Ascoltando We Come Along, l’ultima fatica della storica band trevigiana The Twinkles capitanata
dal chitarrista e cantante Nick Mess, ci sentiamo immediatamente trasportati nell’atmosfera della
Londra del 1977, al 430 di Kings Road di fronte alla boutique SEX di Malcolm McLaren, dove il
punk ebbe origine.
I 10 brani di cui è composto l’album infatti trasudano di energia e voglia di farsi sentire,
contraddistinti da quella sfrontatezza tipica della musica di quel periodo. Il trio trevigiano lancia un
messaggio chiaro e preciso, del tutto condivisibile ed apprezzabile in un clima musicale ormai
sempre più soffocato dalle cover band: “Spazio e possibilità di suonare a chi crea musica propria”.
Come i Pistols, i The Twinkles, decidono di affidarsi ad una produzione pulita e precisa, lasciando
al live il compito di far emergere il lato più graffiante dei brani. Questi, oltre all’influenza della
band di Johnny Rotten, si nutrono della musica degli Undertones, dei Vibrators ma anche dei
Ramones, il tutto amalgamato da una vena maggiormente pop che emerge principalmente nelle
ballad Bubblegum Girl e Naughty Lady. Tra i pezzi più convincenti del disco ci sono sicuramente
la title track We Come Along, No More Faith In You e Fantasy is My Mistress, il brano più
complesso e originale dell’album con una sezione di mezzo che arriva ad assumere quasi dei tratti
sabbathiani.
Con i cori del ritornello di Rich Girl la band vira verso il surf rock dimostrando di sapersi
all’occorrenza distaccare dalla sola matrice punk. A questo proposito non è un caso che il trio arriva
addirittura a citare nel brano di apertura del disco, Ludwig the Punk, la Sinfonia N. 5 in Do
minore di Beethoven e la Toccata e Fuga in Re Minore di Johann Sebastian Bach, entrambe
tradotte in chiave settantasettiana.
Pur non essendo un disco estremamente innovativo, quello dei The Twinkles rimane un lavoro ben
realizzato in cui emerge la forte passione per la musica e l’ottima capacità di unire in maniera
equilibrata elementi di vari generi, discostandosi dal semplice citazionismo dell’era d’oro del punk,
della quale viene ripreso l’aspetto più scanzonato e diretto a discapito dell’aggressività e della
violenza sonora tipiche di gruppi come The Germs o Black Flag.
Andrea Ravasi
Fanpage https://www.facebook.com/thetwinkles/
Official Website http://www.thetwinkles.it/