THE SOFTONE”Tears of lava”(EP,cabezon records/free download)

The Softone è un progetto nato alcuni anni fa da un’idea del cantautore Giovanni Vicinanza(chitarra e voce,oltre che l’autore dei brani),al quale poi si sono aggiunti Antonio Ostuni (chitarre),Marcello Acquino ( Contrabbasso) e Catello Esposito(batteria) ;questo”Tears of lava”è il nuovo EP,che arriva dopo tante importanti riconoscimenti ed esibizioni(anche all’estero) e dopo altri 2 album di qualità che hanno avuto un notevole successo di critica.

I 6 brani contenuti in questo mini rappresentano in maniera eccellente il particolare sound della band e il songwriting di Giovanni:sono difatti delle perle cantautorali che reinventano un feeling talvolta blues,a volte ancorato al cantautorato rock di matrice alternativa,e lo traghettano ai giorni nostri ,con una spruzzata di elettronica e con un’attitudine molto interessante e che fa la differenza.

“Walk away”apre il disco,coi suoi arpeggi delicatamente distorti e la sua melodia scurissima: è l’introspezione fatta canzone, con la bella voce di Giovanni in evidenza(il tappeto è velatamente onirico e con riminiscenze psichedeliche/post rock,complici vari delay e i battiti morbidamente elettronici).

“Right or wrong”è un blues del nuovo millennio,adornato dalla slide di Antonio:la melodia è sempre non banale e ricercatissima…i lievi beat elettronici si sposano perfettamente agli strumenti suonati e non sono mai invadenti,ma restano sempre sullo sfondo come uno dei tanti ingredienti della ricetta;ci sono perfino dei cambi di tempo darkeggianti (affidati ad un pianoforte carico di spleen)che spezzano il mood della canzone,prima che si ritorni nell’andatura tipica del brano.

Il blues è l’ossatura anche di”Somewhere over”(e come nel precedente brano,le chitarre sono in grande spolvero,dando sfoggio di ottima tecnica e feeling rock-blues negli assoli),una canzone che sembra uscire da un vecchio locale fumoso durante una jam notturna:c’è anche un pizzico di jazz nell’andatura(grazie anche ad un sax che fa capolino qua e là)…e la voce di Giovanni fa il resto,indagando sulla sfera personale(complice anche il tocco”vintage”e misterioso che attraversa il brano).

Il mood è sempre oscuro e introspettivo anche su”He came at dawn”,ma stavolta siamo vicini a sentieri psichedelici(esemplare la chitarra trattata dal phaser);ma la brevità del brano lascia subito spazio a”Son of a gun”,un pezzo molto”americano” ,dalle suggestioni cinematografiche(una caratteristica che ho ritrovato anche in altri brani dell’EP)tra blues e venature country a stelle e strisce,che sarebbe sicuramente piaciuto a Johnny Cash per la sua profondità ed intensità(perfetto il connubio musica e voce/testo).

Il disco si chiude con”Ray of light”,un brano tenebroso(in aperto contrasto col titolo) e anch’esso adattissimo ad un film(penso che David Lynch,ma anche Tarantino,potrebbero andarne pazzi),con la sua atmosfera da fine anni ’50/primi ’60,con in primo piano la voce da crooner”maledetto” di Giovanni e le chitarre”twangy”(pure qualche lieve dissonanza pianistica appare molto,ma molto in lontananza a donare quel tocco di imprevedibilità e mistero in più).

Un bellissimo EP non c’è che dire,che conferma la validità e la personalità dei Softone:rarefatto e scuro,melodico ma non scontato,dalla riminiscenze vintage ma con un tocco di modernità che lo rende assolutamente un piccolo capolavoro contemporaneo….bene”Tears of lava”è tutto questo e anche di più,ed il titolo-evocativo come non mai-tiene fede al contenuto del disco,vellutato e delicato,ma anche darkeggiante ed ipnotico,a suo modo tagliente(anche se con garbo).

Complimenti davvero,non conoscevo bene questo progetto,ma dopo averlo ascoltato ne sono rimasto rapito e continuerò a seguirlo con attenzione!

Qui potete scaricare l’EP(free download:http://cabezonrecords.bandcamp.com/album/tears-of-lava )

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