STRANGE CORNER”xx” (hot steel records)

Gli Strange Corner sono una solida realtà hardcore metal italiana:attivi da vent’anni,pur con alcuni cambi di line-up arrivano fino ai giorni nostri con questo nuovo lavoro per la Hot Steel records(I componenti dell’attuale formazione sono:Alessandro”Pacci”Farinati alla voce,Emanuele Zilio e Jacopo Carlotto alle chitarre ,Andrea Bruttomesso al basso e Claudio Cappello alla batteria).

“XX”è il loro quinto album e conferma il poderoso sound della band:grintoso e diretto come sempre,ma senza tralasciare la qualità di scrittura(sia nella musica che nei testi).

Il disco si apre subito con una potente bordata sonora ai confini del thrash old school,”Vorrei”,con un bel testo positivo(“non si può avere senza mai dare/non si può avere senza rinunciare”)e carico di sincerità e coerenza(“l’arroganza è l’arma di chi ha già perso/l’umiltà è l’arma del vincitore”).

“Vivere la mia vita”continua un po’ su questa strada,tra thrash e hardcore ed è una riflessione sull’esistenza(“questa è una corsa senza fine/alla ricerca di chissà quale verità”)ed un inno a prendere la vita con filosofia,rimanendo fedeli ai propri ideali,senza snaturarsi o farsi il sangue amaro per nulla.

Ottima anche la coda strumentale in cui le chitarre dialogano con un’incalzante sezione ritmica.

“Quando meno te lo aspetti”continua tra velocità e liriche che incitano a vivere al meglio(“sentissi che male/non riuscire a rispondere(…)quando meno te lo aspetti/rispunta fuori il sole/ed inizio a rivivere i miei sogni”),e questo mix di carica energica e positività è una delle caratteristiche fondamentali della band;non c’è un attimo di tregua e anche la breve ”guardami negli occhi”continua con la sua violenza sonora(ai confini del metal più estremo) che è un rimedio per esorcizzare il dolore(“guardami negli occhi e dimmi cosa vedi/butta fuori il tuo dolore per dimenticare/non si cambia il passato,non si conosce il futuro(…)si vive sempre nel presente”).

Con”Sotto attacco”si rallenta un po’,ma le ritmiche risultano sempre serratissime e cadenzate;le parole si fanno più riflessive e cariche di tensione,con un po’ d’inquietudine interiore(“mi sento osservato da 1000 corpi incatenati/il presente è cancellato/ma il destino resta invariato/il futuro è già coperto da una nebbia fitta e scura”);invece”Fiumi di bugie”si torna alla consueta velocità(ma con improvvisi inserti più riflessivi verso metà brano),ed anche il testo sputa la sua rabbia antidogmatica contro l’ipocrisia della società(“io sono qui davanti a te/in mezzo a questa nube di polvere(…)i falsi dogmi che ci han cresciuto/ci han spogliato dalla realtà/e siamo stati riempiti da fiumi di bugie/create per farci dormire”)….la band ci dà dentro compatta,ed è sempre perfetta,tra assoli metal e ritmiche serratissime.

Visonaria e metaforica”Sepolto vivo”(“L’azzurro che mi rasserenava/era coperto da false nuvole/anche se sepolto sotto metri di terra/non ho dimenticato chi sono(…)ricordo ancora il dolore”),un brano che unisce velocità ad alcuni tratti che non hanno paura di sperimentare nuove soluzioni sonore;la title-track è un breve brano con frammenti tratti da vecchie registrazioni dei nostri,come fosse una radio impazzita e lascia spazio subito a “la vita non è mai un gioco”che ritorna sulle sonorità care al gruppo,contornate da liriche amare(“io che credevo di cambiare il mondo/è stato lui a cambiare me/io che credevo di cambiare il mio destino/ho capito che era già scritto”)…il brano non è esente però da una certa melodia dettata dalle chitarre nel ritornello,e crea quindi un curioso contrasto che fa evolvere il sound granitico della band in nuovi sentieri sonori;probabilmente la mia canzone preferita,che segna un ponte tra passato,presente e futuro per gli Strange Corner.

Il finale del disco è affidato ad un breve brano che racchiude un po’nel titolo la filosofia del gruppo(“Perseverantiam”),un doom metal cadenzatissimo e strumentale dalle screziature thrash in cui la band dà sfogo a tutta la sua tecnica ma anche ad un certo feeling,adornato da una potenza granitica e ombrosa.

Ottimo album nel suo genere ed un gradito ritorno per questa band che è inossidabile:fedele ai propri principi e al loro sound,il gruppo non snatura mai il suo sound,ma anzi lo cesella di fino con soluzioni nuove ed interessanti,accrescendone l’intensità sonora ed il messaggio…..un raro esempio di coerenza stilistica come pochi ormai se ne vedono in Italia…un must,un disco imperdibile per tutti i fan delle sonorità pesanti ma “con cervello e anima”,che incita ad essere sé stessi,a dispetto delle mode e delle brutture della nostra società.

Davvero complimenti!!

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