanei( e degli ultimi 10 anni)….ed i fatti non mi smentiscono,in quanto questo nome è già diventato -a ragione-di “culto” tra gli appassionati.
Coerenza,sperimentazione,sound estremo:se amate tutte queste cose,non perdete questo 45,perchè è destinato a diventare un must all’interno del suo genere!
PS:Qui pote gustarvi l’anteprima:http://www.youtube.com/watch?v=byDdREUdgMQ