A cura di Elena Schipani
Lo scorso 13 aprile è uscito il primo album degli Stereo Gazette. Assenti dalle scene dal 2015, anno
della pubblicazione del loro EP d’esordio, il gruppo piacentino è tornato con un lavoro intitolato
“Nel tempo di ogni cosa”.
Il disco contiene otto tracce nelle quali la differenza con i primi brani della band è palpabile: se gli
Stereo Gazette del 2015 avevano un approccio alla musica quasi adolescenziale, carico di rabbia, in
questo nuovo album è la maturità a farla da padrona. La rabbia c’è ancora ma è declinata in maniera
più adulta. I brani sono riflessioni, ma anche critiche, alla vita di tutti i giorni.
Oltre ad una “variazione sul tema”, gli Stereo Gazette hanno lavorato molto anche alla ricerca di un
sound personale e riconoscibile. Una delle ricchezze de “Nel tempo di ogni cosa” è proprio la
varietà di generi che vi si possono trovare al suo interno. Si va dal rock più “puro” all’elettronica,
ma si attinge anche molto dall’attuale scena indie italiana, oggi in grande sviluppo.
Le canzoni fanno riferimento a vari temi. Ci sono il cambiamento e la crescita personale in
“Canzone per me” e “Naufragio”; due brani molto diversi tra loro ma che riescono, grazie a
ritornelli molto orecchiabili, a far riflettere su quelle che sono le decisioni che ogni giorno cambiano
il corso della vita.
La dimensione più intima ed introspettiva è affidata a “Plutone”, che nel sound ricorda molto i
primi Subsonica, e “Mercurio”, quasi una prosecuzione ideale del brano precedente; “La
differenza”, canzone profondamente riflessiva dedicata ai 21 grammi dell’anima è un richiamo a
tutta quella dimensione emotiva che rende le persone esseri umani e le distingue, creando quindi
una differenza, dalle altre creature.
“Nel tempo di ogni cosa” lascia spazio anche all’amore. “Settembre” ma soprattutto “Un’ottima
annata” rimandano ad un legame molto importante, sperando che sia per sempre e che conduca alla
felicità.
Il punto di rottura dell’album lo si ha in “L’odore di nuovo” che ha un approccio molto più rock
rispetto alle altre tracce e vuole forse essere una sorta di ponte con quello che sono state i primi
lavori musicali del gruppo. Una rabbia veicolata, ma non troppo, volta a criticare buona parte della
società odierna.
“Nel tempo di ogni cosa” è stato un album nato in maniera molto semplice, dicono gli Stereo
Gazette. Prima di entrare ufficialmente in studio, infatti, il gruppo ha registrato il disco in una
dimensione praticamente casalinga, in acustico. Un forte rimando all’intento di riflessione personale
ed individuale propria di queste otto canzoni.
Una nota di merito va sicuramente al video del brano “Canzone per me”, primo singolo estratto.
Una storia come tante, vedere per credere, ma raccontata in maniera molto dolce e commovente.