CULLS “The dross play vol.1”(EP)
Culls è il nuovo progetto di Alessandro Rossi,già chitarrista in svariate formazioni di metal estremo…qui però non siamo di fronte ad un album di rock duro,nè tantomeno davanti a scalate ultratecniche,ma ad un album che potremmo definire dark ambient sperimentale.
“Culls”significa”scarti”ed è proprio da alcuni frammenti sonori ritrovati(nell’hard disk!),modificati e “trattati” che parte questo lavoro:un trip sonoro dentro l’avanguardia elettronica,ma al tempo stesso godibile.
Il disco parte con”Scott 1912”una traccia che gioca tutta su toni chiaroscuri mescolando suoni glitch/ noise(dalle cadenze industriali)ad un ambient drone rarefatto e avvolgente.
“Spiral staircase”è un brano più elaborato e scuro,dai contorni psichedelici ed onirici,un trip sonoro di oltre 6 minuti che non stanca,ma anzi,ci porta per mano su mondi misteriosi(la seconda parte,poi,coniuga alcuni improvvisi beats elettronici ai suoni delle chitarre riverberate e piene di delay che sfociano nel rumoroso e ossessivo finale).
Le atmosfere si dilatano fino ad essere tenebrose su”Suspended in craving”,in cui l’elettronica viene usata come un tappeto sonoro volutamente inquietante e dal fascino sinistro nell’introduzione; mano a mano che il pezzo si sviluppa,appare anche una melodia dark dettata dai synth(ma non si rinuncia al noise-drone che fa da sfondo,come un soffio “disturbante”che si appiccica al sound,rendendolo caratteristico).
“James Graham Ballard”è probabilmente ispirata all’omonimo scrittore di fantascienza: il sound è più stratificato,ma non meno cupo ed inquietante;è l’evoluzione dell’ambient verso terreni sinistri e scuri(ed i samples vocali che adornano qua e là il pezzo suonano come un mantra ipnotico e spaziale).
Il finale è affidato a”Hold strong handle”,il pezzo più lungo del disco(8’40”),in cui le distorsioni ed i sibili electro iniziali si fondono in un drone dalle pieghe rumoriste ed elettroniche,ma con improvvise vampate taglienti al calor/rumor bianco.
Un EP interessante che dimostra come l’ambient e l’elettronica si stiano evolvendo in sentieri sonori originali ed imprevedibili,di difficile catalogazione ma di sicuro fascino;Culls è sicuramente un progetto da seguire e che sfornerà altre sorprese prossimamente:gli amanti del sound”non allineato”e “sperimentale”sono avvisati,qui di cibo per la mente ce n’è,e tanto,così come non manca la sostanza…